Eventi e cultura
Il raffinato umorismo di Achille Campanile illumina la notte di San Lorenzo
Divertimento e buona musica nella 14^edizione di "Tra note e versi"
Giovinazzo - martedì 11 agosto 2015
10.49
Un'edizione frizzante, quella di "Tra Note… e Versi" andata in scena ieri sera nel quattordicesimo anno dall'ideazione della rassegna.
Lo spettacolo "Manuale di Conversazione. Omaggio a Achille Campanile", inserito nel programma "Ricucire la memoria", realizzato dall'Arciconfraternita Maria SS. del Carmine del Presidente Nicola Coppola, in collaborazione con il mensile "in Città", ha portato una ventata di buonumore in piazza Benedettine e lasciato un sorriso sulle labbra del pubblico presente. Protagonista della serata Franco Martini, accompagnato dalla piacevole musica proposta dal "Quartetto d'archi Vernè".
Del resto, proprio Franco Martini, meravigliosa voce recitante, ha definito lo spettacolo «un viaggio surreale e strampalato», alludendo alle incredibili storie che Campanile è riuscito a raccontare servendosi in ogni occasione del suo umorismo pervasivo e di cui si è voluto dare un piccolo assaggio nel corso della serata.
Storie inverosimili ed esilaranti, giochi di parole divertenti e situazioni comiche, tratte da opere come "Manuale di conversazione", "Asparagi e immortalità dell'anima", "Vite degli uomini illustri", "Ma che cos'è quest'amore", fino ad arrivare alle "Tragedie in due battute", scenette estremamente brevi ma molto intense per ironia e senso dell'umorismo.
Si è riso di gusto, immaginando le situazioni paradossali evocate con efficacia dalla brillante interpretazione di Martini, a cui si sono affiancate le briose note del Quartetto Vernè, composto dal primo violino Francesca Faleo, dal secondo violino Annamaria Dangelico, dalla viola di Sabrina Della Crociata e dal violoncello di Mariapia D'Attolico. Melodie di compositori come Cole Porter, Leroy Anderson, Henry Mancini e George Gershwin hanno accompagnato i sette gruppi di storie e reso ancora più gradevole la scelta letteraria.
Una tipo di serata che ha rispecchiato in pieno l'idea di cultura promossa dall'Arciconfraternita e dalla redazione di "in Città", come più volte sottolineato ieri da Filippo D'Attolico, Direttore della testata, e che ci trova pienamente d'accordo. «Possiamo fare cultura - ha precisato, richiamando il pensiero del compianto Don Nicola Gaudio, padre spirituale dell'Arciconfraternita, a cui la serata è stata dedicata - valorizzando il nostro patrimonio, penetrando per le vie del centro storico per promuoverlo e dargli un valore aggiunto».
Ed effettivamente, questa idea, perseguita sin dall'anno 2002, quando nasceva "Tra Note… e Versi", capace di unire in un tutt'uno letteratura e musica soft, è senza dubbio quella che più si adatta alla storia ed alla bellezza racchiuse nella nostra città e che potrebbe essere il faro da seguire nei prossimi anni nella realizzazione di altre iniziative di cui i vicoli e le piazzette del borgo antico faranno da cornice.
Lo spettacolo "Manuale di Conversazione. Omaggio a Achille Campanile", inserito nel programma "Ricucire la memoria", realizzato dall'Arciconfraternita Maria SS. del Carmine del Presidente Nicola Coppola, in collaborazione con il mensile "in Città", ha portato una ventata di buonumore in piazza Benedettine e lasciato un sorriso sulle labbra del pubblico presente. Protagonista della serata Franco Martini, accompagnato dalla piacevole musica proposta dal "Quartetto d'archi Vernè".
Del resto, proprio Franco Martini, meravigliosa voce recitante, ha definito lo spettacolo «un viaggio surreale e strampalato», alludendo alle incredibili storie che Campanile è riuscito a raccontare servendosi in ogni occasione del suo umorismo pervasivo e di cui si è voluto dare un piccolo assaggio nel corso della serata.
Storie inverosimili ed esilaranti, giochi di parole divertenti e situazioni comiche, tratte da opere come "Manuale di conversazione", "Asparagi e immortalità dell'anima", "Vite degli uomini illustri", "Ma che cos'è quest'amore", fino ad arrivare alle "Tragedie in due battute", scenette estremamente brevi ma molto intense per ironia e senso dell'umorismo.
Si è riso di gusto, immaginando le situazioni paradossali evocate con efficacia dalla brillante interpretazione di Martini, a cui si sono affiancate le briose note del Quartetto Vernè, composto dal primo violino Francesca Faleo, dal secondo violino Annamaria Dangelico, dalla viola di Sabrina Della Crociata e dal violoncello di Mariapia D'Attolico. Melodie di compositori come Cole Porter, Leroy Anderson, Henry Mancini e George Gershwin hanno accompagnato i sette gruppi di storie e reso ancora più gradevole la scelta letteraria.
Una tipo di serata che ha rispecchiato in pieno l'idea di cultura promossa dall'Arciconfraternita e dalla redazione di "in Città", come più volte sottolineato ieri da Filippo D'Attolico, Direttore della testata, e che ci trova pienamente d'accordo. «Possiamo fare cultura - ha precisato, richiamando il pensiero del compianto Don Nicola Gaudio, padre spirituale dell'Arciconfraternita, a cui la serata è stata dedicata - valorizzando il nostro patrimonio, penetrando per le vie del centro storico per promuoverlo e dargli un valore aggiunto».
Ed effettivamente, questa idea, perseguita sin dall'anno 2002, quando nasceva "Tra Note… e Versi", capace di unire in un tutt'uno letteratura e musica soft, è senza dubbio quella che più si adatta alla storia ed alla bellezza racchiuse nella nostra città e che potrebbe essere il faro da seguire nei prossimi anni nella realizzazione di altre iniziative di cui i vicoli e le piazzette del borgo antico faranno da cornice.