Scuola
L’arte di coltivare la terra insegnata ai bambini
Mangiare sano o in modo scorretto? Ce lo spiega Slow Food
Giovinazzo - domenica 2 novembre 2014
9.14
Nasce il progetto triennale "Orto in Condotta" promosso dalla Condotta di Molfetta Slow Food in collaborazione e a beneficio degli alunni del I e II Circolo Didattico di Giovinazzo.
L'iniziativa ha la finalità di sviluppare l'educazione ambientale ed alimentare nelle scuole, in un'epoca moderna, la nostra, in cui le catene alimentari e i centri di grande distribuzione incentrano il modus vivendi sul cibo usa e getta, prodotto in grosse quantità e consumato in maniera veloce e frettolosa. Ne derivano abitudini alimentari disordinate, poco sane e sempre più bambini non apprezzano la cucina sana e genuina, difesa da pochi e sponsorizzata oggi dall'associazione Slow Food. Da anni quest'ultima si è schierata a favore del mangiare bene, del buon gusto e dei piatti tradizionali. E allora perché non promuovere i sapori nutrienti nati dalla terra? Oggi la sfida lanciata vuol coinvolgere i grandi ma soprattutto i bambini che hanno un mondo da scoprire per cui è possibile aiutarli a cambiare le loro abitudini alimentari, a volte capricciose e poco salutari, per avvicinarli ai concetti del buono, del giusto e del genuino. I bambini sono sicuramente piccoli consumatori, ma, guardando l'altra faccia della medaglia, si può certamente insegnare loro a diventare piccoli produttori attenti, avvicinandoli alla terra. La parte attiva e simpatica del progetto prevede il coinvolgimento dei bambini nella coltivazione di frutti e verdure, l'approccio alla stagionalità e alla varietà di prodotti e l'apprendimento dei metodi di coltura biologica e biodinamica.
Slow food si occuperà della gestione degli incontri formativi e dell'aggiornamento degli insegnanti; il Comune si impegna a mettere a disposizione il terreno, gli attrezzi e le sementi per iniziare a coltivare l'orto. La scuola, dal suo canto, è alla ricerca di uno o più "nonni ortolani", maestri della terra che si affiancheranno ai bambini e manterranno attivo l'orto durante tutto l'anno. E' significativo l'intervento di associazioni come Slow Food che ancora oggi operano nella parte fertile della nostra società, in questo caso nelle scuole primarie, per inculcare l'amore per la cucina autentica, i sapori squisiti di un tempo provenienti dalla campagna, che hanno sempre assicurato buona salute e longevità ai nostri antenati.
L'iniziativa ha la finalità di sviluppare l'educazione ambientale ed alimentare nelle scuole, in un'epoca moderna, la nostra, in cui le catene alimentari e i centri di grande distribuzione incentrano il modus vivendi sul cibo usa e getta, prodotto in grosse quantità e consumato in maniera veloce e frettolosa. Ne derivano abitudini alimentari disordinate, poco sane e sempre più bambini non apprezzano la cucina sana e genuina, difesa da pochi e sponsorizzata oggi dall'associazione Slow Food. Da anni quest'ultima si è schierata a favore del mangiare bene, del buon gusto e dei piatti tradizionali. E allora perché non promuovere i sapori nutrienti nati dalla terra? Oggi la sfida lanciata vuol coinvolgere i grandi ma soprattutto i bambini che hanno un mondo da scoprire per cui è possibile aiutarli a cambiare le loro abitudini alimentari, a volte capricciose e poco salutari, per avvicinarli ai concetti del buono, del giusto e del genuino. I bambini sono sicuramente piccoli consumatori, ma, guardando l'altra faccia della medaglia, si può certamente insegnare loro a diventare piccoli produttori attenti, avvicinandoli alla terra. La parte attiva e simpatica del progetto prevede il coinvolgimento dei bambini nella coltivazione di frutti e verdure, l'approccio alla stagionalità e alla varietà di prodotti e l'apprendimento dei metodi di coltura biologica e biodinamica.
Slow food si occuperà della gestione degli incontri formativi e dell'aggiornamento degli insegnanti; il Comune si impegna a mettere a disposizione il terreno, gli attrezzi e le sementi per iniziare a coltivare l'orto. La scuola, dal suo canto, è alla ricerca di uno o più "nonni ortolani", maestri della terra che si affiancheranno ai bambini e manterranno attivo l'orto durante tutto l'anno. E' significativo l'intervento di associazioni come Slow Food che ancora oggi operano nella parte fertile della nostra società, in questo caso nelle scuole primarie, per inculcare l'amore per la cucina autentica, i sapori squisiti di un tempo provenienti dalla campagna, che hanno sempre assicurato buona salute e longevità ai nostri antenati.