Alfonso Arbore con Giuseppe Caporale
Alfonso Arbore con Giuseppe Caporale
Vita di città

Il ricordo di Nicola Arbore è vivo tra i vicoli della movida di Giovinazzo

Una donazione e la voglia di un imprenditore di far bella l'area al di fuori del suo locale in una storia da raccontare

C'è una bicicletta colorata in piazza delle Benedettine ad abbellire gli spazi esterni di un noto locale cittadino. Ma non è una bicicletta come le altre.

Nella giornata del 2 giugno, il Presidente del Consiglio comunale, Alfonso Arbore, ha ufficialmente donato la bicicletta con cui suo padre Nicola amava attraversare Giovinazzo da un capo all'altro della città. Era azzurro chiaro ed era riconoscibilissima da chi ha conosciuto una persona mite, da tanti amata.

Nicola Arbore morì dopo essere stato investito su via Bari il 18 maggio 2016. Aveva accompagnato la nipotina a prendere le figurine in una edicola e per salvarla da un'auto in transito, fu travolto.

Il clamore di quella tragica fatalità ebbe rilevanza addirittura nazionale, ma ai cari rimane ancora oggi solo il dolore e l'amaro in bocca per quanto il fato si fosse accanito in quel pomeriggio di primavera di 5 anni fa.

Un dolore che Alfonso Arbore ha provato a tramutare in amore per la città: ha donato la bicicletta a Giuseppe Caporale, titolare del noto locale giovinazzese che l'ha esposta in uno degli angoli più suggestivi del borgo antico, dopo un attento lavoro di restyling di Giusy Labianca.
I giovani e meno giovani che nei fine settimana ed in estate affolleranno (si spera presto) quei luoghi dovranno sapere a chi apparteneva quella bicicletta ed il buon cuore che lo caratterizzava.

«In questo caso si tratta di un gesto che afferisce alla sfera privata, ma che ho voluto rendere un mezzo per valorizzare la nostra cittadina - ha detto Alfonso Arbore -. La mia è una proposta ad amministratori attuali e futuri: valorizziamo gli scorci belli di Giovinazzo raccontando storie di uomini e donne semplice, esponendo loro oggetti ed inserendoli nell'arredo urbano o tra gli abbellimenti di un dehor esterno. I privati facciano la loro parte come ha fatto Giuseppe e si intersechino ricordo e voglia di rilancio, in modo da creare un percorso sempre più accattivante per chi ci viene a trovare. Sono convinto che con pochissimo si possa fare».

Adesso Nicola Arbore sarà immaginariamente tra quei vicoli, a far compagnia ai giovani che amava ed a parlare con loro di tutto, tenendo per mano la sua nipotina, oggi cresciuta, a due passi dalla sua inseparabile bicicletta.
  • Nicola Arbore
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