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Cronaca
In casa due armi, poi l'accusa di maltrattamenti. Arrestato due volte in 24 ore
In carcere un 38enne: sequestrate pistole e munizioni. Il giorno dopo è stato raggiunto da un'ordinanza del Tribunale di Bari
Giovinazzo - mercoledì 9 aprile 2025
7.42
Quali fossero le sue intenzioni, non è dato saperlo. E sebbene non abbia precedenti, in una casa nella sua disponibilità i Carabinieri non vi sono arrivati per caso. Una perquisizione mirata, insomma, culminata con l'arresto in flagranza di reato di un 38enne di Bari, residente a Giovinazzo, trovato con 2 pistole e 37 proiettili.
Non solo: il giorno dopo, mentre era ai domiciliari, è stato raggiunto da una ordinanza di custodia cautelare per maltrattamenti in famiglia e trasferito in carcere. I fatti risalgono al 2 aprile scorso, quando il personale della locale Stazione s'è presentato in una casa in ristrutturazione sulla strada provinciale 107 verso Terlizzi per iniziare una perquisizione a tappeto in tutte le stanze. Avevano evidentemente il sentore che qualcosa di nascosto vi fosse, in tema di armi, e così è stato.
Deteneva, infatti, in camera da letto, una pistola a tamburo revolver calibro 32 special con la matricola abrasa e 5 proiettili dello stesso calibro. E non era ancora tutto. In una valigetta, infatti, i Carabinieri hanno recuperato una pistola a salve calibro 9, oltre a 32 proiettili dello stesso calibro. Il materiale è stato sequestrato, mentre l'uomo è stato dichiarato in arresto per detenzione di arma clandestina, detenzione abusiva di armi e di munizioni, e sottoposto agli arresti domiciliari.
Ma la storia non è finita lì. Alla porta di casa, il giorno dopo, si sono presentati altri militari della Compagnia per notificargli un'ordinanza di custodia cautelare del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari, Paola Angela De Santis, per maltrattamenti in famiglia. Secondo l'accusa, infatti, l'uomo, dal 2023, avrebbe maltrattato la moglie, una sua coetanea di Molfetta e da cui è di fatto separato da mesi, «sottoponendola a ingiurie, minacce, violenze psicologiche e fisiche».
In un episodio - nove quelli descritti nell'ordinanza - le avrebbe «sferrato un calcio alla gamba nel mentre costei teneva tra le braccia il figlio minorenne, nato dalla loro relazione», mentre in un altro, «nel corso di un violento litigio, lanciava contro la convivente un bicchiere che la predetta riusciva a schivare, dopodiché le si avventava contro tenendola ferma contro il muro fino a farle perdere i sensi». Il 38enne, al termine delle formalità di rito, è stato trasportato nel carcere di Bari.
Ieri mattina, sottoposto all'interrogatorio di garanzia, si è avvalso della facoltà di non rispondere, «ma di certo - ha garantito il suo avvocato, Andrea Calò - faremo ricorso al Tribunale della Libertà per una rivisitazione del quadro indiziario sulla base degli apporti probatori e ai fini di una rivisitazione delle esigenze cautelari».
Non solo: il giorno dopo, mentre era ai domiciliari, è stato raggiunto da una ordinanza di custodia cautelare per maltrattamenti in famiglia e trasferito in carcere. I fatti risalgono al 2 aprile scorso, quando il personale della locale Stazione s'è presentato in una casa in ristrutturazione sulla strada provinciale 107 verso Terlizzi per iniziare una perquisizione a tappeto in tutte le stanze. Avevano evidentemente il sentore che qualcosa di nascosto vi fosse, in tema di armi, e così è stato.
Deteneva, infatti, in camera da letto, una pistola a tamburo revolver calibro 32 special con la matricola abrasa e 5 proiettili dello stesso calibro. E non era ancora tutto. In una valigetta, infatti, i Carabinieri hanno recuperato una pistola a salve calibro 9, oltre a 32 proiettili dello stesso calibro. Il materiale è stato sequestrato, mentre l'uomo è stato dichiarato in arresto per detenzione di arma clandestina, detenzione abusiva di armi e di munizioni, e sottoposto agli arresti domiciliari.
Ma la storia non è finita lì. Alla porta di casa, il giorno dopo, si sono presentati altri militari della Compagnia per notificargli un'ordinanza di custodia cautelare del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari, Paola Angela De Santis, per maltrattamenti in famiglia. Secondo l'accusa, infatti, l'uomo, dal 2023, avrebbe maltrattato la moglie, una sua coetanea di Molfetta e da cui è di fatto separato da mesi, «sottoponendola a ingiurie, minacce, violenze psicologiche e fisiche».
In un episodio - nove quelli descritti nell'ordinanza - le avrebbe «sferrato un calcio alla gamba nel mentre costei teneva tra le braccia il figlio minorenne, nato dalla loro relazione», mentre in un altro, «nel corso di un violento litigio, lanciava contro la convivente un bicchiere che la predetta riusciva a schivare, dopodiché le si avventava contro tenendola ferma contro il muro fino a farle perdere i sensi». Il 38enne, al termine delle formalità di rito, è stato trasportato nel carcere di Bari.
Ieri mattina, sottoposto all'interrogatorio di garanzia, si è avvalso della facoltà di non rispondere, «ma di certo - ha garantito il suo avvocato, Andrea Calò - faremo ricorso al Tribunale della Libertà per una rivisitazione del quadro indiziario sulla base degli apporti probatori e ai fini di una rivisitazione delle esigenze cautelari».