Musica
Il suono dolce della Festa in onore di Santa Cecilia
Ieri sera messa in Concattedrale e concerto delle bande giovinazzesi per celebrare la Protettrice dei musicisti
Giovinazzo - lunedì 27 novembre 2017
Prima la solenne celebrazione officiata da don Andrea Azzollini, parroco della Concattedrale di Santa Maria Assunta, con l'animazione liturgica della Corale Polifonica. Poi il concerto della "Giuseppe Verdi" e del Concerto Bandistico "Città di Giovinazzo", che ha deliziato un foltissimo pubblico.
Giovinazzo ieri sera ha celebrato, con qualche giorno di ritardo, Santa Cecilia, la Protettrice dei musicisti e Santa al cui nome è legato tutto l'ambiente musicale. L'esibizione di ieri sera ha saputo emozionare, come spesso accade a queste formazioni costruite attorno ai talenti locali, una platea silenziosa e competente.
Dapprima la "Romanza in Fa Maggiore" di Beethoven, poi il Preludio dalla "Carmen" di Bizet ed il Preludio dalla "Traviata" di Verdi hanno riscaldato il cuore dei presenti, con applausi a scena aperta. Poi è stata la volta dell'Intermezzo dalla "Cavalleria Rusticana" di Mascagni. Chiusura strappa applausi con l'"Ave Maria" di Schubert, prima del finale "tutti in piedi" con la celeberrima "Marcia Sinfonica" di Radetzky.
Ne è scaturito un concerto di ottima levatura che, semmai ve ne fosse bisogno, ha ribadito l'importanza dell'unità di intenti delle associazioni musicali giovinazzesi, vanto e patrimonio di questa città.
Giovinazzo ieri sera ha celebrato, con qualche giorno di ritardo, Santa Cecilia, la Protettrice dei musicisti e Santa al cui nome è legato tutto l'ambiente musicale. L'esibizione di ieri sera ha saputo emozionare, come spesso accade a queste formazioni costruite attorno ai talenti locali, una platea silenziosa e competente.
Dapprima la "Romanza in Fa Maggiore" di Beethoven, poi il Preludio dalla "Carmen" di Bizet ed il Preludio dalla "Traviata" di Verdi hanno riscaldato il cuore dei presenti, con applausi a scena aperta. Poi è stata la volta dell'Intermezzo dalla "Cavalleria Rusticana" di Mascagni. Chiusura strappa applausi con l'"Ave Maria" di Schubert, prima del finale "tutti in piedi" con la celeberrima "Marcia Sinfonica" di Radetzky.
Ne è scaturito un concerto di ottima levatura che, semmai ve ne fosse bisogno, ha ribadito l'importanza dell'unità di intenti delle associazioni musicali giovinazzesi, vanto e patrimonio di questa città.