Attualità
Il "Paolo Poli" di Molfetta riapre le porte grazie ai giovinazzesi
L'intervento, progettato da Diego Iessi, è stato eseguito da Idrotermica Meridionale e Tennis Tecnica
Giovinazzo - sabato 25 agosto 2018
21.11
Molfetta ha di nuovo uno stadio. Molfetta ha di nuovo il suo Paolo Poli grazie ai giovinazzesi: al progettista e direttore dei lavori Diego Iessi, all'impresa che ha eseguito l'opera, la Idrotermica Meridionale di Nino Mastandrea, ed alla Tennis Tecnica s.r.l. ed a Maurizio Spadavecchia.
Con una grande festa è stato inaugurato ieri il nuovo impianto sportivo che è stato oggetto di un intervento (progettato da Diego Iessi, dal costo di oltre 2 milioni di euro e durato quasi un anno) a cura dell'impresa Idrotermica Meridionale di Nino Mastandrea che ha effettuato i lavori di riqualificazione dell'impianto e di adeguamento strutturali e tecnici. E le differenze tra "il prima" e "il dopo" sono evidenti a chiunque.
Una nuova pista di atletica tricolore e solida ha accompagnato i passi dei giovani atleti di Aden Exprivia, Olimpia Club e AllenaMenti, mentre un nuovo manto in erba artificiale di ultima generazione, realizzato dalla Tennis Tecnica s.r.l. dove opera Maurizio Spadavecchia, ha già sostenuto le azioni del match tra Molfetta Calcio e Audace Molfetta Calcio per poi dare spazio all'attesissima partita tra le "vecchie glorie" del calcio molfettese.
Sul nuovo manto sono scesi coloro che hanno portato oltre i confini cittadini il nome di Molfetta e la sua tradizione di sportività che con un nuovo "museo" avrà certamente ancora lunga vita. In una serata storica per i colori biancorossi non sono mancati, infatti, nella partitella conclusiva fra le vecchie glorie, nomi speciali che hanno fatto la storia recente del calcio a Molfetta: da Alba a Calò, da Colonna ai fratelli Di Giovanni, sino a Guarino, Loporchio, Metta, Nicassio, Peruzzi, Terracenere oltre ai giovani Carlucci, Maiellaro e Uva per una sfida finita in parità.
Durante la serata è stata scoperta una targa con l'intitolazione della tribuna a Sandro Fiore, mitico presidente del Molfetta per 7 anni, dall'84 fino alla serie C; una figura carismatica che il tifo organizzato molfettese ha voluto omaggiare e ricordare con uno striscione con una scritta significativa ("Può nascere un fiore nel nostro giardino") e il sottofondo musicale di "A mano a mano", brano scritto da Riccardo Cocciante.
Nell'84, infatti, Fiore divenne presidente della Molfetta Sportiva. Tre anni dopo si classificò in Promozione dietro il Cerignola, ma venne ripescato nel campionato Interregionale. Fiore introdusse l'azionariato popolare. Nel '90, chiuse alle spalle della Vastese e fu ripescato in C2, ritrovando la Terza Serie dopo 32 anni e il professionismo per la prima volta. Fiore lasciò dopo sette anni e la squadra retrocesse al termine della stagione '94/'95, dopo i playout con l'Astrea.
Visibile la commozione del sindaco Tommaso Minervini, delle altre autorità presenti e soprattutto dei parenti di Fiore, tra cui Ennio Cormio. Una grande festa davvero per tutti, con addirittura la banda musicale, per una riapertura attesa.
Con una grande festa è stato inaugurato ieri il nuovo impianto sportivo che è stato oggetto di un intervento (progettato da Diego Iessi, dal costo di oltre 2 milioni di euro e durato quasi un anno) a cura dell'impresa Idrotermica Meridionale di Nino Mastandrea che ha effettuato i lavori di riqualificazione dell'impianto e di adeguamento strutturali e tecnici. E le differenze tra "il prima" e "il dopo" sono evidenti a chiunque.
Una nuova pista di atletica tricolore e solida ha accompagnato i passi dei giovani atleti di Aden Exprivia, Olimpia Club e AllenaMenti, mentre un nuovo manto in erba artificiale di ultima generazione, realizzato dalla Tennis Tecnica s.r.l. dove opera Maurizio Spadavecchia, ha già sostenuto le azioni del match tra Molfetta Calcio e Audace Molfetta Calcio per poi dare spazio all'attesissima partita tra le "vecchie glorie" del calcio molfettese.
Sul nuovo manto sono scesi coloro che hanno portato oltre i confini cittadini il nome di Molfetta e la sua tradizione di sportività che con un nuovo "museo" avrà certamente ancora lunga vita. In una serata storica per i colori biancorossi non sono mancati, infatti, nella partitella conclusiva fra le vecchie glorie, nomi speciali che hanno fatto la storia recente del calcio a Molfetta: da Alba a Calò, da Colonna ai fratelli Di Giovanni, sino a Guarino, Loporchio, Metta, Nicassio, Peruzzi, Terracenere oltre ai giovani Carlucci, Maiellaro e Uva per una sfida finita in parità.
Durante la serata è stata scoperta una targa con l'intitolazione della tribuna a Sandro Fiore, mitico presidente del Molfetta per 7 anni, dall'84 fino alla serie C; una figura carismatica che il tifo organizzato molfettese ha voluto omaggiare e ricordare con uno striscione con una scritta significativa ("Può nascere un fiore nel nostro giardino") e il sottofondo musicale di "A mano a mano", brano scritto da Riccardo Cocciante.
Nell'84, infatti, Fiore divenne presidente della Molfetta Sportiva. Tre anni dopo si classificò in Promozione dietro il Cerignola, ma venne ripescato nel campionato Interregionale. Fiore introdusse l'azionariato popolare. Nel '90, chiuse alle spalle della Vastese e fu ripescato in C2, ritrovando la Terza Serie dopo 32 anni e il professionismo per la prima volta. Fiore lasciò dopo sette anni e la squadra retrocesse al termine della stagione '94/'95, dopo i playout con l'Astrea.
Visibile la commozione del sindaco Tommaso Minervini, delle altre autorità presenti e soprattutto dei parenti di Fiore, tra cui Ennio Cormio. Una grande festa davvero per tutti, con addirittura la banda musicale, per una riapertura attesa.