Territorio
«In attesa del consiglio comunale Depalma sospenda l’ordinanza»
Lo chiede il comitato cittadino "Per la salute pubblica, no alla discarica"
Giovinazzo - martedì 16 dicembre 2014
10.11
Sospendere o meglio revocare l'ordinanza n. 62 con cui il sindaco Tommaso Depalma ha autorizzato al sopraelevazione dei lotti di discarica chiusi dall'ormai lontano 2003 e quindi fermare la lunga teoria di camion che da 20 diversi comuni, Bari compreso, arrivano a San Pietro Pago a depositare i loro rifiuti. Almeno fino al 9 gennaio, data in cui si dovrà riunire il Consiglio comunale convocato in seduta monotematica proprio per discutere sulla bontà di quella ordinanza.
È quello che il neonato comitato "Per la salute pubblica, no alla discarica" chiede con forza. «Perché il carico ambientale che Giovinazzo deve sopportare è alto, perché l'ordinanza sindacale non ha nessuna legittimità, perché le conseguenze per la salute pubblica possono essere notevoli, perché neanche il Ministero per l'Ambiente ha dato il suo assenso alla ripresa delle attività in quei lotti». Queste le motivazioni principali fornite dal comitato che cita anche quel parere non proprio favorevole rilasciato dal dirigente dell'Ufficio Tecnico e l'assenza di altri pareri autorevoli che sono in capo alla Asl e all'Arpa. Il comitato preannuncia anche altre azioni "forti" per coinvolgere l'intera cittadinanza, che tra l'altro, stando ai commenti che appaiono sui social network, proprio non digeriscono la decisione del primo cittadino. Perché Giovinazzo ancora una volta è quel comune che vuole salvare una intera provincia dall'emergenza rifiuti. Con un ulteriore pericolo che si profila all'orizzonte. Cioè che anche quel V lotto di discarica, segnato come sito di soccorso e legato all'impianto di biostabilizzazione, un impianto che non è stato ancora costruito, sia invece utilizzato per l'abbancamento dei rifiuti che continueranno ad arrivare a San Pietro Pago. Un pericolo reale, visto che non esistono altri impianti di discarica autorizzati nella provincia di Bari, su cui però il sindaco avrebbe messo il suo veto.
Ma il comitato cittadino chiede anche che quel veto sia in qualche modo formalizzato, visto che le numerose delibere di consiglio comunale contro qualsiasi ampliamento della discarica approvate negli anni, l'ultima risale al marzo scorso, sono state puntualmente disattese.
È quello che il neonato comitato "Per la salute pubblica, no alla discarica" chiede con forza. «Perché il carico ambientale che Giovinazzo deve sopportare è alto, perché l'ordinanza sindacale non ha nessuna legittimità, perché le conseguenze per la salute pubblica possono essere notevoli, perché neanche il Ministero per l'Ambiente ha dato il suo assenso alla ripresa delle attività in quei lotti». Queste le motivazioni principali fornite dal comitato che cita anche quel parere non proprio favorevole rilasciato dal dirigente dell'Ufficio Tecnico e l'assenza di altri pareri autorevoli che sono in capo alla Asl e all'Arpa. Il comitato preannuncia anche altre azioni "forti" per coinvolgere l'intera cittadinanza, che tra l'altro, stando ai commenti che appaiono sui social network, proprio non digeriscono la decisione del primo cittadino. Perché Giovinazzo ancora una volta è quel comune che vuole salvare una intera provincia dall'emergenza rifiuti. Con un ulteriore pericolo che si profila all'orizzonte. Cioè che anche quel V lotto di discarica, segnato come sito di soccorso e legato all'impianto di biostabilizzazione, un impianto che non è stato ancora costruito, sia invece utilizzato per l'abbancamento dei rifiuti che continueranno ad arrivare a San Pietro Pago. Un pericolo reale, visto che non esistono altri impianti di discarica autorizzati nella provincia di Bari, su cui però il sindaco avrebbe messo il suo veto.
Ma il comitato cittadino chiede anche che quel veto sia in qualche modo formalizzato, visto che le numerose delibere di consiglio comunale contro qualsiasi ampliamento della discarica approvate negli anni, l'ultima risale al marzo scorso, sono state puntualmente disattese.