
Associazioni
L'altarino di San Giuseppe all'Anfass Giovinazzo tra fede, devozione e solidarietà
Vi raccontiamo la genesi e la storia di una tradizione che si rinnova dal 2014
Giovinazzo - giovedì 20 marzo 2025
La tradizione degli altarini in onore di San Giuseppe, elemento che affonda le radici nella storia del nostro territorio, è stata rinnovata a Giovinazzo. Si tratta di una festività che rende omaggio al padre putativo di Gesù, nella giornata del 19 marzo, festività abbinata alla festa del papà. Nella nostra città, la tradizione di allestire gli altarini con la statua del santo ha ripreso il suo tradizionale corso anche se in numero ridotto rispetto agli anni passati. Tra gli altarini in costante presenza, oltre che molto visitati dai giovinazzesi, vi è quello creato e collocato nella sede associativa cittadina dell'Anffas, sita in Via Alcide De Gasperi 41-43. Abbiamo pensato di ripercorrere la storia di questo momento comunitario intriso di devozione che vede impegnata l'Associazione Anffas, che si occupa di disabilità intellettiva e relazionale, qui impegnata nel rivolgere attenzione alla festività di San Giuseppe. È dal 2014 che, già nella passata sede di Viale Aldo Moro n. 35, grazie ad uno dei soci, Mario Minervini, è stata avviata la tradizione di allestire l'altarino in onore di San Giuseppe. La statua del santo è antica e fu donata nel passato da una socia che, a sua volta l'aveva ricevuta dai suoi genitori.
La statua di San Giuseppe è un forte e sentito simbolo di fede e di famiglia, elemento fortemente sentito nell'ambito associativo dell'Anffas che dalla sua fondazione risalente al 18 marzo 1990, vede riuniti in un'emozionale e forte unità d'intenti le famiglie delle persone con disabilità.
La novena in onore di San Giuseppe, negli anni passati è stata curata da Aurelio Iodice, storico socio dell'Anffas, e tra gli altri da Cettina Andriani e dallo stesso Mario Minervini. L'altarino dell'edizione 2025 è stato allestito dalla famiglia Colaluce-Minenna con l'aiuto di Alessandro Scioscia e Caterina Capursi; il momento della preghiera è stato condotto da don Cesare Pisani, parroco della Chiesa di Sant' Agostino, che ha anche benedetto il pane e i tarallini. Con il presidente dell'Anffas Michele Lasorsa abbiamo ripercorso il tempo e sottolineato il valore legato a questo momento comunitario e associativo pregno dei valori della tradizione.
Il pensiero espresso del presidente Michele Lasorsa
«Il nostro altarino - ha spiegato il presidente Michele Lasorsa - non è maestoso, la statua di San Giuseppe è antica e da il giusto risalto al santo. Lo scorso anno abbiamo avuto una grande affluenza di visitatori, siamo stati colti alla sprovvista, tanto che alle ore diciotto avevamo già terminato sia il pane sia i tarallini. In merito all'organizzazione sento il dovere di ringraziare alcuni nostri soci che si distribuiscono il da fare con impegno, sempre a titolo volontario e con grande spirito collaborativo. La devozione, che partì da Mario Minervini, ha avuto sempre l'intento di rafforzare, con tutta la famiglia Anffas, il valore della vita e della storia di San Giuseppe, e far acquisire maggiore importanza al pane, alimento quotidiano necessario al quale spesso non si dà il giusto valore. Il pane benedetto legato a questa festività è accompagnato da una preghiera che affonda le radici nel passato. Noi comunità associativa, che da sempre si occupa della disabilità, ritroviamo in questi momenti di fede e devozione un valore umano ricco del volontariato che è elemento cardine del nostro impegno sociale quotidiano. Mi auguro che la tradizione antica che l'altarino rappresenta non scompaia anche perché l'altarino di San Giuseppe incarna il valore della famiglia», ha così concluso Michele Lasorsa, presidente della sede cittadina dell'associazione Anffas.
La statua di San Giuseppe è un forte e sentito simbolo di fede e di famiglia, elemento fortemente sentito nell'ambito associativo dell'Anffas che dalla sua fondazione risalente al 18 marzo 1990, vede riuniti in un'emozionale e forte unità d'intenti le famiglie delle persone con disabilità.
La novena in onore di San Giuseppe, negli anni passati è stata curata da Aurelio Iodice, storico socio dell'Anffas, e tra gli altri da Cettina Andriani e dallo stesso Mario Minervini. L'altarino dell'edizione 2025 è stato allestito dalla famiglia Colaluce-Minenna con l'aiuto di Alessandro Scioscia e Caterina Capursi; il momento della preghiera è stato condotto da don Cesare Pisani, parroco della Chiesa di Sant' Agostino, che ha anche benedetto il pane e i tarallini. Con il presidente dell'Anffas Michele Lasorsa abbiamo ripercorso il tempo e sottolineato il valore legato a questo momento comunitario e associativo pregno dei valori della tradizione.
Il pensiero espresso del presidente Michele Lasorsa
«Il nostro altarino - ha spiegato il presidente Michele Lasorsa - non è maestoso, la statua di San Giuseppe è antica e da il giusto risalto al santo. Lo scorso anno abbiamo avuto una grande affluenza di visitatori, siamo stati colti alla sprovvista, tanto che alle ore diciotto avevamo già terminato sia il pane sia i tarallini. In merito all'organizzazione sento il dovere di ringraziare alcuni nostri soci che si distribuiscono il da fare con impegno, sempre a titolo volontario e con grande spirito collaborativo. La devozione, che partì da Mario Minervini, ha avuto sempre l'intento di rafforzare, con tutta la famiglia Anffas, il valore della vita e della storia di San Giuseppe, e far acquisire maggiore importanza al pane, alimento quotidiano necessario al quale spesso non si dà il giusto valore. Il pane benedetto legato a questa festività è accompagnato da una preghiera che affonda le radici nel passato. Noi comunità associativa, che da sempre si occupa della disabilità, ritroviamo in questi momenti di fede e devozione un valore umano ricco del volontariato che è elemento cardine del nostro impegno sociale quotidiano. Mi auguro che la tradizione antica che l'altarino rappresenta non scompaia anche perché l'altarino di San Giuseppe incarna il valore della famiglia», ha così concluso Michele Lasorsa, presidente della sede cittadina dell'associazione Anffas.