Eventi e cultura
L'immortalità dei versi di Leopardi nell'Omaggio all'IVE
Nuovo appuntamento con Aspettando la Notte Bianca della poesia nella Giornata mondiale ad essa dedicata
Giovinazzo - venerdì 22 marzo 2019
9.21
Giacomo Leopardi non sarà mai fuori dal tempo e l'assurda condanna che ne ha infangato l'immagine per quasi due secoli, quella di essere addirittura "estraneo al suo tempo", oggi è definitivamente decaduta.
Lo sanno bene Gianni Antonio Palumbo e Nicola De Matteo, ideatori con l'Accademia della Culture e dei Pensieri del Mediterraneo dell'Omaggio al poeta recanatese, inserito nella Giornata mondiale dedicata alla poesia e nuova tappa di Aspettando la Notte Bianca della Poesia, la rassegna che si terrà il prossimo 23 giugno a Giovinazzo. I saluti istituzionali sono stati portati dal presidente del Consiglio comunale, Alfonso Arbore.
Ieri sera, 21 marzo, l'Istituto Vittorio Emanuele II ha ospitato nella Sala Primavera un evento piacevole per scorrevolezza e contenuti, impreziositi dalla maestria di Franco Martini, inarrivabile voce che ha recitato (non senza qualche pudore) "L'Infinito" e "La sera del dì di festa" da par suo, riportando il folto pubblico presente ad immedesimarsi in Leopardi, accarezzandone poetica e talento, forse ancora non del tutto compresi da una parte della critica letteraria di casa nostra.
Chi invece ne ha compreso la grandezza e l'estrema attualità del suo pensare e scrivere, sono gli studenti del Liceo Classico e Scientifico "Spinelli" di Giovinazzo (Mario Boccardi, Giusy Del Prete, Giorgia De Ceglie, Claudia Giannini, Luigi Maria Malgieri e Filippo Patruno) reduci dall'entusiasmante esperienza dei "Colloqui fiorentini", quest'anno dedicati proprio a Leopardi e dal sottotitolo significativo "Misterio eterno dell'esser nostro". Ragazzi giovanissimi, che però hanno rammentato ai presenti la bellezza delle lettere come sublime forma artistica, il giammai banale pensiero del poeta marchigiano, la sua forza introspettiva ed il suo coraggio, aspetto di rado evidenziato, nell'esprimere emozioni con tale candore da esser spesso frainteso.
Il tutto condito dalla musica del loro compagno e cantautore, Tommaso La Notte, che ha presentato alcuni brani dal suo album "Nostalgia", e dai versi dei poeti di casa nostra Giovanna Sgherza, Lucia Diomede, Aloisio Apicella, Girma Mancini, Gabriele Giuliano, Marco Ignazio De Santis e Maria Addamiano.
Momento intenso quello dedicato ad Angelica Coop, poetessa che ha visssuto a lungo a Napoli e che ha bene incarnato alcuni sentori crepuscolari nelle sue composizioni ed i cui versi sono stati letti con il consueto trasporto, neanche a dirlo, da Franco Martini.
La sapienza lettararia di Gianni Antonio Palumbo, di fresco riconfermato direttore artistico della Notte Bianca della Poesia, riesce in ogni occasione a spiazzare lo spettatore grazie ad idee e percorsi che ne conseguono sempre innovativi, incapaci di battere terreni in qualche misura tracciati da altri. L'unicità di eventi come l'Omaggio a Leopardi di ieri sera sta forse proprio in questo suo sperimentare, senza osare troppo, trovando un fil rouge che unisca, ad esempio, il pensiero immortale del poeta dell'ermo colle con i versi più vicini al nostro vivere quotidiano di uomini e donne della modernità.
Ne è venuta fuori una serata che non si è avvitata su se stessa, come spesso accade nei salotti buoni della cultura, ma che ha invece unito generazioni in un tributo ad uno dei simboli più importanti della nostra produzione letteraria e poetica, vanto nazionale troppo tardi scoperto da molti.
Di Giacomo Leopardi ci resterà sempre quell'anelito alla vita mai pienamente soddisfatto eppur così intensamente ricercato. Un anelito a ricomporre le due anime in lui presenti, tra illusione e disillusione, come ebbe a dire il filologo tedesco Karl Vossler che a lungo ne analizzò la figura e l'opera.
Leopardi fu forse inconsapevole messaggero di questa continua lotta interiore dell'essere umano, un messaggero senza il quale l'Italia non sarebbe tanto ricca quanto lo è oggi. Un messaggero meravigliosamente omaggiato da giovani e meno giovani nella serata dell'Istituto Vittorio Emanuele II di Giovinazzo.
Nella nostra gallery fotografica alcuni momenti dell'evento.
Lo sanno bene Gianni Antonio Palumbo e Nicola De Matteo, ideatori con l'Accademia della Culture e dei Pensieri del Mediterraneo dell'Omaggio al poeta recanatese, inserito nella Giornata mondiale dedicata alla poesia e nuova tappa di Aspettando la Notte Bianca della Poesia, la rassegna che si terrà il prossimo 23 giugno a Giovinazzo. I saluti istituzionali sono stati portati dal presidente del Consiglio comunale, Alfonso Arbore.
Ieri sera, 21 marzo, l'Istituto Vittorio Emanuele II ha ospitato nella Sala Primavera un evento piacevole per scorrevolezza e contenuti, impreziositi dalla maestria di Franco Martini, inarrivabile voce che ha recitato (non senza qualche pudore) "L'Infinito" e "La sera del dì di festa" da par suo, riportando il folto pubblico presente ad immedesimarsi in Leopardi, accarezzandone poetica e talento, forse ancora non del tutto compresi da una parte della critica letteraria di casa nostra.
Chi invece ne ha compreso la grandezza e l'estrema attualità del suo pensare e scrivere, sono gli studenti del Liceo Classico e Scientifico "Spinelli" di Giovinazzo (Mario Boccardi, Giusy Del Prete, Giorgia De Ceglie, Claudia Giannini, Luigi Maria Malgieri e Filippo Patruno) reduci dall'entusiasmante esperienza dei "Colloqui fiorentini", quest'anno dedicati proprio a Leopardi e dal sottotitolo significativo "Misterio eterno dell'esser nostro". Ragazzi giovanissimi, che però hanno rammentato ai presenti la bellezza delle lettere come sublime forma artistica, il giammai banale pensiero del poeta marchigiano, la sua forza introspettiva ed il suo coraggio, aspetto di rado evidenziato, nell'esprimere emozioni con tale candore da esser spesso frainteso.
Il tutto condito dalla musica del loro compagno e cantautore, Tommaso La Notte, che ha presentato alcuni brani dal suo album "Nostalgia", e dai versi dei poeti di casa nostra Giovanna Sgherza, Lucia Diomede, Aloisio Apicella, Girma Mancini, Gabriele Giuliano, Marco Ignazio De Santis e Maria Addamiano.
Momento intenso quello dedicato ad Angelica Coop, poetessa che ha visssuto a lungo a Napoli e che ha bene incarnato alcuni sentori crepuscolari nelle sue composizioni ed i cui versi sono stati letti con il consueto trasporto, neanche a dirlo, da Franco Martini.
La sapienza lettararia di Gianni Antonio Palumbo, di fresco riconfermato direttore artistico della Notte Bianca della Poesia, riesce in ogni occasione a spiazzare lo spettatore grazie ad idee e percorsi che ne conseguono sempre innovativi, incapaci di battere terreni in qualche misura tracciati da altri. L'unicità di eventi come l'Omaggio a Leopardi di ieri sera sta forse proprio in questo suo sperimentare, senza osare troppo, trovando un fil rouge che unisca, ad esempio, il pensiero immortale del poeta dell'ermo colle con i versi più vicini al nostro vivere quotidiano di uomini e donne della modernità.
Ne è venuta fuori una serata che non si è avvitata su se stessa, come spesso accade nei salotti buoni della cultura, ma che ha invece unito generazioni in un tributo ad uno dei simboli più importanti della nostra produzione letteraria e poetica, vanto nazionale troppo tardi scoperto da molti.
Di Giacomo Leopardi ci resterà sempre quell'anelito alla vita mai pienamente soddisfatto eppur così intensamente ricercato. Un anelito a ricomporre le due anime in lui presenti, tra illusione e disillusione, come ebbe a dire il filologo tedesco Karl Vossler che a lungo ne analizzò la figura e l'opera.
Leopardi fu forse inconsapevole messaggero di questa continua lotta interiore dell'essere umano, un messaggero senza il quale l'Italia non sarebbe tanto ricca quanto lo è oggi. Un messaggero meravigliosamente omaggiato da giovani e meno giovani nella serata dell'Istituto Vittorio Emanuele II di Giovinazzo.
Nella nostra gallery fotografica alcuni momenti dell'evento.