Eventi e cultura
Incontro in musica tra Michele Jamil Marzella ed i Prem Bhai
Suoni e colori dell'India nella performance di venerdì sera
Giovinazzo - domenica 13 settembre 2015
14.49
Ci sono incontri che lasciano il segno, suggellano un'emozione, rievocano ricordi e sogni. L'incontro in musica tra Michele Jamil Marzella, artista di notevole talento creativo, ed i Prem Bhai, svoltosi venerdì sera in via Fossato, in occasione dell'apertura di una struttura ricettiva, ha donato al pubblico presente una emozione di rara bellezza, carica di spiritualità e ritualità.
L'armonia profusa dalla musica, che ha strizzato l'occhio alla world music, e dai canti eseguiti, si è dimostrata gradevolissima all'ascolto del pubblico presente. L'iniziativa, voluta dalla giovane imprenditrice Ilaria Magarelli, titolare di "Namastè". L'incontro, voluto dalla giovane imprenditrice Ilaria Magarelli, titolare di "Namastè". ha fatto centro, destando grande attenzione, mettendo in luce un incontro artistico caratterizzato dal comun denominatore rappresentato dall'amore per l'India.
La parola "Namastè", come ha ricordato lei stessa nel saluto di benvenuto, è un saluto buddhista, utilizzato anche dalla religione indù, che vuol dire testualmente "mi inchino a te" e viene utilizzato sia quando ci si incontra che quando ci si congeda.
Dopo l'accensione dell'incenso, rituale di benvenuto, Michele Jamil Marzella ha introdotto la serata in musica, con una performance alla tuba tibetana rigorosamente live. In programma l'esecuzione di una serie di "bhajan", canti devozionali indiani dedicati al guru indiano Babaji, che ci hanno incantato.
«È stata un'esperienza magica, ricca di emozioni, dove i suoni erano strumenti di dio - ha affermato soddisfatto il musicista giovinazzese -. Ho visto il pubblico attento ed incuriosito ed ho dedicato un pezzo dal nuovo cd, "La Via del possibile", scandito dal ritmo del plauso delle mani del pubblico. Il tour - ha concluso - con la carovana dei Prem Bhai continuerà a viaggiare, per portare in giro suoni ed i pensieri dall'India, al fine di raggiungere la pulizia e l'elevazione dell'anima».
In attesa di riascoltarlo a Giovinazzo, i nostri lettori potranno assistere ad una sua nuova straordinaria performance al Talos Festival di Ruvo di Puglia, il prossimo 4 ottobre, presso il Chiostro dei Domenicani.
L'armonia profusa dalla musica, che ha strizzato l'occhio alla world music, e dai canti eseguiti, si è dimostrata gradevolissima all'ascolto del pubblico presente. L'iniziativa, voluta dalla giovane imprenditrice Ilaria Magarelli, titolare di "Namastè". L'incontro, voluto dalla giovane imprenditrice Ilaria Magarelli, titolare di "Namastè". ha fatto centro, destando grande attenzione, mettendo in luce un incontro artistico caratterizzato dal comun denominatore rappresentato dall'amore per l'India.
La parola "Namastè", come ha ricordato lei stessa nel saluto di benvenuto, è un saluto buddhista, utilizzato anche dalla religione indù, che vuol dire testualmente "mi inchino a te" e viene utilizzato sia quando ci si incontra che quando ci si congeda.
Dopo l'accensione dell'incenso, rituale di benvenuto, Michele Jamil Marzella ha introdotto la serata in musica, con una performance alla tuba tibetana rigorosamente live. In programma l'esecuzione di una serie di "bhajan", canti devozionali indiani dedicati al guru indiano Babaji, che ci hanno incantato.
«È stata un'esperienza magica, ricca di emozioni, dove i suoni erano strumenti di dio - ha affermato soddisfatto il musicista giovinazzese -. Ho visto il pubblico attento ed incuriosito ed ho dedicato un pezzo dal nuovo cd, "La Via del possibile", scandito dal ritmo del plauso delle mani del pubblico. Il tour - ha concluso - con la carovana dei Prem Bhai continuerà a viaggiare, per portare in giro suoni ed i pensieri dall'India, al fine di raggiungere la pulizia e l'elevazione dell'anima».
In attesa di riascoltarlo a Giovinazzo, i nostri lettori potranno assistere ad una sua nuova straordinaria performance al Talos Festival di Ruvo di Puglia, il prossimo 4 ottobre, presso il Chiostro dei Domenicani.