Cronaca
Insidie digitali, nuove truffe via Sms e WhatsApp
In queste settimane più volte segnalate frodi
Giovinazzo - giovedì 1 febbraio 2024
Inizia con un messaggio da un numero sconosciuto, con cui i malviventi fingono di essere un figlio o una figlia che ha smarrito il telefono, per provare a chiedere soldi all'ignaro malcapitato.
«Ciao mamma, ho perso il telefono e per ora ho questo numero temporaneo. Non mi fa chiamare.. mi riesci a mandare un messaggio su WhatsApp?» recita testualmente il messaggio-truffa seguito da un numero di telefono da contattare. Da qui il truffatore farà richieste, come inviarli denaro o ricaricare una carta prepagata o ancora chiedere i dati per accedere al conto corrente.
Questa tipologia di tentativo di raggiro viaggia sugli smartphone da diversi mesi, in questo periodo in maniera insistente; già la Polizia Postale in passato aveva messo in guardia gli utenti rispetto a questa formula di frode in corso.
Sovente quelli che si presentano come messaggi inoffensivi sono solo l'inizio di un possibile esca, attraverso cui i criminali informatici cercano di conquistare la fiducia delle loro vittime, di prendere confidenza per esortarle a comunicare dati riservati.
Il consiglio è sempre quello di non rispondere e non abboccare ad alcun tipo di richiesta, non cliccare sui link proposti, non richiamare e magari provare a contattare il proprio figlio/a sul vero numero di telefono, ammesso che si abbiano effettivamente dei figli, poiché questi messaggi possono arrivare a chiunque.
Massima attenzione, soprattutto a persone anziane, più facilmente raggirabili. Ed in caso qualcuno ci caschi, contattare immediatamente la Polizia Postale.
«Ciao mamma, ho perso il telefono e per ora ho questo numero temporaneo. Non mi fa chiamare.. mi riesci a mandare un messaggio su WhatsApp?» recita testualmente il messaggio-truffa seguito da un numero di telefono da contattare. Da qui il truffatore farà richieste, come inviarli denaro o ricaricare una carta prepagata o ancora chiedere i dati per accedere al conto corrente.
Questa tipologia di tentativo di raggiro viaggia sugli smartphone da diversi mesi, in questo periodo in maniera insistente; già la Polizia Postale in passato aveva messo in guardia gli utenti rispetto a questa formula di frode in corso.
Sovente quelli che si presentano come messaggi inoffensivi sono solo l'inizio di un possibile esca, attraverso cui i criminali informatici cercano di conquistare la fiducia delle loro vittime, di prendere confidenza per esortarle a comunicare dati riservati.
Il consiglio è sempre quello di non rispondere e non abboccare ad alcun tipo di richiesta, non cliccare sui link proposti, non richiamare e magari provare a contattare il proprio figlio/a sul vero numero di telefono, ammesso che si abbiano effettivamente dei figli, poiché questi messaggi possono arrivare a chiunque.
Massima attenzione, soprattutto a persone anziane, più facilmente raggirabili. Ed in caso qualcuno ci caschi, contattare immediatamente la Polizia Postale.