Cronaca
Precipita nel vano ascensore di un palazzo: muore un 79enne di Giovinazzo
Il fatto in via Battisti: l'uomo, Cesare Dibitetto, avrebbe compiuto un volo di circa dieci metri, precipitando nel vuoto
Giovinazzo - martedì 5 marzo 2024
12.21
L'ennesima tragedia sul lavoro è avvenuta questa mattina a Terlizzi, al civico 26 di via Cesare Battisti, in una palazzina unifamiliare di due piani in ristrutturazione. L'ultima vittima sul lavoro, a 79 anni ancora sul cantiere, è morta intorno alle 10.30 di quest'oggi qui, nel borgo antico della città dei fiori, nei pressi di via Mazzini.
L'uomo deceduto, Cesare Dibitetto, residente a Giovinazzo, sposato e padre di tre figli, operaio edile di lunga data e che ieri aveva festeggiato il suo compleanno, si trovava nell'immobile per un sopralluogo: era con un altro collega e, con l'utilizzo di una sonda tubolare, stava verificando i livelli del tracciato realizzato. Ad un tratto, l'altro operaio, l'avrebbe chiamato: all'assenza di risposta da parte dell'anziano, l'avrebbe ritrovato riverso nel vano ascensore, delimitato da un ponteggio.
Il 79enne, dal primo piano dove si trovava, per cause in fase d'accertamento - una distrazione o un eventuale malore - avrebbe compiuto un volo di circa 10 metri, precipitando nel vuoto, terminato nel fondo scavo del vano ascensore. Le urla coperte dal rumore del cantiere, il tonfo sordo, il silenzio del dramma. L'uomo, che svolgeva il ruolo di capocantiere, è morto ed è stato trovato riverso al suolo. Inutili, a quel punto, sono stati i soccorsi del 118 arrivati insieme ai Vigili del Fuoco. Gli uomini del 115 del Distaccamento di Molfetta, con un'imbracatura particolare, hanno recuperato la salma: gli operatori sanitari, a quel punto, ne hanno potuto solo constatare il decesso. Immediatamente dopo l'incidente, i Carabinieri della locale Tenenza, a cui sono affidate le indagini dirette dal pubblico ministero della Procura della Repubblica di Trani, Marcello Catalano, hanno ascoltato il collega dell'operaio che, tuttavia, non era con lui e non si è inizialmente accorto di nulla.
L'uomo, particolarmente provato da quanto accaduto, ha comunque raccolto le forze perché ci ha tenuto ad evidenziare che il 79enne era un vero esperto nel suo lavoro. Con i militari, sul posto, sono intervenuti anche gli operatori dello Spesal della Asl di Bari per accertare la dinamica dell'accaduto e chiarire se siano state adottate le norme di sicurezza, mentre la salma è stata condotta all'Istituto di Medicina Legale del Policlinico di Bari. È probabile che venga disposta l'autopsia.
Intanto, con il corpo a disposizione degli inquirenti per un'eventuale esame autoptico, continuano gli accertamenti per accertare la posizione della ditta che stava realizzando i lavori, una s.n.c. di Molfetta, e la posizione dell'uomo, regolarmente assunto con un contratto part-time da capocantiere e iscritto in cassa edile.
L'uomo deceduto, Cesare Dibitetto, residente a Giovinazzo, sposato e padre di tre figli, operaio edile di lunga data e che ieri aveva festeggiato il suo compleanno, si trovava nell'immobile per un sopralluogo: era con un altro collega e, con l'utilizzo di una sonda tubolare, stava verificando i livelli del tracciato realizzato. Ad un tratto, l'altro operaio, l'avrebbe chiamato: all'assenza di risposta da parte dell'anziano, l'avrebbe ritrovato riverso nel vano ascensore, delimitato da un ponteggio.
Il 79enne, dal primo piano dove si trovava, per cause in fase d'accertamento - una distrazione o un eventuale malore - avrebbe compiuto un volo di circa 10 metri, precipitando nel vuoto, terminato nel fondo scavo del vano ascensore. Le urla coperte dal rumore del cantiere, il tonfo sordo, il silenzio del dramma. L'uomo, che svolgeva il ruolo di capocantiere, è morto ed è stato trovato riverso al suolo. Inutili, a quel punto, sono stati i soccorsi del 118 arrivati insieme ai Vigili del Fuoco. Gli uomini del 115 del Distaccamento di Molfetta, con un'imbracatura particolare, hanno recuperato la salma: gli operatori sanitari, a quel punto, ne hanno potuto solo constatare il decesso. Immediatamente dopo l'incidente, i Carabinieri della locale Tenenza, a cui sono affidate le indagini dirette dal pubblico ministero della Procura della Repubblica di Trani, Marcello Catalano, hanno ascoltato il collega dell'operaio che, tuttavia, non era con lui e non si è inizialmente accorto di nulla.
L'uomo, particolarmente provato da quanto accaduto, ha comunque raccolto le forze perché ci ha tenuto ad evidenziare che il 79enne era un vero esperto nel suo lavoro. Con i militari, sul posto, sono intervenuti anche gli operatori dello Spesal della Asl di Bari per accertare la dinamica dell'accaduto e chiarire se siano state adottate le norme di sicurezza, mentre la salma è stata condotta all'Istituto di Medicina Legale del Policlinico di Bari. È probabile che venga disposta l'autopsia.
Intanto, con il corpo a disposizione degli inquirenti per un'eventuale esame autoptico, continuano gli accertamenti per accertare la posizione della ditta che stava realizzando i lavori, una s.n.c. di Molfetta, e la posizione dell'uomo, regolarmente assunto con un contratto part-time da capocantiere e iscritto in cassa edile.