Politica
La discarica di San Pietro Pago chiude
Il sindaco Depalma ritira l’ordinanza n. 62
Giovinazzo - venerdì 9 gennaio 2015
19.36
Ordinanza revocata. Su richiesta dell'intera assise comunale, il sindaco Tommaso Depalma ha ritirato il provvedimento con cui dal 6 novembre scorso autorizzava la sopraelevazione dei lotti I, II e III della discarica di San Pietro Pago e il conferimento dei rifiuti solidi urbani di 20 diversi comuni.
«Per la mancanza delle migliori condizioni tecniche e sanitarie» la motivazione della delibera approvata all'unanimità dopo oltre 8 ore ininterrotte di consiglio. La svolta è arrivata intorno alle ore 16.00 quando i rappresentanti dell'Arpa, l'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente, hanno annunciato di sospendere le autorizzazioni concesse con prescrizione, perché nel corso di numerosi sopralluoghi hanno riscontrato delle anomalie nella tenuta e nella gestione dei lotti I, II e III, quelli destinati ad accogliere le nuove volumetrie di rifiuti.
Ma i presupposti perchè si arrivasse a questa conclusione si erano palesati già nel corso dei lavori. Con le affermazioni dello stesso sindaco che si era reso disponibile alla sospensione del provvedimento ma «come presa di posizione nei confronti del governatore Nichi Vendola e del sindaco di Bari Antonio Decaro, che nonostante l'invito formale, non hanno partecipato ai lavori». Ancor di più il clima è sembrato cambiare con l'intervento di Michele Abbaticchio, sindaco di Bitonto e vicepresidente dell'Ato di Bari. «Stiamo procedendo in tempi record - ha affermato - nella ricerca di nuovi siti da adibire a discarica da individuare tra quelli censiti dalla Provincia di Bari». Adesso, infatti, si pone il problema dello smaltimento dei rifiuti dei 20 comuni che attualmente scaricano a Giovinazzo.
Quasi a dire però che se non ci fosse stata la sollevazione popolare, tutto sarebbe passato in sordina. Nessuno si sarebbe posto il problema che Giovinazzo non può più continuare ad essere sede di una discarica a servizio di tutta la provincia. Rimane in piedi il progetto per la realizzazione dell'impianto di biostabilizzazione, così come rimarrà disponibile il V lotto, quello destinato ad essere di soccorso e ad accogliere i residui di lavorazione. E questa è tutta un'altra storia.
Il sindaco comunque tiene a precisare che «revocata l'ordinanza la discarica non cesserà le attività. Non saranno più abbancati i rifiuti sui tre lotti, ma l'impianto di pre-trattamento continuerà a funzionare regolarmente. Per cui non cesserà l'andirivieni di camion dal sito». Il primo cittadino, con le sue affermazioni, vuole sgombrare subito il campo da possibili equivoci che proprio il traffico di automezzi diretti a San Pietro Pago potrebbe generare.
«Per la mancanza delle migliori condizioni tecniche e sanitarie» la motivazione della delibera approvata all'unanimità dopo oltre 8 ore ininterrotte di consiglio. La svolta è arrivata intorno alle ore 16.00 quando i rappresentanti dell'Arpa, l'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente, hanno annunciato di sospendere le autorizzazioni concesse con prescrizione, perché nel corso di numerosi sopralluoghi hanno riscontrato delle anomalie nella tenuta e nella gestione dei lotti I, II e III, quelli destinati ad accogliere le nuove volumetrie di rifiuti.
Ma i presupposti perchè si arrivasse a questa conclusione si erano palesati già nel corso dei lavori. Con le affermazioni dello stesso sindaco che si era reso disponibile alla sospensione del provvedimento ma «come presa di posizione nei confronti del governatore Nichi Vendola e del sindaco di Bari Antonio Decaro, che nonostante l'invito formale, non hanno partecipato ai lavori». Ancor di più il clima è sembrato cambiare con l'intervento di Michele Abbaticchio, sindaco di Bitonto e vicepresidente dell'Ato di Bari. «Stiamo procedendo in tempi record - ha affermato - nella ricerca di nuovi siti da adibire a discarica da individuare tra quelli censiti dalla Provincia di Bari». Adesso, infatti, si pone il problema dello smaltimento dei rifiuti dei 20 comuni che attualmente scaricano a Giovinazzo.
Quasi a dire però che se non ci fosse stata la sollevazione popolare, tutto sarebbe passato in sordina. Nessuno si sarebbe posto il problema che Giovinazzo non può più continuare ad essere sede di una discarica a servizio di tutta la provincia. Rimane in piedi il progetto per la realizzazione dell'impianto di biostabilizzazione, così come rimarrà disponibile il V lotto, quello destinato ad essere di soccorso e ad accogliere i residui di lavorazione. E questa è tutta un'altra storia.
Il sindaco comunque tiene a precisare che «revocata l'ordinanza la discarica non cesserà le attività. Non saranno più abbancati i rifiuti sui tre lotti, ma l'impianto di pre-trattamento continuerà a funzionare regolarmente. Per cui non cesserà l'andirivieni di camion dal sito». Il primo cittadino, con le sue affermazioni, vuole sgombrare subito il campo da possibili equivoci che proprio il traffico di automezzi diretti a San Pietro Pago potrebbe generare.