Politica
Il PD giovinazzese: «Alle bugie del Sindaco crede solo lui»
Dura nota della locale sezione sulla questione autosilo
Giovinazzo - mercoledì 20 dicembre 2017
«Alle bugie del Sindaco, ormai, ci crede solo Tom. Sono sempre meno quelli che si fanno ancora incantare dai suoi mirabolanti progetti che non hanno fondamenta. Ultimi, in ordine di tempo, a non credere più alle sue balle, sono i commercianti del centro storico».
Esordisce così un duro post apparso sulla pagina Facebook del Partito Democratico giovinazzese, guidato da Mimmo Brancato. Il PD focalizza la sua attenzione sull'incontro svoltosi la settimana scorsa, da noi documentato, tra gli esercenti e gli amministratori circa la situazione di stallo che si respirerebbe nel borgo antico.
E così i Democratici attaccano: «Si sono accorti di essere stati presi in giro (i commercianti, ndr), di essere lasciati soli, di essere fuori da qualsiasi straccio di programma che li coinvolga nelle manifestazioni natalizie, di vedere il centro storico senza neanche quelle luminarie che possano portare luce ai loro già magri affari. I ristoratori hanno voluto incontrare Tom - è la presa di posizione - per dirgli in faccia quello che lui non ha fatto per loro nonostante le promesse. Si sono lamentati per i pochi parcheggi disponibili, per i clienti dei loro locali, perché devono essere loro in prima persona ad organizzare manifestazioni che attirino pubblico, come hanno fatto nelle estati precedenti, perché l'Amministrazione finge solo di sostenerli ma i soldi investiti sono solo i loro», è l'affondo.
Non convince il Partito Democratico la promessa di Depalma e dei suoi di portare comunque a termine quell'autosilo di via Fossato che tanto importante sarebbe per la viabilità nelle zone adiacenti il borgo antico, giustamente interdetto in buona parte al traffico: «Proprio nell'ultimo Consiglio comunale - continua la nota - ha spostato fondi pubblici destinati alla realizzazione di un autosilo lì dove è oggi la scuola Pansini, in via Fossato, per andare a ristrutturare il Palazzetto dello Sport, quello vecchio.
Natalicchio - spiegano ancora i piddini - in quel Consiglio comunale aveva suggerito di non distrarre soldi da quell'opera, perché l'autosilo avrebbe completato il risanamento di tutto il Lungomare di Levante e sarebbe stato al servizio degli abitanti del centro storico, dei ristoratori e dei loro clienti».
Secondo il PD, oltre al cambio di progetto, sarebbe riscontrabile anche un incaponirsi del primo cittadino in questa strategia, ritenuta assai dannosa: «Non è riuscito fino ad oggi - scrivono ancora i Democratici - a trovare un socio privato che gli desse 1.400.000 euro, tanto che la Città Metropolitana gli ha imposto di cancellare quell'opera dal Patto per Bari. Dove troverà domani il privato che gli darà 2 milioni?».
«Certo, l'autosilo con annessa Casa delle tartarughe era stato uno dei temi principali della sua campagna elettorale - attaccano ancora dal PD -, durante la quale aveva seminato lungo le strade cittadine milioni di euro da spendere in grandi opere. Lo aveva sbandierato ai quattro venti.
Era stato persino stampato a chiare lettere sui pannelli dell'Urban Centre ben prima della fine del suo primo mandato.
Invece, a sei mesi dal suo reinsediamento - è la considerazione di fondo -, un bel colpo di spugna e tutto è stato stravolto. L'autosilo non si farà, sarà semplicemente un'altra delle opere che una per volta stanno crollando sulla testa di Tom e della sua compagine».
Esordisce così un duro post apparso sulla pagina Facebook del Partito Democratico giovinazzese, guidato da Mimmo Brancato. Il PD focalizza la sua attenzione sull'incontro svoltosi la settimana scorsa, da noi documentato, tra gli esercenti e gli amministratori circa la situazione di stallo che si respirerebbe nel borgo antico.
E così i Democratici attaccano: «Si sono accorti di essere stati presi in giro (i commercianti, ndr), di essere lasciati soli, di essere fuori da qualsiasi straccio di programma che li coinvolga nelle manifestazioni natalizie, di vedere il centro storico senza neanche quelle luminarie che possano portare luce ai loro già magri affari. I ristoratori hanno voluto incontrare Tom - è la presa di posizione - per dirgli in faccia quello che lui non ha fatto per loro nonostante le promesse. Si sono lamentati per i pochi parcheggi disponibili, per i clienti dei loro locali, perché devono essere loro in prima persona ad organizzare manifestazioni che attirino pubblico, come hanno fatto nelle estati precedenti, perché l'Amministrazione finge solo di sostenerli ma i soldi investiti sono solo i loro», è l'affondo.
Non convince il Partito Democratico la promessa di Depalma e dei suoi di portare comunque a termine quell'autosilo di via Fossato che tanto importante sarebbe per la viabilità nelle zone adiacenti il borgo antico, giustamente interdetto in buona parte al traffico: «Proprio nell'ultimo Consiglio comunale - continua la nota - ha spostato fondi pubblici destinati alla realizzazione di un autosilo lì dove è oggi la scuola Pansini, in via Fossato, per andare a ristrutturare il Palazzetto dello Sport, quello vecchio.
Natalicchio - spiegano ancora i piddini - in quel Consiglio comunale aveva suggerito di non distrarre soldi da quell'opera, perché l'autosilo avrebbe completato il risanamento di tutto il Lungomare di Levante e sarebbe stato al servizio degli abitanti del centro storico, dei ristoratori e dei loro clienti».
Secondo il PD, oltre al cambio di progetto, sarebbe riscontrabile anche un incaponirsi del primo cittadino in questa strategia, ritenuta assai dannosa: «Non è riuscito fino ad oggi - scrivono ancora i Democratici - a trovare un socio privato che gli desse 1.400.000 euro, tanto che la Città Metropolitana gli ha imposto di cancellare quell'opera dal Patto per Bari. Dove troverà domani il privato che gli darà 2 milioni?».
«Certo, l'autosilo con annessa Casa delle tartarughe era stato uno dei temi principali della sua campagna elettorale - attaccano ancora dal PD -, durante la quale aveva seminato lungo le strade cittadine milioni di euro da spendere in grandi opere. Lo aveva sbandierato ai quattro venti.
Era stato persino stampato a chiare lettere sui pannelli dell'Urban Centre ben prima della fine del suo primo mandato.
Invece, a sei mesi dal suo reinsediamento - è la considerazione di fondo -, un bel colpo di spugna e tutto è stato stravolto. L'autosilo non si farà, sarà semplicemente un'altra delle opere che una per volta stanno crollando sulla testa di Tom e della sua compagine».