Politica
«Il sindaco revochi la gara d’appalto per la bonifica di lama Castello»
«Gara illegittima e offerta economica anomala», secondo l’Osservatorio
Giovinazzo - sabato 14 febbraio 2015
07.00
Il criterio di assegnazione che ha fatto assegnare anche se al momento in via provvisoria la gara per la bonifica di lama Castello, ha suscitato qualche perplessità tra gli aderenti all'Osservatorio per la Legalità e la Difesa del Bene Comune, tanto che hanno voluto scrivere in via ufficiale una lettera indirizzata al sindaco Tommaso Depalma, all'assessore ai lavori pubblici Elio Sannicandro ai dirigenti comunali e ai membri della commissione che ha esaminato le offerte pervenute.
«Già dai primi accertamenti sulla correttezza degli atti procedurali - si legge nelle lettera - le nostre preoccupazioni non solo non sono state ridimensionate ma, al contrario, hanno trovato diverse conferme». Le perplessità si riferiscono proprio al criterio scelto per l'assegnazione dei lavori e cioè il massimo ribasso accompagnato dalla indicazione dei termini di esecuzione per l'intervento di bonifica. «L'adozione di tale criterio di scelta - si legge nella missiva - obbliga il Comune di Giovinazzo, in quanto ente appaltatore a rispettare quanto previsto dall'art. 84 del Codice degli Appalti, che impone la scelta dei componenti della commissione, indicandoli come esperti nello specifico settore cui si riferisce il contratto d'appalto». Un criterio che, secondo l'Osservatorio, non sarebbe stato adottato dall'amministrazione comunale al momento della nomina dei componenti della commissione stessa.
«A nostro parere - continua la lettera - è stata manifestamente violata la sopra citata disposizione del Codice degli Appalti visto che la commissione è stata composta da dirigente del Terzo Settore, Cesare Trematore, in qualità di presidente, da un istruttore amministrativo e da un istruttore tecnico entrambi di categoria C1». La norma che l'Osservatorio cita indica che i componenti della commissione devono essere selezionati tra i funzionari interni all'ente oppure, in caso di carenza di personale, tra quei professionisti esterni che però abbiano almeno 10 anni di iscrizione nei loro albi professionali, oppure tra professori universitari di ruolo. «In questo caso - ammonisce l'Osservatorio - siamo di fronte ad una illegittimità che potrebbe ripercuotersi negativamente sui provvedimenti assunti dalla commissione di gara». Le perplessità dei mittenti della lettera indirizzata al sindaco, sono anche nella percentuale di ribasso con cui la Daneco Impianti ha vinto la gara d'appalto in via provvisoria.
«Quel 34% di sconto sulla base d'asta proposto dagli aggiudicatari della gara - si legge nella lettera - appare come una offerta anomala che avrebbe meritato una attenta verifica prima ancora dell'aggiudicazione. Nella sostanza il Comune di Giovinazzo avrebbe dovuto, sempre secondo il Codice degli Appalti, chiedere alla Daneco Impianti giustificazioni circa la sua offerta per confutarle attraverso parametri oggettivi. A rendere ancor più anomalo il procedimento vi è la nota prot. 1166 del 21 gennaio 2015, redatta ben otto giorni dopo l'apertura delle buste, con la quale il presidente della commissione di gara comunicava che la stessa era stata sospesa per la verifica dell'offerta anomala presentata da Daneco Impianti». Gara sospesa dunque e nessuna altra notizia in merito. «A distanza ci circa due settimane - conclude la lettera - non è dato ancora sapere se il provvedimento di aggiudicazione sia stato revocato o annullato, se la commissione di gara si sia determinata ad attuare la procedura di verifica e di esclusione della offerta anomala. Siamo comunque dell'avviso che tale ulteriore macroscopico errore procedimentale sia di per sé sufficiente a produrre la nullità della gara e la illegittimità di tutti gli atti».
Per questo l'Osservatorio per la Legalità e la Difesa del Bene Comune chiede che il sindaco, in autotutela, revochi la gara per la bonifica di lama Castello.
«Già dai primi accertamenti sulla correttezza degli atti procedurali - si legge nelle lettera - le nostre preoccupazioni non solo non sono state ridimensionate ma, al contrario, hanno trovato diverse conferme». Le perplessità si riferiscono proprio al criterio scelto per l'assegnazione dei lavori e cioè il massimo ribasso accompagnato dalla indicazione dei termini di esecuzione per l'intervento di bonifica. «L'adozione di tale criterio di scelta - si legge nella missiva - obbliga il Comune di Giovinazzo, in quanto ente appaltatore a rispettare quanto previsto dall'art. 84 del Codice degli Appalti, che impone la scelta dei componenti della commissione, indicandoli come esperti nello specifico settore cui si riferisce il contratto d'appalto». Un criterio che, secondo l'Osservatorio, non sarebbe stato adottato dall'amministrazione comunale al momento della nomina dei componenti della commissione stessa.
«A nostro parere - continua la lettera - è stata manifestamente violata la sopra citata disposizione del Codice degli Appalti visto che la commissione è stata composta da dirigente del Terzo Settore, Cesare Trematore, in qualità di presidente, da un istruttore amministrativo e da un istruttore tecnico entrambi di categoria C1». La norma che l'Osservatorio cita indica che i componenti della commissione devono essere selezionati tra i funzionari interni all'ente oppure, in caso di carenza di personale, tra quei professionisti esterni che però abbiano almeno 10 anni di iscrizione nei loro albi professionali, oppure tra professori universitari di ruolo. «In questo caso - ammonisce l'Osservatorio - siamo di fronte ad una illegittimità che potrebbe ripercuotersi negativamente sui provvedimenti assunti dalla commissione di gara». Le perplessità dei mittenti della lettera indirizzata al sindaco, sono anche nella percentuale di ribasso con cui la Daneco Impianti ha vinto la gara d'appalto in via provvisoria.
«Quel 34% di sconto sulla base d'asta proposto dagli aggiudicatari della gara - si legge nella lettera - appare come una offerta anomala che avrebbe meritato una attenta verifica prima ancora dell'aggiudicazione. Nella sostanza il Comune di Giovinazzo avrebbe dovuto, sempre secondo il Codice degli Appalti, chiedere alla Daneco Impianti giustificazioni circa la sua offerta per confutarle attraverso parametri oggettivi. A rendere ancor più anomalo il procedimento vi è la nota prot. 1166 del 21 gennaio 2015, redatta ben otto giorni dopo l'apertura delle buste, con la quale il presidente della commissione di gara comunicava che la stessa era stata sospesa per la verifica dell'offerta anomala presentata da Daneco Impianti». Gara sospesa dunque e nessuna altra notizia in merito. «A distanza ci circa due settimane - conclude la lettera - non è dato ancora sapere se il provvedimento di aggiudicazione sia stato revocato o annullato, se la commissione di gara si sia determinata ad attuare la procedura di verifica e di esclusione della offerta anomala. Siamo comunque dell'avviso che tale ulteriore macroscopico errore procedimentale sia di per sé sufficiente a produrre la nullità della gara e la illegittimità di tutti gli atti».
Per questo l'Osservatorio per la Legalità e la Difesa del Bene Comune chiede che il sindaco, in autotutela, revochi la gara per la bonifica di lama Castello.