Eventi e cultura
Il teatro festeggia Sant’Antonio Abate
Le performance della compagnia “Fatti d’Arte” nella notte dei fuochi
Giovinazzo - lunedì 25 gennaio 2016
11.17
Falò, fave, olive e…teatro. Quest'ultimo aspetto ha costituito la novità dell'edizione 2016 del calendario di eventi a corredo dei "Fuochi di Sant'Antonio Abate", messa a punto dall'Assessorato alla Cultura, guidato da Marianna Paladino, ed andata in scena ieri in diversi punti della città. Agli ingredienti vincenti, che sono da sempre l'essenza e la certezza della festa, quest'anno si sono aggiunte le performance della compagnia "Fatti d'Arte" di Bitonto, che hanno dato ulteriore brio all'atmosfera festiva della serata con il loro spettacolo "Hocus Focus. Cronache del fuoco".
Tre le esibizioni con cui gli artisti hanno animato il centro storico e catturato l'attenzione dei tanti spettatori, venuti appositamente per assistere agli spettacoli o capitati per caso durante la loro passeggiata nel borgo antico in cerca dei falò, per riscoprire le radici di una delle feste più antiche di tutti tempi.
Alle 18.00, l'atmosfera intima di Vico Cattese ha dato vita ad un piccolo salotto, in cui due simpatiche vecchine hanno raccontato l'origine del fuoco, tra una battuta e l'altra, pronunciata ora in italiano ora in dialetto bitontino, e giochi di parole. Un excursus tra il mito di Prometeo e la storia cristiana del fuoco ottenuto da Sant'Antonio Abate, tra racconti e leggende di due mondi che hanno plasmato, ciascuno a proprio modo, la civiltà occidentale.
La scena si è spostata nella vicina Piazza Costantinopoli, dove si è voluto richiamare il fuoco nei movimenti leggiadri di una danzatrice in una sfera, tra cartoncini rossi che richiamavano il colore del fuoco, e di un non meno bravo danzatore, intento ad accompagnare i suoi passi. Ultima performance, di stampo "goldoniano", in Piazza Zurlo, con al centro la Commedia dell'Arte, le maschere ed i personaggi che l'hanno resa celebre nel mondo attraverso i secoli.
Il centro storico è tornato a respirare aria di festa e di tradizione anche grazie alla reazione a catena di esibizioni artistiche proposta dai "Fatti d'Arte". A dimostrazione di come il teatro, in tutte le sue ricche ed originali espressioni, possieda gli strumenti ideali per raccontare e comunicare con efficacia la nostra storia.
Tre le esibizioni con cui gli artisti hanno animato il centro storico e catturato l'attenzione dei tanti spettatori, venuti appositamente per assistere agli spettacoli o capitati per caso durante la loro passeggiata nel borgo antico in cerca dei falò, per riscoprire le radici di una delle feste più antiche di tutti tempi.
Alle 18.00, l'atmosfera intima di Vico Cattese ha dato vita ad un piccolo salotto, in cui due simpatiche vecchine hanno raccontato l'origine del fuoco, tra una battuta e l'altra, pronunciata ora in italiano ora in dialetto bitontino, e giochi di parole. Un excursus tra il mito di Prometeo e la storia cristiana del fuoco ottenuto da Sant'Antonio Abate, tra racconti e leggende di due mondi che hanno plasmato, ciascuno a proprio modo, la civiltà occidentale.
La scena si è spostata nella vicina Piazza Costantinopoli, dove si è voluto richiamare il fuoco nei movimenti leggiadri di una danzatrice in una sfera, tra cartoncini rossi che richiamavano il colore del fuoco, e di un non meno bravo danzatore, intento ad accompagnare i suoi passi. Ultima performance, di stampo "goldoniano", in Piazza Zurlo, con al centro la Commedia dell'Arte, le maschere ed i personaggi che l'hanno resa celebre nel mondo attraverso i secoli.
Il centro storico è tornato a respirare aria di festa e di tradizione anche grazie alla reazione a catena di esibizioni artistiche proposta dai "Fatti d'Arte". A dimostrazione di come il teatro, in tutte le sue ricche ed originali espressioni, possieda gli strumenti ideali per raccontare e comunicare con efficacia la nostra storia.