Cronaca
In pensione Giuseppe Volpe, il procuratore capo di Bari residente in città
Alla reggenza c'è il procuratore aggiunto Roberto Rossi, uno dei nomi in corsa per la designazione
Giovinazzo - venerdì 11 settembre 2020
8.48
Dopo tantissimi anni di attività nel campo della giustizia, è andato in pensione Giuseppe Volpe, 70 anni, procuratore capo a Bari. Lo scorso 29 agosto è stato, infatti, il suo ultimo giorno di lavoro. Attualmente, alla reggenza della Procura della Repubblica c'è il procuratore aggiunto Roberto Rossi, in corsa per la definitiva designazione.
Di origini terlizzesi e residente a Giovinazzo, Giuseppe Volpe è stato nominato capo della Procura di Bari nel maggio del 2014, succedendo ad Antonio Laudati, trasferito a Roma dopo le varie vicende legate all'inchiesta "Tarantini-escort". In magistratura dal 1976, Volpe ha iniziato la sua carriera a Verbania come pretore ed è stato procuratore a Tempio Pausania, dove si è occupato del sequestro del piccolo Farouk Kassam.
Inoltre, ha seguito il processo sul rogo del teatro Petruzzelli e in Cassazione ha rappresentato la Procura Generale ai processi sui fatti di Bolzaneto, sull'omicidio di Filippo Raciti, sulle firme false in Piemonte. Come procuratore generale presso la Suprema Corte si è anche pronunciato sulla richiesta, avanzata dalla difesa di Silvio Berlusconi, di trasferire da Milano i processi Ruby e Mediaset.
Ha pure chiesto il carcere per Sabrina Misseri per l'omicidio di Sarah Scazzi e ha trattato il processo per le "tangenti Sesto" a carico di Filippo Penati. Grazie alla sua perseveranza, oltre che a quella dei componenti del suo ufficio, inoltre, la Procura della Repubblica di Bari ha avuto un ruolo di primo piano non solo nella lotta alle organizzazioni criminali di stampo mafioso, ma anche nel contrasto alla corruzione.
Giuseppe Volpe è stato determinante per preservare la dignità dell'intero sistema giudiziario a seguito della vicenda delle tendopoli allestite un paio di anni fa in via Nazariantz all'esterno degli uffici giudiziari. Attualmente, la sede del tribunale penale di Bari e della Procura è in viale Dioguardi.
Di origini terlizzesi e residente a Giovinazzo, Giuseppe Volpe è stato nominato capo della Procura di Bari nel maggio del 2014, succedendo ad Antonio Laudati, trasferito a Roma dopo le varie vicende legate all'inchiesta "Tarantini-escort". In magistratura dal 1976, Volpe ha iniziato la sua carriera a Verbania come pretore ed è stato procuratore a Tempio Pausania, dove si è occupato del sequestro del piccolo Farouk Kassam.
Inoltre, ha seguito il processo sul rogo del teatro Petruzzelli e in Cassazione ha rappresentato la Procura Generale ai processi sui fatti di Bolzaneto, sull'omicidio di Filippo Raciti, sulle firme false in Piemonte. Come procuratore generale presso la Suprema Corte si è anche pronunciato sulla richiesta, avanzata dalla difesa di Silvio Berlusconi, di trasferire da Milano i processi Ruby e Mediaset.
Ha pure chiesto il carcere per Sabrina Misseri per l'omicidio di Sarah Scazzi e ha trattato il processo per le "tangenti Sesto" a carico di Filippo Penati. Grazie alla sua perseveranza, oltre che a quella dei componenti del suo ufficio, inoltre, la Procura della Repubblica di Bari ha avuto un ruolo di primo piano non solo nella lotta alle organizzazioni criminali di stampo mafioso, ma anche nel contrasto alla corruzione.
Giuseppe Volpe è stato determinante per preservare la dignità dell'intero sistema giudiziario a seguito della vicenda delle tendopoli allestite un paio di anni fa in via Nazariantz all'esterno degli uffici giudiziari. Attualmente, la sede del tribunale penale di Bari e della Procura è in viale Dioguardi.