Religioni
In migliaia per la Festa di Sant'Antonio
Ieri le celebrazioni in onore del Santo sepolto a Padova
Giovinazzo - lunedì 15 giugno 2015
14.57
Le nubi non hanno avuto la meglio. Un caldo vento di scirocco le ha allontanate da cala Porto in un tramonto dai colori sfumati, permettendo, ieri sera, l'imbarco e poi lo sbarco della statua di Sant'Antonio di Padova, salutato da fuochi pirotecnici, prima del tradizionale giro in processione per le strade del borgo antico ed in piazza Vittorio Emanuele II, accompagnato dalla musica del Concerto Bandistico "Giuseppe Verdi".
Come accade da tantissimi anni, la Fraternità dei Frati Cappuccini del locale convento ha organizzato, in collaborazione con l'Associazione Marinai d'Italia, questa sentitissima Festa religiosa. Dopo lo sbarco in cala Porto, è stato Fra' Roberto Francavilla a ricordare le virtù di Fernando Martins de Bulhões, nato a Lisbona, capitale portoghese, nel 1195, e poi canonizzato dalla Chiesa cattolica col nome di Antonio di Padova, città veneta dove morì il 13 giugno 1231 e dove oggi sono conservate le sue reliquie.
Fra' Roberto Francavilla ha ricordato che Sant'Antonio è il Santo delle famiglie, dei lavoratori oppressi, degli umili ed ha benedetto la comunità giovinazzese ed i turisti presenti, auspicando serenità e pace, in un momento in cui in varie parti del globo terrestre queste due parole sono semplicemente utopia.
La domenica di festeggiamenti si era aperta con le lodi mattutine, alle ore 07.30, e la Santa Messa presieduta da Frate Sergio la Forgia, Vicario Provinciale dei Frati Minori Cappuccini di Puglia, a cui aveva fatto seguito, nel pomeriggio, la Celebrazione Eucaristica ed una nuova Messa nell'atrio del Convento di via Crocifisso.
Dopo il rosario, ecco la Festa di popolo. Un popolo che non dimentica il suo stretto legame con questo Santo, tra i più amati e venerati del cattolicesimo mondiale. Al momento della benedizione in cala Porto, imposta con il reliquiario di Sant'Antonio, vi erano non meno di 5.000 persone assiepate. Fede, folklore e tradizione si sono mescolate in un omaggio sentitissimo al Santo che, come ha ricordato Fra' Roberto Francavilla, non è «né di Padova, né del Portogallo, sua terra di origine, ma è un Santo che appartiene a tutto il mondo».
Come accade da tantissimi anni, la Fraternità dei Frati Cappuccini del locale convento ha organizzato, in collaborazione con l'Associazione Marinai d'Italia, questa sentitissima Festa religiosa. Dopo lo sbarco in cala Porto, è stato Fra' Roberto Francavilla a ricordare le virtù di Fernando Martins de Bulhões, nato a Lisbona, capitale portoghese, nel 1195, e poi canonizzato dalla Chiesa cattolica col nome di Antonio di Padova, città veneta dove morì il 13 giugno 1231 e dove oggi sono conservate le sue reliquie.
Fra' Roberto Francavilla ha ricordato che Sant'Antonio è il Santo delle famiglie, dei lavoratori oppressi, degli umili ed ha benedetto la comunità giovinazzese ed i turisti presenti, auspicando serenità e pace, in un momento in cui in varie parti del globo terrestre queste due parole sono semplicemente utopia.
La domenica di festeggiamenti si era aperta con le lodi mattutine, alle ore 07.30, e la Santa Messa presieduta da Frate Sergio la Forgia, Vicario Provinciale dei Frati Minori Cappuccini di Puglia, a cui aveva fatto seguito, nel pomeriggio, la Celebrazione Eucaristica ed una nuova Messa nell'atrio del Convento di via Crocifisso.
Dopo il rosario, ecco la Festa di popolo. Un popolo che non dimentica il suo stretto legame con questo Santo, tra i più amati e venerati del cattolicesimo mondiale. Al momento della benedizione in cala Porto, imposta con il reliquiario di Sant'Antonio, vi erano non meno di 5.000 persone assiepate. Fede, folklore e tradizione si sono mescolate in un omaggio sentitissimo al Santo che, come ha ricordato Fra' Roberto Francavilla, non è «né di Padova, né del Portogallo, sua terra di origine, ma è un Santo che appartiene a tutto il mondo».