Religioni
L'omaggio al Vescovo della pace
Inaugurata la statua di Don Tonino alla presenza delle Autorità locali in occasione dell’80° anno dalla sua nascita
Giovinazzo - giovedì 19 marzo 2015
10.34
Un compleanno speciale, di quelli che non passano inosservati. Per festeggiare gli 80 anni di Don Antonio Bello, vescovo della diocesi di Molfetta, chiamato affettuosamente da tutti Don Tonino, si è pensato ad un modo speciale e duraturo di ricordare colui il quale è stato anche Terziario Francescano. Per questo, una statua che lo raffigura con il pastorale in mano è stata inaugurata ieri pomeriggio, alle ore 17.00, presso l'atrio della sala del Convento dei Frati Minori Cappuccini, in via Crocifisso n. 52.
La cerimonia ha avuto luogo davanti a tanti fedeli, ciascuno accorso ad assistervi con un ricordo indelebile del Vescovo della Diocesi Molfetta - Giovinazzo - Ruvo di Puglia - Terlizzi, alle associazioni, che si impegnano a continuare il suo operato, e a quegli uomini di Chiesa che a lui si ispirano per portare la parola cristiana nella collettività. Presente anche Marcello Bello, visibilmente commosso da tanta riconoscenza ed affetto per l'amato fratello.
Nella prima parte della cerimonia, un video sulla vita e sulla straordinaria opera di evangelizzazione di Don Tonino è stato proiettato nella sala del Convento, spaziando dai primissimi momenti della sua formazione fino agli interventi memorabili a sostegno della pace, della lotta contro la povertà e della difesa della dignità umana in ogni sua forma. Immagini dell'epoca ed aneddoti che hanno affermato con forza il concetto di evangelizzazione di Don Tonino, intesa come trasmissione di idee attraverso le opere, e quella sua splendida metafora della "Chiesa con il grembiule", che si fa povera al servizio dei poveri.
Spazio alle riflessioni e all'omaggio delle Autorità nella seconda parte, svoltasi nell'atrio della struttura dei Frati Cappuccini. Il primo ad intervenire è stato fra Pier Giorgio Taneburgo, Ministro Provinciale dei Cappuccini di Puglia, che ha dedicato un ricordo a Don Tonino, indicandolo come uomo e Vescovo vicino, radicato nel territorio, perché «si è sporcato le mani con tante povertà a noi conosciute». Nelle sue parole un atto di affidamento al Vescovo delle missioni nel Terzo Mondo e dei tanti giovani portatori di pace e solidarietà nel mondo.
A seguire, l'intervento del Sindaco, Tommaso Depalma, che ha definito Don Tonino «l'uomo del fare, che sapeva riconoscere con i suoi occhi speciali chi era in difficoltà e a cui oggi dovremmo affidarci per continuare ad andare avanti mettendoci al servizio degli altri». Un concetto sottolineato ugualmente da Giancarlo Piccinni, presidente della "Fondazione Don Tonino Bello" di Alessano, paese salentino di provenienza di Don Tonino, che ha associato l'essenzialità di cui è stato promotore, ai valori francescani impersonati da Papa Francesco. Ne è risultato un ritratto di un Vescovo che ha fatto della «globalizzazione della fratellanza», della «convivialità delle differenze» e del rifiuto della violenza i cardini del suo mandato.
Poche parole ha pronunciato l'artista, Giuseppe Cionfoli, per il quale «lavorare alla statua ha rappresentato un tuffo nel passato», a quando, negli anni '70, l'amicizia tra lui ed Antonio Bello fioriva e cresceva, mentre si manifestava sempre più il suo talento di cantante. Poi, il lenzuolo che copriva l'opera, realizzata in plastoforma, ovvero una resina da stratificazione all'acqua, è stato tolto per consegnarla ufficialmente a quanti sono venuti a gioire dell'evento e a quelli che si recheranno nell'atrio dei Cappuccini per rivolgere una preghiera al "profeta della pace".
A margine della cerimonia, l'Associazione Sportiva Pattinaggio Artistico "Don Tonino Bello", storica società rotellistica giovinazzese, ha consegnato una targa ricordo a Marcello Bello, con l'incisione di una preghiera che il Vescovo scrisse un mese prima della sua morte. Don Tonino è stato il Vescovo di tutti ed ora ritorna tra la sua gente grazie a questa immagine scolpita, che diventerà certamente un punto di riferimento per chi trova forza nella preghiera, soprattutto per i giovani, a cui ha insegnato a credere nella speranza.
La cerimonia ha avuto luogo davanti a tanti fedeli, ciascuno accorso ad assistervi con un ricordo indelebile del Vescovo della Diocesi Molfetta - Giovinazzo - Ruvo di Puglia - Terlizzi, alle associazioni, che si impegnano a continuare il suo operato, e a quegli uomini di Chiesa che a lui si ispirano per portare la parola cristiana nella collettività. Presente anche Marcello Bello, visibilmente commosso da tanta riconoscenza ed affetto per l'amato fratello.
Nella prima parte della cerimonia, un video sulla vita e sulla straordinaria opera di evangelizzazione di Don Tonino è stato proiettato nella sala del Convento, spaziando dai primissimi momenti della sua formazione fino agli interventi memorabili a sostegno della pace, della lotta contro la povertà e della difesa della dignità umana in ogni sua forma. Immagini dell'epoca ed aneddoti che hanno affermato con forza il concetto di evangelizzazione di Don Tonino, intesa come trasmissione di idee attraverso le opere, e quella sua splendida metafora della "Chiesa con il grembiule", che si fa povera al servizio dei poveri.
Spazio alle riflessioni e all'omaggio delle Autorità nella seconda parte, svoltasi nell'atrio della struttura dei Frati Cappuccini. Il primo ad intervenire è stato fra Pier Giorgio Taneburgo, Ministro Provinciale dei Cappuccini di Puglia, che ha dedicato un ricordo a Don Tonino, indicandolo come uomo e Vescovo vicino, radicato nel territorio, perché «si è sporcato le mani con tante povertà a noi conosciute». Nelle sue parole un atto di affidamento al Vescovo delle missioni nel Terzo Mondo e dei tanti giovani portatori di pace e solidarietà nel mondo.
A seguire, l'intervento del Sindaco, Tommaso Depalma, che ha definito Don Tonino «l'uomo del fare, che sapeva riconoscere con i suoi occhi speciali chi era in difficoltà e a cui oggi dovremmo affidarci per continuare ad andare avanti mettendoci al servizio degli altri». Un concetto sottolineato ugualmente da Giancarlo Piccinni, presidente della "Fondazione Don Tonino Bello" di Alessano, paese salentino di provenienza di Don Tonino, che ha associato l'essenzialità di cui è stato promotore, ai valori francescani impersonati da Papa Francesco. Ne è risultato un ritratto di un Vescovo che ha fatto della «globalizzazione della fratellanza», della «convivialità delle differenze» e del rifiuto della violenza i cardini del suo mandato.
Poche parole ha pronunciato l'artista, Giuseppe Cionfoli, per il quale «lavorare alla statua ha rappresentato un tuffo nel passato», a quando, negli anni '70, l'amicizia tra lui ed Antonio Bello fioriva e cresceva, mentre si manifestava sempre più il suo talento di cantante. Poi, il lenzuolo che copriva l'opera, realizzata in plastoforma, ovvero una resina da stratificazione all'acqua, è stato tolto per consegnarla ufficialmente a quanti sono venuti a gioire dell'evento e a quelli che si recheranno nell'atrio dei Cappuccini per rivolgere una preghiera al "profeta della pace".
A margine della cerimonia, l'Associazione Sportiva Pattinaggio Artistico "Don Tonino Bello", storica società rotellistica giovinazzese, ha consegnato una targa ricordo a Marcello Bello, con l'incisione di una preghiera che il Vescovo scrisse un mese prima della sua morte. Don Tonino è stato il Vescovo di tutti ed ora ritorna tra la sua gente grazie a questa immagine scolpita, che diventerà certamente un punto di riferimento per chi trova forza nella preghiera, soprattutto per i giovani, a cui ha insegnato a credere nella speranza.