Cronaca
Imputato per truffa e falso. Assolto un venditore 32enne
L'uomo era accusato di aver truffato ignari clienti sulla vendita di contratti di energia e gas
Giovinazzo - mercoledì 6 giugno 2018
Truffa o lecita vendita porta a porta? La seconda, secondo il giudice della Sezione Penale del Tribunale di Bari, che ha assolto un 32enne giovinazzese, venditore di servizi per le utenze domestiche dell'energia elettrica e del gas, denunciato dai Carabinieri.
E questo nonostante la richiesta di condanna della pubblica accusa, che ha contestato truffa e falso, uniti dal vincolo della continuazione. Il tutto è nato nel 2011, dopo le segnalazioni, giunte ai militari della Compagnia di Modugno, relative ad un individuo che bussava alle porte del comune della città metropolitana di Bari per invitare alla compilazione ed alla successiva firma di contratti delle forniture relative alle utenze domestiche di energia elettrica e gas.
Qualcosa però deve aver indotto in sospetto gli inquilini, che hanno chiamato i Carabinieri, i quali hanno portato in caserma l'uomo per accertamenti e, all'esito di specifiche indagini, lo hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Bari per i reati di truffa e falso. Al processo, le vittime hanno dato la loro versione dei fatti, mentre il giudice del Tribunale di Bari ha ascoltato anche il 32enne, incensurato.
«Quei contratti - secondo il difensore dell'uomo, l'avvocato Mario Mongelli - sono stati opportunamente sottoposti ai consumatori, i quali chiaramente informati delle condizioni contrattuali, avrebbero dovuto confermare il proprio consenso, in forma telefonica, aderendo all'offerta. Tale conferma, che avrebbe compreso le informazioni precontrattuali, è prevista dal Codice del Consumo al fine di tutelare in modo efficace i consumatori».
E proprio quella conferma telefonica, che non c'è mai stata, ha indotto il giudice Anna Perrelli, dopo una spinosa diatriba che si è trascinata avanti per ben 7 anni, ad assolvere il 32enne per l'insussistenza dei reati di truffa e falso, uniti dal vincolo della continuazione «in quanto, - spiega ancora Mongelli - si tratta di un reato, in forma vincolata, che prevede espressamente gli artifizi e i raggiri».
A far pendere la bilancia della giustizia verso l'assoluzione anche «la peculiarità di questi contratti, che oltre alla sottoscrizione da parte dell'utente nella proposta avvenuta con la modalità porta a porta - conclude Mongelli - richiedono una successiva conferma telefonica che, nel caso di specie, non c'è mai stata».
E questo nonostante la richiesta di condanna della pubblica accusa, che ha contestato truffa e falso, uniti dal vincolo della continuazione. Il tutto è nato nel 2011, dopo le segnalazioni, giunte ai militari della Compagnia di Modugno, relative ad un individuo che bussava alle porte del comune della città metropolitana di Bari per invitare alla compilazione ed alla successiva firma di contratti delle forniture relative alle utenze domestiche di energia elettrica e gas.
Qualcosa però deve aver indotto in sospetto gli inquilini, che hanno chiamato i Carabinieri, i quali hanno portato in caserma l'uomo per accertamenti e, all'esito di specifiche indagini, lo hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Bari per i reati di truffa e falso. Al processo, le vittime hanno dato la loro versione dei fatti, mentre il giudice del Tribunale di Bari ha ascoltato anche il 32enne, incensurato.
«Quei contratti - secondo il difensore dell'uomo, l'avvocato Mario Mongelli - sono stati opportunamente sottoposti ai consumatori, i quali chiaramente informati delle condizioni contrattuali, avrebbero dovuto confermare il proprio consenso, in forma telefonica, aderendo all'offerta. Tale conferma, che avrebbe compreso le informazioni precontrattuali, è prevista dal Codice del Consumo al fine di tutelare in modo efficace i consumatori».
E proprio quella conferma telefonica, che non c'è mai stata, ha indotto il giudice Anna Perrelli, dopo una spinosa diatriba che si è trascinata avanti per ben 7 anni, ad assolvere il 32enne per l'insussistenza dei reati di truffa e falso, uniti dal vincolo della continuazione «in quanto, - spiega ancora Mongelli - si tratta di un reato, in forma vincolata, che prevede espressamente gli artifizi e i raggiri».
A far pendere la bilancia della giustizia verso l'assoluzione anche «la peculiarità di questi contratti, che oltre alla sottoscrizione da parte dell'utente nella proposta avvenuta con la modalità porta a porta - conclude Mongelli - richiedono una successiva conferma telefonica che, nel caso di specie, non c'è mai stata».