Il porto di Giovinazzo
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Attualità

«Invitiamo l'assessore Stallone ad essere serio»

L'Arac, in una nota, accende i riflettori sulle occupazioni di suolo pubblico, dimostrando un'altra realtà

«Ogni anno, ormai da sei anni, di questi tempi arriva la dichiarazione rassicurante dell'assessore Salvatore Stallone, responsabile dell'Urbanistica, Attività Produttive, Polizia Locale e Promozione del Centro Antico, che rassicura la cittadinanza sulla regolarità delle situazioni relative alle occupazioni di suolo pubblico mediante dehors».

È l'incipit della lunga nota dell'Arac, l'associazione che raggruppa commercianti, ristoratori e albergatori giovinazzesi, secondo cui «è tempo invece di abbandonare le frasi fatte e vuote, prive di numeri, e di andare a fondo con fatti e prove che dimostrano un'altra realtà. E purtroppo anche quest'anno, nonostante la farsa dei controlli mirati, eseguiti non a tappeto e soprattutto in orari assolutamente insignificanti per l'effettiva risoluzione delle problematiche, dobbiamo contraddire integralmente il contenuto dell'intervista che l'Assessore ha rilasciato a GiovinazzoViva.

«Non si può non restare basiti di fronte alla serenità con cui Stallone dichiara la regolarità di tutta la situazione inerente le attività commerciali di Giovinazzo, nonché alle sue dichiarazioni in merito agli accertamenti sul campo e alle giuste sanzioni conseguenti - scrivono -. L'Arac ormai da mesi, da quando cioè l'assessore Stallone ha sentenziato che l'associazione non poteva più essere un interlocutore affidabile, ha lavorato anche su questo aspetto: la regolarità delle autorizzazioni e delle relative tassazioni.

Ma non, come a volte insinuato, per mera speculazione commerciale rispetto ad altri operatori del settore - è la sottolineatura -, ma soprattutto per garantire un paradigma di regole valido per tutti e, ancor di più, uno scenario che fugasse il più possibile l'intervento discrezionale della politica. Innanzitutto, possiamo dichiarare in maniera documentata e circostanziata, che la situazione dei dehors e della tassazione Tosap e Tari non è assolutamente regolare a Giovinazzo, in quanto è certo che ci sono diverse attività che non sono assolutamente in riga con i pagamenti arretrati, pertanto dichiarare che è tutto sotto controllo pur essendo trascorsi sei anni dalla sua nomina, è pura demagogia. Possiamo certamente dichiarare di non aver mai discusso di tali spinose questioni con le autorità competenti, né tanto meno di aver ricevuto richieste di contributi di idee e di esperienza.

Sicuramente i controlli ci sono stati negli ultimi mesi, ma mai nelle fasce orarie critiche, come da noi più volte suggerito, ovvero dopo la chiusura del Comando della Polizia Locale dopo le ore 22.00, sicché più che spesso è successo (ci sono foto che lo dimostrano) che alcune attività hanno abbondantemente abusato dello spazio pubblico non a loro concesso. E ciò senza alcuna conseguenza tangibile. Molti P.U.A. (procedimento unico amministrativo) sono stati rilasciati ben dopo l'inizio effettivo degli utilizzi del suolo pubblico da parte di alcune attività (che quindi esercitavano in maniera illegittima).

Malgrado l'assessore abbia sempre rassicurato sull'efficienza dei controlli a riguardo ci poniamo un interrogativo: le attività che si trovano in tale situazione saranno tassate dalla data di rilascio del P.U.A. come crediamo, o da quando hanno iniziato l'attività pur se in modo illegittimo come invece dovrebbe essere? Le attività che invece erano in perfetta regola che danno subiscono a fronte di questa situazione?

Possiamo urlare a gran voce - ribadiscono - che l'Arac abbia più volte fatto richiesta all'Amministrazione comunale tramite richieste formali protocollate della situazione attuale inerente appunto il suolo pubblico e privato ed i rifiuti, ma finora nessuna risposta ci è stata fornita; e non vale giustificare l'assenza di riscontri con il fatto che i dati relativi siano sensibili, perché ciò che si chiedeva era proprio una certificazione formale dello stato delle autorizzazioni e delle relative tassazioni nel loro complesso e non per i singoli casi.

Mai l'associazione si schiererà contro un'attività - si legge ancora -, come mai è successo in passato, ma altrettanto mai l'associazione potrà accettare passivamente che le regole non siano uguali per tutti, perché questo diventerebbe uno scenario negativo non solo per i commercianti ma anche e soprattutto per l'intera collettività. A fronte di tutto ciò non si poteva tacere di fronte ad una dichiarazione di regolarità, che abbiamo dimostrato essere chiaramente falsa.

I fatti ed il silenzio dell'Amministrazione di fronte alle nostre richieste formali, se non ne è una prova certa, di sicuro ne è un buon indizio. E pertanto l'assessore Stallone, a nostro avviso, mente sapendo di mentire. A questo punto viene spontaneo chiedersi - è il quesito - se fino ad ora davvero questa Amministrazione sia stata dalla parte dei commercianti, dal momento che fino ad ora poco o nulla abbiamo visto in merito ad interventi concreti mirati a dare supporto ad una categoria sempre più in difficoltà.

E in ultimo, ma non per importanza, a fugare quelle voci che artatamente vengono messe in giro per tentare di offuscare il valore dell'impegno che molti operatori mettono in comune con l'obiettivo di migliorare le condizioni in cui si trovano ad operare, ribadiamo ancora una volta che:
  1. L'Arac per sua natura stessa ha come obiettivo primario quello di tutelare i commercianti tutti;
  2. L'Arac ha tra le sue finalità principali l'interesse stesso della comunità, nonché il suo sviluppo ed il suo decoro;
  3. L'assessore Stallone ricopre la sua carica alle Attività Produttive da ben 6 anni e, nonostante tutti i proclami, la situazione dei dehors e delle occupazioni di spazi pubblici non sembra per niente migliorata.
Per parte nostra continueremo a monitorare la situazione raccontando la verità, perché questa è l'unica strada che conosciamo per sperare in una crescita significativa della comunità. Ciò che non si riesce a cogliere è che tollerare o, peggio, incentivare l'occupazione abusiva, non costituisce solo un danno erariale e di immagine, ma getta discredito su tutta la comunità, non facendola crescere, limitandone pesantemente le possibilità di sviluppo.

Sì, di sviluppo, perché l'unica strada per ottenere uno sviluppo significativo è quella tracciata in un solco di regole certe e inderogabili nel quale tutti gli attori devono muoversi. Saremo sempre disponibili a qualsiasi confronto sempre richiesto ma mai concesso fino ad oggi, malgrado le affermazioni del sindaco Depalma stesso espresse in qualche riunione farsa concessa o elargita come elemosina a questa associazione».
  • Arac Giovinazzo
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