Politica
Italia in Comune chiede il riconoscimento del Sud come "zona di frontiera"
Presa di posizione contro il blitz leghista in spiaggia nel tarantino. Poi la proposta da lanciare all'Europa
Giovinazzo - lunedì 27 agosto 2018
08.00 Comunicato Stampa
«La giusta reazione dei bagnanti al blitz della Lega a Castellaneta Marina dimostra che il partito di Matteo Salvini sta cercando di innestare in Puglia un senso comune che non appartiene alla nostra regione. Sta, cioè, cercando di diffondere un clima di paura e odio nei confronti degli immigrati, creando artificialmente la percezione di un'emergenza che in realtà non tocca la vita quotidiana della gente».
Ha commentato così Davide Carlucci, esponente di Italia in Comune e sindaco di Acquaviva delle Fonti, quanto avvenuto, nella giornata di oggi, sulla spiaggia di Castellaneta Marina, in provincia di Taranto. Qui un gruppo di leghisti ha organizzato un sit-in di protesta contro gli abusivi, definiti "venditori di giorno e stupratori di sera". La manifestazione, però, è degenerata quando un gruppo di bagnanti è insorto in difesa dell'ambulante preso di mira dai salviniani.
«Invece di confondere il problema delle violenze sessuali e la contraffazione - ha continuato Carlucci nella sua disamina- noi proponiamo di agire in modo razionale e utile».
Il partito "dei sindaci", così definito proprio per l'alta concentrazione di Primi Cittadini tra le sue fila, ha stilato, infatti, un vero e proprio decalogo dei possibili comportamenti 'positivi' da adottare, al posto di mettere in pratica atteggiamenti definiti "confusi e teatrali". «Si parta, innanzitutto - chiedono da Italia in Comune -, rafforzando gli organici delle forze di polizia in Puglia, affinché vi possa essere una maggiore e più diffusa presenza di agenti nei luoghi più sensibili. Quindi, si lavori per intercettare gli stranieri emarginati o 'drop-out', quelli che possano, cioè, con maggiore probabilità rendersi protagonisti di episodi di violenza. E, ancora, occorre impegnarsi per il coinvolgimento delle comunità straniere presenti in Puglia e in Italia nella gestione dei temi della sicurezza e della legalità, che tocca loro esattamente come tutti gli altri cittadini italiani. Fermare un possibile stupratore, magari con l'aiuto dei suoi stessi connazionali più "integrati" o delle realtà sociali presenti sul territorio, può rivelarsi molto più utile, oltre che più umano, di una caccia indistinta al migrante come propone in questi giorni la Lega. Infine, la nostra proposta è quella di far valere il principio "un migrante accolto, un disoccupato meridionale assunto": vogliamo chiedere, cioè, all'Europa il riconoscimento ufficiale dell'Italia meridionale come "area di frontiera" sul fronte dell'immigrazione».
Per quanto riguarda quest'ultimo punto, si tratta, a tutti gli effetti, di una vera e propria proposta del tutto innovativa lanciata da sindaco Carlucci che ha incontrato il favor dei 'colleghi di partito' Michele Abbaticchio di Bitonto, Tommaso Depalma di Giovinazzo, Giuseppe Colonna di Mola, Antonio Tutolo di Lucera e Giuseppe Delzotto di Binetto, i quali si sono detti disponibili a lavorare, nelle prossime ore, ad affinare l'idea.
L'iniziativa prende le mosse dagli ultimi episodi di cronaca, i tantissimi sbarchi di navi cariche di migranti di cui quello della Diciotti rappresenta solo l'ultimo caso. Episodi che, di fatto, rendono il meridione doppiamente 'vulnerabile' ed esposto a possibili tensioni sociali. «Per tale ragione e non volendo affatto negare l'esistenza del problema, Italia in Comune Puglia sta elaborando una proposta da inoltrare all'Unione Europea per favorire meccanismi di inserimento nel lavoro di disoccupati locali in numero equivalente a quello degli stranieri accolti nei singoli Comuni. Una sorta di meccanismo "premiale" per i Comuni che accolgono e che, di fatto, è utile per instaurare un circolo virtuoso in tema di occupazione, una maggiore tenuta sociale e l'integrazione interculturale in territori economicamente depressi. Un modo concreto per dirimere questo tema che, se non affrontato, rischia di ingenerare delle guerre fra poveri che non gioverebbero a nessuno», il commento dei referenti pugliesi del partito.
Ha commentato così Davide Carlucci, esponente di Italia in Comune e sindaco di Acquaviva delle Fonti, quanto avvenuto, nella giornata di oggi, sulla spiaggia di Castellaneta Marina, in provincia di Taranto. Qui un gruppo di leghisti ha organizzato un sit-in di protesta contro gli abusivi, definiti "venditori di giorno e stupratori di sera". La manifestazione, però, è degenerata quando un gruppo di bagnanti è insorto in difesa dell'ambulante preso di mira dai salviniani.
«Invece di confondere il problema delle violenze sessuali e la contraffazione - ha continuato Carlucci nella sua disamina- noi proponiamo di agire in modo razionale e utile».
Il partito "dei sindaci", così definito proprio per l'alta concentrazione di Primi Cittadini tra le sue fila, ha stilato, infatti, un vero e proprio decalogo dei possibili comportamenti 'positivi' da adottare, al posto di mettere in pratica atteggiamenti definiti "confusi e teatrali". «Si parta, innanzitutto - chiedono da Italia in Comune -, rafforzando gli organici delle forze di polizia in Puglia, affinché vi possa essere una maggiore e più diffusa presenza di agenti nei luoghi più sensibili. Quindi, si lavori per intercettare gli stranieri emarginati o 'drop-out', quelli che possano, cioè, con maggiore probabilità rendersi protagonisti di episodi di violenza. E, ancora, occorre impegnarsi per il coinvolgimento delle comunità straniere presenti in Puglia e in Italia nella gestione dei temi della sicurezza e della legalità, che tocca loro esattamente come tutti gli altri cittadini italiani. Fermare un possibile stupratore, magari con l'aiuto dei suoi stessi connazionali più "integrati" o delle realtà sociali presenti sul territorio, può rivelarsi molto più utile, oltre che più umano, di una caccia indistinta al migrante come propone in questi giorni la Lega. Infine, la nostra proposta è quella di far valere il principio "un migrante accolto, un disoccupato meridionale assunto": vogliamo chiedere, cioè, all'Europa il riconoscimento ufficiale dell'Italia meridionale come "area di frontiera" sul fronte dell'immigrazione».
Per quanto riguarda quest'ultimo punto, si tratta, a tutti gli effetti, di una vera e propria proposta del tutto innovativa lanciata da sindaco Carlucci che ha incontrato il favor dei 'colleghi di partito' Michele Abbaticchio di Bitonto, Tommaso Depalma di Giovinazzo, Giuseppe Colonna di Mola, Antonio Tutolo di Lucera e Giuseppe Delzotto di Binetto, i quali si sono detti disponibili a lavorare, nelle prossime ore, ad affinare l'idea.
L'iniziativa prende le mosse dagli ultimi episodi di cronaca, i tantissimi sbarchi di navi cariche di migranti di cui quello della Diciotti rappresenta solo l'ultimo caso. Episodi che, di fatto, rendono il meridione doppiamente 'vulnerabile' ed esposto a possibili tensioni sociali. «Per tale ragione e non volendo affatto negare l'esistenza del problema, Italia in Comune Puglia sta elaborando una proposta da inoltrare all'Unione Europea per favorire meccanismi di inserimento nel lavoro di disoccupati locali in numero equivalente a quello degli stranieri accolti nei singoli Comuni. Una sorta di meccanismo "premiale" per i Comuni che accolgono e che, di fatto, è utile per instaurare un circolo virtuoso in tema di occupazione, una maggiore tenuta sociale e l'integrazione interculturale in territori economicamente depressi. Un modo concreto per dirimere questo tema che, se non affrontato, rischia di ingenerare delle guerre fra poveri che non gioverebbero a nessuno», il commento dei referenti pugliesi del partito.