Marcello Gemmato e Raffaele Fitto
Marcello Gemmato e Raffaele Fitto
Politica

L'analisi del voto di Fratelli d'Italia: «Grazie Giovinazzo»

Il partito: «Quei 447 voti ora riaccendono la fiamma della speranza, mettendo a nudo la politica della nostra Città»

«In attesa di una data per un ringraziamento a Giovinazzo appena confermatoci da parte del rieletto europarlamentare Fitto e dell'onorevole Gemmato, ci rivolgiamo a voi per poter esprimere tutta la nostra gratitudine a quanti ci hanno accordato la loro fiducia, ma anche per porgere, accanto alle altre dichiarazioni pubblicate, la nostra analisi su queste votazioni molto meno "tranquille" di quanto siano in realtà apparse».

Comincia così la nota della sezione locale di Fratelli d'Italia, che analizza quanto accaduto a Giovinazzo dopo le elezioni europee di domenica scorsa.

«Riportando la soddisfazione dell'appena rieletto on. Fitto, dell'on Gemmato e di tutto il partito per la fiducia riscossa, - scrivono dal partito - impossibile non cominciare con un sentito grazie ai davvero tanti che hanno risposto al nostro appello che, con un progetto fattibile e credibile all'orizzonte, ha riacceso una fiamma praticamente spenta: la speranza di un vero riscatto di una Città, la nostra, bloccata da anni dalla morsa di una politica che, guardando bene, l'ha solo danneggiata. Un sasso nello stagno dell'inerzia cittadina, un colpo alla bocca dello stomaco dei soliti maneggioni del consenso, dunque, questi nostri 447 "voti di strada e tra la gente" raccolti da un piccolo nugolo di attivisti e giovani motivati, in pochi giorni e senza una sede o, stavolta, nemmeno un comitato elettorale più o meno centrale. Il minimo indispensabile, cioè, dove poter spiegare alla gente tutto il senso di quel "Dio, Patria e famiglia" del nuovo centrodestra di Fratelli d'Italia, o illustrare meglio quel "Laboratorio Giovinazzo" che può cambiarne totalmente le sorti turistiche e commerciali… insomma quello che ci è venuto meno, in questa campagna elettorale, è un punto di ascolto e di dialogo dove cercare di incanalare la rabbiosa protesta che c'è in giro verso un voto veramente utile anche per un rilancio di Città Metropolitana ed hinterland, anziché riversarlo su una fiducia indistinta ai partiti al Governo (al Movimento 5 Stelle per il 23,73 % e alla Lega - Salvini Premier per il 18,91).

Solo un 3% in più, rispetto alle politiche dell'anno scorso che hanno visto l'affermazione del quasi autoctono on. Gemmato, quel 5,85 % di FdI registrato qui (quasi un raddoppio rispetto alle precedenti Europee) non è certo il risultato cui si poteva sicuramente ambire in diverse condizioni, ma comunque si presta a fornire, oggi, un'impagabile occasione per una lucida chiave di lettura della politica cittadina che vada al di là delle scontate dichiarazioni di circostanza che, più che evidente, cercano solo di mascherare la realtà dei numeri. Per quanto ci riguarda, al netto della nostra affermazione che non ha certo frenato la flessione dell'intera area, quasi 600 voti in meno, il dato locale è chiaro ed inequivocabile: c'è un'aperta voglia di un vero e credibile centrodestra che, anziché contiguo, sia all'opposizione di un'Amministrazione che oltretutto - divisa in ben riconoscibili tranche - flirta apertamente con la sinistra alla guida di una Città Metropolitana e di una Regione, peraltro corresponsabili, se vogliamo, della disgrazia commerciale di Giovinazzo e della sua a dir poco sottodimensionata fortuna turistica. Discorso che trova pure riscontro nell'analisi dell'altra parte che, scesa in forze con tutte le sue organizzatissime compagini ed un ben nutrito stuolo di fiancheggiatori anche istituzionali - intelligenti pauca, parla per tutto "la carica dei 101" suoi rappresentanti di lista per 23 sezioni! – ci mostra in questa consultazione una "sinistra" che, nel suo complesso, registra qui quasi 800 consensi in meno, ma con una perdita secca per il suo maggior partito di riferimento (il PD) di oltre 1650 voti. Circa il resto, poiché la matematica non è sicuramente un'opinione, la prova del nove di quanto affermiamo è appunto tutta nei numeri: in primis nei 1813 consensi al M5S (solo 125 in più, nonostante una onorevole quasi "di casa" ed una Ministra per il Sud, altrettanto pugliese come lo stesso Premier) per non parlare, poi, del boom locale della Lega, più che altro automatico, che passa dai 29 voti del 2014 ai 1445 attuali.

Scenario desolante, quasi un film riveduto e (s)corretto da prima repubblica quello appena girato qui dalla politica della "perla del nord barese", non è certo solo una vaga speranza quella che adesso si è accesa con i quasi 450 voti presi qui da Fratelli d'Italia che, di fatto, sono pure la dimostrazione della validità di quel «Laboratorio Puglia» lanciato a Bari tre mesi fa dalla leader Giorgia Meloni insieme a Raffaele Fitto: non certo uno degli spot elettorali cui fanno regolarmente ricorso quasi tutti gli altri partiti, quanto piuttosto un programma di portata nazionale portato a compimento in un batter d'occhio e capace di far balzare questo neo FdI al 6,46% (dal 4,3 delle politiche di appena un anno fa). Praticamente la nascita, volendo dare un nome appropriato alle cose, di quella famosa «seconda gamba del centro destra» capace di difendere in sede nazionale ed europea le vere istanze del popolo italiano, «dare forza e coraggio a Matteo Salvini per staccare la spina a questo Governo innaturale con il Movimento 5 Stelle» nonché recapitare, ad appena dieci mesi dalle regionali, un chiaro «avviso di sfratto a Michele Emiliano» su cui, non dimentichiamolo, oltretutto incombe l'ombra della mannaia per il ritardo con cui la Regione avrebbe affrontato il problema Xylella (con le conseguenze che tutti sappiamo). Più che mai preziosa, dunque, alla luce dei risultati di FdI (7,56 % la percentuale registrata al Sud, ma con ben un 8,9 in Puglia) la riconferma a Bruxelles dell'on. Fitto che, da ex Governatore della nostra regione ed una impareggiabile esperienza politica anche come europarlamentare, ora è davvero in grado di disegnare un diverso futuro per la nostra terra, difendendone gli interessi proprio là dove si decidono persino le sorti delle singole nazioni. Non ce la fa invece, nonostante le 16.000 preferenze avute, l'on. Marcello Gemmato che, anche per i suoi prestigiosi incarichi nazionali (Segretario della Commissione Parlamentare per gli Affari Sociali, nonché la delega di Fratelli d'Italia alle Politiche per il Mezzogiorno) resta in ogni caso una irrinunciabile risorsa per e sul territorio, anche come interfaccia con l'appena riconfermato europarlamentare salentino con il quale, tra l'altro, è più che evidente una grande condivisione di idee e vedute. Quanto basta ed avanza allora per sperare che Giovinazzo, per la sua centralità e tutto quello che possiede in termini di bellezza e patrimonio storico culturale, possa finalmente divenire il punto di riferimento e rilancio internazionale di quella "Terra di Bari" che è quasi un fanalino di coda in una Puglia dall'inarrestabile boom turistico da circa 20 milioni di visitatori l'anno. Un assurdo anche questo, dopo 15 anni di governo di sinistra, e pure in questo caso - concludono dal circolo cittadino di Fratelli d'Italia - sono i numeri a dirlo, ma limitiamoci per ora ad un grande e sentito: grazie Giovinazzo!».
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