Politica
L'Osservatorio per la Legalità contro l'installazione del monumento al Tornado
Auguri di Pasqua e lettera aperta alla città
Giovinazzo - martedì 18 aprile 2017
1.35
Non installare la carlinga di un aereo Tornado a Levante per l'inaugurazione del piazzale intitolato all'Aeronautica Militare. La richiesta giunge diretta dall'Osservatorio per la Legalità e per la difesa del Bene Comune, all'interno di una lettera di auguri per la Pasqua rivolta a tutta la città.
"La nonviolenza: stile di una politica per la pace" è il titolo dato a questa missiva che vi riproponiamo integralmente.
«Abbiamo accolto il Messaggio di Papa Francesco per la Giornata della Pace 2017: "All'inizio di questo nuovo anno porgo i miei sinceri auguri di pace ai popoli e alle nazioni del mondo, ai Capi di Stato e di Governo, nonché ai responsabili delle comunità religiose e delle varie espressioni della società civile. Auguro pace ad ogni uomo, donna, bambino e bambina e prego affinché l'immagine e la somiglianza di Dio in ogni persona ci consentano di riconoscerci a vicenda come doni sacri dotati di una dignità immensa. Soprattutto nelle situazioni di conflitto, rispettiamo questa «dignità più profonda» e facciamo della nonviolenza attiva il nostro stile di vita. Questo è il Messaggio per la 50ª Giornata Mondiale della Pace". Abbiamo creduto che l'educazione alla pace permettesse una nuova civiltà. Invece assistiamo oggi alla follia di pochi e ai piani di alcuni che corrono alle armi e siamo preoccupati. Abbiamo sentita nostra la denuncia e la preghiera di Papa Francesco dopo la Via Crucis del venerdì Santo 2017: "…O Cristo, nostro unico Salvatore, torniamo a Te anche quest'anno con gli occhi abbassati di vergogna e con il cuore pieno di speranza: Di vergogna per tutte le immagini di devastazioni, di distruzioni e di naufragio che sono diventate ordinarie nella nostra vita; Vergogna per il sangue innocente che quotidianamente viene versato di donne, di bambini, di immigrati e di persone perseguitate per il colore della loro pelle oppure per la loro appartenenza etnica e sociale e per la loro fede in Te; Vergogna per le troppe volte che, come Giuda e Pietro, ti abbiamo venduto e tradito e lasciato solo a morire per i nostri peccati, scappando da codardi dalle nostre responsabilità; Vergogna per il nostro silenzio dinanzi alle ingiustizie; per le nostre mani pigre nel dare e avide nello strappare e nel conquistare; per la nostra voce squillante nel difendere i nostri interessi e timida nel parlare di quelli altrui; per i nostri piedi veloci sulla via del male e paralizzati su quella del bene;…" .
Non possiamo tacere se i governanti della nostra città, a cui il Vescovo in occasione della marcia della Pace tenutasi a Molfetta il 29 gennaio scorso aveva consegnato il messaggio di Papa Francesco per la 50° giornata Mondiale della Pace: "La nonviolenza, stile di una politica per la pace", decidono di porre sul lungomare un monumento dell'aereo Tornado che è un aereo ricognitore ma anche sgancia bombe. Non possiamo parlare di Pace educando al mito delle armi e della guerra! Non nella terra del profeta della Pace e non violenza, don Tonino Bello, che per la Puglia sognava un destino di Arca di Pace e non arco di guerra nel Mediterraneo. Altre sono le priorità della gente comune. Chiediamo di non erigere alcun monumento a strumenti di morte».
Agli amministratori il compito di rispondere e spiegare, come accaduto in una conferenza stampa, la loro scelta.
"La nonviolenza: stile di una politica per la pace" è il titolo dato a questa missiva che vi riproponiamo integralmente.
«Abbiamo accolto il Messaggio di Papa Francesco per la Giornata della Pace 2017: "All'inizio di questo nuovo anno porgo i miei sinceri auguri di pace ai popoli e alle nazioni del mondo, ai Capi di Stato e di Governo, nonché ai responsabili delle comunità religiose e delle varie espressioni della società civile. Auguro pace ad ogni uomo, donna, bambino e bambina e prego affinché l'immagine e la somiglianza di Dio in ogni persona ci consentano di riconoscerci a vicenda come doni sacri dotati di una dignità immensa. Soprattutto nelle situazioni di conflitto, rispettiamo questa «dignità più profonda» e facciamo della nonviolenza attiva il nostro stile di vita. Questo è il Messaggio per la 50ª Giornata Mondiale della Pace". Abbiamo creduto che l'educazione alla pace permettesse una nuova civiltà. Invece assistiamo oggi alla follia di pochi e ai piani di alcuni che corrono alle armi e siamo preoccupati. Abbiamo sentita nostra la denuncia e la preghiera di Papa Francesco dopo la Via Crucis del venerdì Santo 2017: "…O Cristo, nostro unico Salvatore, torniamo a Te anche quest'anno con gli occhi abbassati di vergogna e con il cuore pieno di speranza: Di vergogna per tutte le immagini di devastazioni, di distruzioni e di naufragio che sono diventate ordinarie nella nostra vita; Vergogna per il sangue innocente che quotidianamente viene versato di donne, di bambini, di immigrati e di persone perseguitate per il colore della loro pelle oppure per la loro appartenenza etnica e sociale e per la loro fede in Te; Vergogna per le troppe volte che, come Giuda e Pietro, ti abbiamo venduto e tradito e lasciato solo a morire per i nostri peccati, scappando da codardi dalle nostre responsabilità; Vergogna per il nostro silenzio dinanzi alle ingiustizie; per le nostre mani pigre nel dare e avide nello strappare e nel conquistare; per la nostra voce squillante nel difendere i nostri interessi e timida nel parlare di quelli altrui; per i nostri piedi veloci sulla via del male e paralizzati su quella del bene;…" .
Non possiamo tacere se i governanti della nostra città, a cui il Vescovo in occasione della marcia della Pace tenutasi a Molfetta il 29 gennaio scorso aveva consegnato il messaggio di Papa Francesco per la 50° giornata Mondiale della Pace: "La nonviolenza, stile di una politica per la pace", decidono di porre sul lungomare un monumento dell'aereo Tornado che è un aereo ricognitore ma anche sgancia bombe. Non possiamo parlare di Pace educando al mito delle armi e della guerra! Non nella terra del profeta della Pace e non violenza, don Tonino Bello, che per la Puglia sognava un destino di Arca di Pace e non arco di guerra nel Mediterraneo. Altre sono le priorità della gente comune. Chiediamo di non erigere alcun monumento a strumenti di morte».
Agli amministratori il compito di rispondere e spiegare, come accaduto in una conferenza stampa, la loro scelta.