Il Partito Democratico
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Politica

Il Partito Democratico apre a un'alleanza con i centristi

Sottoscritto un documento di intenti. Tra i firmatari anche Giovinazzo Popolare e l'Unione di Centro

Per la gara delle Amministrative il Partito Democratico guarda al centro. Anche a Giovinazzo, dunque, ispirandosi al modello imposto a livello nazionale, c'è spazio per coalizioni diverse rispetto a quelle più spostate a sinistra che hanno coronato la vittoria di Antonello Natalicchio nel 2002 e nel 2007.

Il partito di Michele Delle Fontane ha infatti sottoscritto un documento d'intenti denominato "Al lavoro con te, per il cambiamento, per superare la crisi insieme, un passo alla volta, per riportare fiducia alle nuove generazioni". Tra i firmatari Giovinazzo Popolare di Giuseppe Illuzzi e Antonio Galizia, l'Unione di Centro di Pino Amato, Giovinazzo Futura retta da Vincenzo D'Amato e Leo Binetti e il Movimento Puglia di Angelo Lasorsa.

«A partire da febbraio 2016, su invito del Partito Democratico - si legge nella premessa - questo gruppo di forze e raggruppamenti politici ha aperto una discussione pubblica con quanti – associazioni, organizzazioni sindacali, gruppi d'opinione, singoli cittadini – erano interessati a discutere di idee, valori e programmi prima che di candidature.

Oggi pubblichiamo un documento che rappresenta la sintesi di una condivisa proposta di lavoro, nella certezza che esso potrà costituire l'embrione intorno a cui cresceranno la consapevolezza dei problemi e la ragionevolezza delle soluzioni che servono a guidare una città complessa in un periodo di transizione».

Il documento rappresenta un primo passo verso un progetto comune per le Amministrative 2017: «Giovinazzo 2017-2022. Un'Amministrazione per lo sviluppo, la programmazione, i servizi, i valori. La Giovinazzo che l'amministrazione Depalma restituisce al termine del suo mandato è una città alla deriva.

I consistenti finanziamenti ricevuti in dote, quando sono stati spesi, sono stati spesi male. Sono partiti solo alcuni cantieri, con colpevole ritardo e alimentando un contenzioso che rischia di diventare un fardello per la comunità nei prossimi anni. La manutenzione straordinaria del lungomare di Ponente, su tutti, il progetto di ciclabile fino a Santo Spirito e di recupero del lungomare di Levante, la bonifica di Lama Castello, l'intervento su via Marina.

Il progetto dell'impianto di igienizzazione dei rifiuti di proprietà pubblica già appaltato e finanziato con investimenti privati, impianto inteso a garantire il controllo pubblico sulla gestione dei rifiuti e a impostare una politica efficiente della gestione della filiera dello smaltimento è stato abbandonato a favore di ordinanze illegittime di sopraelevazione dei vecchi lotti di discarica.

Non c'è stato solo il danno amministrativo, bensì anche il danno economico in termini di perdita di proprietà di impianti del valore di circa 60 milioni di euro. Inoltre si è creato un contenzioso con il gestore degli impianti di discarica del valore di 5 milioni di euro.

La politica ambientale è stata condotta con spregiudicatezza senza precedenti nell'interesse di pochi noti. Persino la raccolta dei rifiuti è rimasta in proroga fino a luglio 2016 su un appalto partito nel 2002, senza nessun miglioramento della differenziata e con danno ingiustificato alle tasche dei cittadini, danno procurato dall'inettitudine degli amministratori nella gestione di rapporti contrattuali con il gestore del servizio.

La programmazione urbanistica è stata portata indietro alimentando ulteriore contenzioso. La C3 annullata, la C2 ferma, messi nel dimenticatoio il DPP e il PUG, il Piano delle Coste confuso con una serie di S.U.A.P. su una singola porzione di costa. Non c'è stato un solo provvedimento di politica economica locale. Quello che c'è è frutto del passato. E persino a quel passato si è fatta la guerra per interesse privato: si pensi agli ostacoli frapposti all'apertura della media struttura di vendita su via Bari.

I servizi comunali sono stati affidati attraverso la generalizzazione del sistema delle proroghe, che sono il sistema (illegale) migliore per garantirsi, al meno peggio, piccole clientele, certo non per garantire la trasparenza e l'efficacia ed efficienza dell'azione pubblica. Il livello dei servizi sociali è precipitato. Gli spazi garantiti per le fasce non privilegiate della comunità sono crollati.

Non c'è stato nessun disegno, sia pur di corto respiro, nel comparto culturale o in quello turistico o in quello sportivo. Quello che ancora c'è è sopravvissuto a Depalma. Le cure dell'amministrazione sono state rivolte solo al ciclismo, ma non inteso come movimento sportivo né come politica infrastrutturale per creare un diverso approccio a stili di vita votati alla sostenibilità, bensì solo come soddisfazione di una personale ambizione del sindaco.

Persino quello che è stato propagandato come il maggior successo di questa amministrazione, la partenza del Giro d'Italia da Giovinazzo, è stato un affare molto costoso per le casse comunali e senza alcun rientro né sul piano dell'immagine né sul piano finanziario. Il risultato delle squinternate politiche dell'amministrazione è stato un clamoroso precipizio per la filiera dell'indotto turistico estivo: mentre il turismo pugliese cresceva, Giovinazzo è rimasta ben indietro ai dati del 2007/08.

La programmazione scolastica non ha avuto né capo né coda. Sono stati creati due istituti comprensivi pesantemente sproporzionati tra loro, che sono subito entrati in contrasto per accaparrarsi iscrizioni, piuttosto che per garantire un migliore servizio scolastico. Depalma ha completamente trascurato l'ampliamento dell'offerta formativa di scuola secondaria superiore. Già dall'età dell'obbligo i nostri ragazzi sono costretti a salire sui pullman e sui treni per vedersi riconosciuto il loro diritto allo studio.

Persino lo sport è diventato un bottino da saccheggiare. Si pensi alla crisi in cui è stata precipitata la squadra di hockey, che in campagna elettorale venne spregiudicatamente utilizzata per raccogliere consensi. O al degrado e all'inagibilità degli impianti a disposizione. O al taglio dei contributi. O alla richiesta degli arretrati sulle tasse comunali alle associazioni sportive dilettantistiche che operano in spazi privati.

La macchina comunale è stata gettata in uno stato desolante di conflitto tra uffici e all'interno degli uffici. La politica del personale è stata condotta all'insegna dell'improvvisazione: si pensi al ripristino della dirigenza della Polizia Municipale soppressa pochi mesi dopo per sdoppiare i settori tecnici comunali; oppure all'affidamento del settore elettorale e anagrafe all'architetto comunale. Contro alcuni dipendenti è scattato un vero e proprio piano di epurazione perché si sono opposti ai disegni illegittimi del sindaco (primo fra tutti quello della discarica).

Sulla vicenda della D1.1 si è rovesciato il ruolo del Comune nel procedimento giudiziario. La costituzione di parte civile pensata per aiutare il percorso di chiarimento dell'intera vicenda è stata trasformata in attacco ai lottizzanti e richiesta di risarcimenti milionari.

La cosa pubblica è stata amministrata abusando delle nuove tecnologie. Il sito comunale o il mattinale del sindaco non sono certo strumenti di democrazia partecipata, bensì strumenti di propaganda. Non è un caso che alla vigilia delle prossime elezioni comunali, l'amministrazione abbia raccolto le risorse per pagare un addetto stampa che è in realtà una persona addetta alla cura dell'immagine del sindaco e dei suoi collaboratori.

Il dibattito pubblico è stato gestito con una feroce politica di squadrismo informatico, inteso a trasformare ogni germoglio di dibattito pubblico in uno scambio di insulti personali. La casa comunale è stata blindata, negato il libero accesso dei cittadini agli uffici dei politici e dei funzionari. Il consiglio comunale è stato ridotto, con la connivenza del consigliere trasformista Iannone e quello che resta di Forza Italia, ad un mercato senza nessun rispetto del mandato affidato dagli elettori.

La politica fiscale comunale si è caratterizzata per la costante richiesta di pesanti sacrifici ai cittadini. Depalma ha sempre interpretato le riforme fiscali nazionali nel senso di portare all'aumento delle tasse e dei tributi comunali. È stata sbagliata la gestione del passaggio dall'ICI all'IMU e sono state applicate tariffe che hanno danneggiato cittadini e attività economiche. È stato persino aggravato il problema degli affitti e del diritto all'abitazione dei ceti non privilegiati. Non è andata meglio per il passaggio dalla TARSU alla TARI.

L'amministrazione Depalma ha abbandonato gli slogan populistici secondo cui non esistono più destra e sinistra, ha siglato un accordo ufficiale con Forza Italia e ha chiuso il cerchio a destra».

Il Partito Democratico, Giovinazzo Popolare, l'Unione di Centro, Giovinazzo Futura e il Movimento Puglia continuano: «Noi vogliamo impegnarci nella ricostruzione di un progetto di sviluppo per Giovinazzo e costruire un patto leale con chi - semplici cittadini, gruppi di opinione, partiti e movimenti politici - si riconosce in una politica amministrativa intesa a:
• liberare Giovinazzo dalle logiche di interesse personale che muovono gli attuali amministratori;
• curare la programmazione e il rilancio della città;
• adeguare a standard accettabili i suoi servizi;
• riformare il bilancio comunale a beneficio delle tasche dei cittadini contro gli sprechi e le inefficienze di Depalma;
• restituire un livello dignitoso al dibattito pubblico;
• esplorare nel segno dell'allargamento della partecipazione gli strumenti della tecnodemocrazia.
Il nostro impegno ha come suoi valori di riferimento:
• lo sviluppo sostenibile;
• l'inclusione, cioè il servizio nei riguardi della comunità, con particolare riferimento ai bisogni dei più deboli;
• la giustizia sociale e intergenerazionale, con particolare riferimento ai bisogni di giovani e anziani;
• il rispetto delle differenze;
• la buona amministrazione, fondata su competenze, capacità, studio ed esperienza;
• la cultura che è libertà;
• lo sport praticato o semplicemente vissuto nei suoi valori formativi profondi, lontano dagli abusi per scopi propagandistici o di semplice interesse personale con cui è stato gestito a Giovinazzo Negli ultimi anni;
• la democrazia, la trasparenza e la partecipazione;
• la sobrietà e l'uso onesto e oculato del denaro pubblico;
• la fedeltà al mandato ricevuto.

Non possono essere nostri compagni di strada quanti abbiano in passato o ancora siano nelle condizioni di non rispettare evidentemente questi valori, né chi in passato abbia praticato il trasformismo, né i corrotti, né quelli che intendono la politica come strumento di affermazione di interessi personali e/o individuali. In particolare, non possono essere nostri compagni di strada coloro che non hanno rispettato le regole del vivere comune o vivono in situazioni di aperto conflitto con leggi e regolamenti regionali o comunali.

La nostra area è quella del centrosinistra allargato alle forze che a livello regionale e nazionale si riconoscano negli obiettivi e nei valori sopra richiamati.
La gestione amministrativa sarà caratterizzata:
• da forme di decisione rapide, snelle ed agili, che non sacrifichino i diritti di rappresentanza delle diverse componenti dell'Amministrazione;
• dal rispetto di tutte le forze della coalizione, non solo di quelle politiche direttamente rappresentate in consiglio, ma anche di quelle sociali, culturali e sindacali;
• dalla valorizzazione dell'esperienza accanto alle energie nuove che sono indispensabili nella fatica di elaborare e costruire il futuro della comunità; l'Amministrazione deve essere il luogo in cui veder riconosciuti i meriti, in termini di impegno e di competenza;
• dal rispetto sia verso gli amici e i compagni sia verso i cittadini e i beni comuni;
• da precisi connotati politici nell'espressione del programma e dei suoi riferimenti;
• dalla rotazione delle cariche che è un valore con cui si esprime la buona politica;
• dalla partecipazione democratica dei cittadini all'amministrazione pubblica che non si esaurisce nel momento del voto; gli amministratori non diventano con l'elezione autonomi; commissioni consiliari aperte e consulte cittadine sono strumenti essenziali sia per una reale partecipazione - non ridotta alla semplice comunicazione digitale - fatta di stimolo e confronto su concrete agende di lavoro, sia per una verifica continua dell'operato degli eletti.

Intorno a questi valori, principi, criteri, crediamo che si possa costruire un'ampia intesa di forze politiche, sociali, culturali e garantire a Giovinazzo anni migliori degli ultimi che abbiamo vissuto».
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