Eventi e cultura
L'aria buona della poesia
Ieri sera la seguitissima edizione 2019 della Notte Bianca griffata Accademia delle Culture e dei Pensieri del Mediterraneo
Giovinazzo - lunedì 24 giugno 2019
07.00
Il gigante addormentato ha spalancato le sue porte ed è entrata aria buona.
L'Istituto Vittorio Emanuele II ieri sera è tornato a far sgorgare vita, sensazioni, emozioni pure. Pure come i versi che hanno inondato l'aria nella nona edizione della Notte Bianca della Poesia, organizzata dall'Accademia delle Culture e dei Pensieri del Mediterraneo guidata da Nicola De Matteo, ottimo padrone di casa, affidatosi alla sapienza letteraria di Gianni Antonio Palumbo, impeccabile ed infaticabile direttore artistico.
L'aria buona è entrata nel vecchio convento domenicano grazie ai versi delle tante associazioni che da tutto il circondario e dalla Lucania portano annualmente a Giovinazzo il senso profondo di una poesia libera, democratica, condivisa. Loro la spina dorsale della manifestazione che aveva avuto il suo prologo stupendo sabato sera al Museo del Pulo di Molfetta.
L'aria buona, quindi, che ha avvolto il pubblico grazie ai versi in ebraico di Simha Siani, a quelli in castigliano e catalano di José Maria Micó, capace poi di sdoppiarsi e di divenire abile chitarrista nell'appassionato ed appassionante duetto con sua moglie Marta. Bello anche il momento in cui Joanna Kalinowska ha rinnovato il suo legame con la nostra terra, leggendo i suoi versi, magistralmente interpretati da quella Tania Adesso uscita simbolicamente vincitrice dall'entusiasmante sfida al Parnaso, in cui aveva incarnato Isabella Morra (con lei Nicola Accettura nei panni di Petrarca, Giusy Andriani e Lucia Diomede in quelli di Vittoria Colonna e Gaspara Stampa).
Versi e musica si sono intersecati perfettamente nelle otto postazioni sparse in quel convitto che ospitò vite giovani e che ai giovani ha tributato il suo omaggio con l'esibizione dell'Orchestra "Gabriella Cipriani" di Musicainsieme, diretta dalla brava Annalisa Andriani, sia in apertura che in chiusura di serata (in questo secondo caso straordinaria l'esibizione al flauto traverso di Claudia Lops).
Gerardo Placido, padrino dell'edizione 2019 della Notte Bianca della Poesia, si è rivelato animale da palcoscenico, istrionico, elegante, perfettamente a suo agio nel recitare tanto i classici quanto i moderni componimenti poetici, prendendo per mano un pubblico variegato per età ed inclinazioni. Con lui, durante la serata, lo stuolo di belle muse della Carmen Martorana Eventi e la madrina delle passate edizioni, una entusiasta Elisa Barucchieri.
L'aria buona si è respirata anche nel camminamento del chiostro per una sera intitolato a Salvatore Quasimodo, dove giovani poeti si sono sfidati nella nuova edizione del Certamen Lauriferum.
L'air sweet show di Nicola Giotti e Damaride Russi è stato il vero dolce in fondo ad un lauto pranzo, iniziato con i versi dialettali dell'Accademia della lingua barese di Felice Giovine e proseguito con una carrellata di cenacoli in cui i poeti e le poetesse, professionisti e provetti, si sono cimentati (che bravo Mario Sicolo nel coordinare la Sala Grazia Deledda...) in una non stop durata un paio d'ore.
Il gigante buono ha spalancato le sue porte e ne è entrata aria buona, quella della poesia, della musica e dell'arte, facendo di Giovinazzo, per una notte, la capitale dei versi nel nostro Paese.
Non sappiamo se il pubblico fosse più o meno numeroso della scorsa edizione. Sappiamo solo che si è trattato di una ennesima grande festa della poesia, che può essere un marchio distintivo della nostra cittadina se istituzioni e privati riusciranno a supportarla adeguatamente nei prossimi anni (gli sponsor erano solo molfettesi).
L'IVE ha aperto le sue porte ed è fluita leggera la brezza del sapere, che ha rinfrescato la notte di San Giovanni Battista.
Sotto l'articolo la nostra galleria fotografica per rivivere alcuni dei momenti più belli.
L'Istituto Vittorio Emanuele II ieri sera è tornato a far sgorgare vita, sensazioni, emozioni pure. Pure come i versi che hanno inondato l'aria nella nona edizione della Notte Bianca della Poesia, organizzata dall'Accademia delle Culture e dei Pensieri del Mediterraneo guidata da Nicola De Matteo, ottimo padrone di casa, affidatosi alla sapienza letteraria di Gianni Antonio Palumbo, impeccabile ed infaticabile direttore artistico.
L'aria buona è entrata nel vecchio convento domenicano grazie ai versi delle tante associazioni che da tutto il circondario e dalla Lucania portano annualmente a Giovinazzo il senso profondo di una poesia libera, democratica, condivisa. Loro la spina dorsale della manifestazione che aveva avuto il suo prologo stupendo sabato sera al Museo del Pulo di Molfetta.
L'aria buona, quindi, che ha avvolto il pubblico grazie ai versi in ebraico di Simha Siani, a quelli in castigliano e catalano di José Maria Micó, capace poi di sdoppiarsi e di divenire abile chitarrista nell'appassionato ed appassionante duetto con sua moglie Marta. Bello anche il momento in cui Joanna Kalinowska ha rinnovato il suo legame con la nostra terra, leggendo i suoi versi, magistralmente interpretati da quella Tania Adesso uscita simbolicamente vincitrice dall'entusiasmante sfida al Parnaso, in cui aveva incarnato Isabella Morra (con lei Nicola Accettura nei panni di Petrarca, Giusy Andriani e Lucia Diomede in quelli di Vittoria Colonna e Gaspara Stampa).
Versi e musica si sono intersecati perfettamente nelle otto postazioni sparse in quel convitto che ospitò vite giovani e che ai giovani ha tributato il suo omaggio con l'esibizione dell'Orchestra "Gabriella Cipriani" di Musicainsieme, diretta dalla brava Annalisa Andriani, sia in apertura che in chiusura di serata (in questo secondo caso straordinaria l'esibizione al flauto traverso di Claudia Lops).
Gerardo Placido, padrino dell'edizione 2019 della Notte Bianca della Poesia, si è rivelato animale da palcoscenico, istrionico, elegante, perfettamente a suo agio nel recitare tanto i classici quanto i moderni componimenti poetici, prendendo per mano un pubblico variegato per età ed inclinazioni. Con lui, durante la serata, lo stuolo di belle muse della Carmen Martorana Eventi e la madrina delle passate edizioni, una entusiasta Elisa Barucchieri.
L'aria buona si è respirata anche nel camminamento del chiostro per una sera intitolato a Salvatore Quasimodo, dove giovani poeti si sono sfidati nella nuova edizione del Certamen Lauriferum.
L'air sweet show di Nicola Giotti e Damaride Russi è stato il vero dolce in fondo ad un lauto pranzo, iniziato con i versi dialettali dell'Accademia della lingua barese di Felice Giovine e proseguito con una carrellata di cenacoli in cui i poeti e le poetesse, professionisti e provetti, si sono cimentati (che bravo Mario Sicolo nel coordinare la Sala Grazia Deledda...) in una non stop durata un paio d'ore.
Il gigante buono ha spalancato le sue porte e ne è entrata aria buona, quella della poesia, della musica e dell'arte, facendo di Giovinazzo, per una notte, la capitale dei versi nel nostro Paese.
Non sappiamo se il pubblico fosse più o meno numeroso della scorsa edizione. Sappiamo solo che si è trattato di una ennesima grande festa della poesia, che può essere un marchio distintivo della nostra cittadina se istituzioni e privati riusciranno a supportarla adeguatamente nei prossimi anni (gli sponsor erano solo molfettesi).
L'IVE ha aperto le sue porte ed è fluita leggera la brezza del sapere, che ha rinfrescato la notte di San Giovanni Battista.
Sotto l'articolo la nostra galleria fotografica per rivivere alcuni dei momenti più belli.