Politica
L'Architetto Turturro accetta il trasferimento a Trani
Il Comitato "Per la Salute Pubblica": «Così Depalma imita il generale Patton»
Giovinazzo - lunedì 5 settembre 2016
L'architetto Vincenzo Turturro, dirigente del settore Patrimonio e Servizi Istituzionali, ha accettato il trasferimento temporaneo presso gli uffici del Comune di Trani.
La notizia rimbalzata sui social ha fatto il giro della rete ed ha riacceso il dibattito politico cittadino. Mostra indignazione per questa decisione che sarebbe stata "indotta", il Comitato "Per la Salute Pubblica" del portavoce Santo Restivo, che scrive: «A parte le giustificazioni di facciata riportate nella Deliberazione di Giunta comunale del 30 agosto 2016, è del tutto evidente che le ragioni sono ben altre. Il Dirigente, inviso all'attuale amministrazione (da quando, cioè, si oppose al sopralzo della discarica), ha subìto in questi ultimi anni continue vessazioni, minacce, umiliazioni ed offese, anche pubbliche. Rimosso dal ruolo di Dirigente al settore "Urbanistica" e trasferito al settore "Patrimonio e Servizi Istituzionali", Turturro si è visto gradualmente sottrarre il personale dell'ufficio e scavalcare in delicate decisioni dall'attuale segretario comunale».
Quella in cui avrebbe vissuto Turturro, sarebbe per il Comitato «una situazione insostenibile sul piano professionale, relazionale ed umano, capace di logorare e scalfire anche le corazze più dure. E così, anche per salvaguardare la salute propria e dei propri familiari, la dolorosa decisione di accettare il trasferimento temporaneo ad altra sede. Una città, Trani, comunque bella e stimolante, nella quale l'arch. Turturro saprà far valere appieno tutte le proprie competenze».
Secondo la componente di centro-sinistra «questo trasferimento è l'atto culminante di una serie di spostamenti ad altri Enti o ad altri uffici di funzionari e impiegati tra i più qualificati e preparati. Siamo in presenza di un depauperamento generale di risorse e uomini vitali. Si rischia l'ingovernabilità - ammoniscono - se non il collasso della macchina comunale tutta. Nella sua mania di persecuzione Pat-Tom (abbreviazione di Patton- Tommaso, ndr) non riesce nemmeno a bombardare i propri avversari o fantasmi. Ormai finisce col colpire persino retrovie e uffici che dovrebbero sostenerlo».
Dal Comitato "Per la Salute Pubblica" assimilano dunque la figura di Tommaso Depalma a quella del generale Patton, colui il quale guidò lo sbarco in Italia degli americani. Secondo il Comitato, infatti, a Giovinazzo si starebbe assistendo ad «Una tattica micidiale di accerchiamento e isolamento del "nemico", talvolta accompagnata da operazioni di discredito pubblico anche attraverso i social network, applicata più volte anche a tutti coloro, liberi cittadini o appartenenti a comitati od associazioni non allineate, che hanno in qualche modo osato mettere in discussione l'operato di questa Amministrazione, e del suo sindaco in particolare».
«Il nostro sindaco/generale Pat-Tom - attaccano -, fautore "a chiacchiere" della democrazia partecipata, non vuole ostacoli sul suo cammino e fa di tutto per sbarazzarsene».
Infine la chiosa che suona come una dichiarazioni di intenti per il prossimo futuro: «A noi non piace. È inammissibile in democrazia. Perciò continueremo, strenuamente e nonostante tutto, a denunciarlo e smascherarlo».
La notizia rimbalzata sui social ha fatto il giro della rete ed ha riacceso il dibattito politico cittadino. Mostra indignazione per questa decisione che sarebbe stata "indotta", il Comitato "Per la Salute Pubblica" del portavoce Santo Restivo, che scrive: «A parte le giustificazioni di facciata riportate nella Deliberazione di Giunta comunale del 30 agosto 2016, è del tutto evidente che le ragioni sono ben altre. Il Dirigente, inviso all'attuale amministrazione (da quando, cioè, si oppose al sopralzo della discarica), ha subìto in questi ultimi anni continue vessazioni, minacce, umiliazioni ed offese, anche pubbliche. Rimosso dal ruolo di Dirigente al settore "Urbanistica" e trasferito al settore "Patrimonio e Servizi Istituzionali", Turturro si è visto gradualmente sottrarre il personale dell'ufficio e scavalcare in delicate decisioni dall'attuale segretario comunale».
Quella in cui avrebbe vissuto Turturro, sarebbe per il Comitato «una situazione insostenibile sul piano professionale, relazionale ed umano, capace di logorare e scalfire anche le corazze più dure. E così, anche per salvaguardare la salute propria e dei propri familiari, la dolorosa decisione di accettare il trasferimento temporaneo ad altra sede. Una città, Trani, comunque bella e stimolante, nella quale l'arch. Turturro saprà far valere appieno tutte le proprie competenze».
Secondo la componente di centro-sinistra «questo trasferimento è l'atto culminante di una serie di spostamenti ad altri Enti o ad altri uffici di funzionari e impiegati tra i più qualificati e preparati. Siamo in presenza di un depauperamento generale di risorse e uomini vitali. Si rischia l'ingovernabilità - ammoniscono - se non il collasso della macchina comunale tutta. Nella sua mania di persecuzione Pat-Tom (abbreviazione di Patton- Tommaso, ndr) non riesce nemmeno a bombardare i propri avversari o fantasmi. Ormai finisce col colpire persino retrovie e uffici che dovrebbero sostenerlo».
Dal Comitato "Per la Salute Pubblica" assimilano dunque la figura di Tommaso Depalma a quella del generale Patton, colui il quale guidò lo sbarco in Italia degli americani. Secondo il Comitato, infatti, a Giovinazzo si starebbe assistendo ad «Una tattica micidiale di accerchiamento e isolamento del "nemico", talvolta accompagnata da operazioni di discredito pubblico anche attraverso i social network, applicata più volte anche a tutti coloro, liberi cittadini o appartenenti a comitati od associazioni non allineate, che hanno in qualche modo osato mettere in discussione l'operato di questa Amministrazione, e del suo sindaco in particolare».
«Il nostro sindaco/generale Pat-Tom - attaccano -, fautore "a chiacchiere" della democrazia partecipata, non vuole ostacoli sul suo cammino e fa di tutto per sbarazzarsene».
Infine la chiosa che suona come una dichiarazioni di intenti per il prossimo futuro: «A noi non piace. È inammissibile in democrazia. Perciò continueremo, strenuamente e nonostante tutto, a denunciarlo e smascherarlo».