Religioni
L’Arciconfraternita del Carmine domenica festeggia San Biagio
La cerimonia nella chiesa di via Cattedrale alle ore 18.00
Giovinazzo - venerdì 1 febbraio 2019
0.34
Sarà la 421ª volta che la Chiesa di Maria SS. del Carmine di Giovinazzo, sita in via Cattedrale, ospiterà la festa in onore di San Biagio, vescovo e martire nonché compatrono della Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi.
La tradizione verrà rinnovata questa domenica, 3 febbraio, alle ore 18.00, quando confratelli, consorelle e devoti assisteranno alla Liturgia della Parola, a cui farà seguito l'atto di affidamento a San Biagio. La festa, poi, si concluderà con "la benedizione della gola" e con la distribuzione del pane benedetto.
Al Santo vissuto in Armenia, martirizzato intorno al 316 d.C. sotto l'Imperatore Licinio, è stato attribuito il miracolo della guarigione di un bambino a cui si conficcò una lisca in gola. Da allora, è invocato come santo protettore di questa parte del corpo, che viene benedetta in ogni celebrazione liturgica in onore di San Biagio.
Anche a Giovinazzo si ripeterà questo antico rito della tradizione e verrà rinsaldata la devozione dei fedeli proprio nel giorno scelto dalla Chiesa per festeggiare il medico e martire armeno.
La tradizione verrà rinnovata questa domenica, 3 febbraio, alle ore 18.00, quando confratelli, consorelle e devoti assisteranno alla Liturgia della Parola, a cui farà seguito l'atto di affidamento a San Biagio. La festa, poi, si concluderà con "la benedizione della gola" e con la distribuzione del pane benedetto.
Al Santo vissuto in Armenia, martirizzato intorno al 316 d.C. sotto l'Imperatore Licinio, è stato attribuito il miracolo della guarigione di un bambino a cui si conficcò una lisca in gola. Da allora, è invocato come santo protettore di questa parte del corpo, che viene benedetta in ogni celebrazione liturgica in onore di San Biagio.
Anche a Giovinazzo si ripeterà questo antico rito della tradizione e verrà rinsaldata la devozione dei fedeli proprio nel giorno scelto dalla Chiesa per festeggiare il medico e martire armeno.