Eventi e cultura
Il Nome della Rosa, da stasera la serie tv con John Turturro
Otto episodi terranno incollati i telespettatori italiani per quattro lunedì
Giovinazzo - lunedì 4 marzo 2019
20.44
La notizia si era diffusa più di un anno fa ed anche noi ne avevamo scritto. Il Nome della Rosa, celebre romanzo di Umberto Eco, è diventato una serie tv e verrà trasmesso da questa sera, 4 marzo, su Rai 1, riproponendo le vicende narrate nel successo letterario in otto episodi dove John Turturro, attore italo-americano di origini giovinazzesi, ricoprirà i panni del personaggio di punta.
L'attore di origini giovinazzesi interpreterà Guglielmo da Baskerville, il monaco detective che prova a risolvere l'intricato giallo architettato da Eco. Ad affiancarlo nelle sue appassionanti indagini nei panni di Adso da Melk, il giovanissimo attore tedesco Damien Hardung; mentre nel ruolo dello spietato inquisitore Bernardo Gui, vedremo Rupert Everett. Altri nomi importanti del cast sono Michael Emerson, Fabrizio Bentivoglio, Alessio Boni, Greta Scarano e Stefano Fresi.
La serie prodotta da Rai Fiction, Tele München, 11 Marzo Film e Palomar e diretta dal regista Giacomo Battiato, ha messo in risalto del romanzo quegli elementi di connessione con la stretta attualità, mostrando la chiave del successo del best seller del semiologo, filosofo, scrittore, traduttore e accademico piemontese. Un'attualità più volte sottolineata da Turturro nelle varie interviste di presentazione della serie, dove diversi sarebbero i temi che si prestano alla rilettura contemporanea: la filosofia, la politica, la repressione delle donne, per citare i più eclatanti.
Turturro sarà il secondo attore ad interpretare il monaco francescano che indaga su una serie di delitti avvenuti in un monastero italiano del XIV secolo. Prima di lui, uno straordinario Sean Connery aveva reso mitico quel personaggio ideato dalla geniale penna di Eco e caratterizzato da una profonda fede ma al tempo stesso da una fredda razionalità che gli consente di osservare la realtà con oggettività e lucidità. Doti in contrasto, che rendono Guglielmo da Baskerville uomo del suo tempo, ma al tempo stesso fuori da quel Medioevo ancora troppo buio.
L'attore italo-americano, che ha giurato di non aver letto mai il libro e di non aver neppure mai guardato il film, ha puntato sulla curiosità intellettuale di Baskerville e sulla sua capacità di essere un illuminato maestro, teso a trasmettere il coraggio della conoscenza.
I luoghi in cui si è stata girata la fiction sono l'Umbria, l'Abruzzo e Cinecittà, ma Giovinazzo rimane in qualche modo sullo sfondo. È inevitabile non ricordare infatti gli studi recenti di Michele Bonserio in cui si associa il personaggio di Guglielmo da Baskerville a Guglielmo da Alnwick, vescovo della nostra cittadina dal 1330 al 1333.
Un'associazione del tutto particolare e quanto mai calzante, per cui l'interpretazione di John Turturro, legato anch'egli a Giovinazzo, può considerarsi il completamento di un lusinghiero, seppur piccolo, omaggio alla nostra città.
Il Nome della Rosa andrà in onda stasera e per altri tre lunedì alle ore 21.25.
L'attore di origini giovinazzesi interpreterà Guglielmo da Baskerville, il monaco detective che prova a risolvere l'intricato giallo architettato da Eco. Ad affiancarlo nelle sue appassionanti indagini nei panni di Adso da Melk, il giovanissimo attore tedesco Damien Hardung; mentre nel ruolo dello spietato inquisitore Bernardo Gui, vedremo Rupert Everett. Altri nomi importanti del cast sono Michael Emerson, Fabrizio Bentivoglio, Alessio Boni, Greta Scarano e Stefano Fresi.
La serie prodotta da Rai Fiction, Tele München, 11 Marzo Film e Palomar e diretta dal regista Giacomo Battiato, ha messo in risalto del romanzo quegli elementi di connessione con la stretta attualità, mostrando la chiave del successo del best seller del semiologo, filosofo, scrittore, traduttore e accademico piemontese. Un'attualità più volte sottolineata da Turturro nelle varie interviste di presentazione della serie, dove diversi sarebbero i temi che si prestano alla rilettura contemporanea: la filosofia, la politica, la repressione delle donne, per citare i più eclatanti.
Turturro sarà il secondo attore ad interpretare il monaco francescano che indaga su una serie di delitti avvenuti in un monastero italiano del XIV secolo. Prima di lui, uno straordinario Sean Connery aveva reso mitico quel personaggio ideato dalla geniale penna di Eco e caratterizzato da una profonda fede ma al tempo stesso da una fredda razionalità che gli consente di osservare la realtà con oggettività e lucidità. Doti in contrasto, che rendono Guglielmo da Baskerville uomo del suo tempo, ma al tempo stesso fuori da quel Medioevo ancora troppo buio.
L'attore italo-americano, che ha giurato di non aver letto mai il libro e di non aver neppure mai guardato il film, ha puntato sulla curiosità intellettuale di Baskerville e sulla sua capacità di essere un illuminato maestro, teso a trasmettere il coraggio della conoscenza.
I luoghi in cui si è stata girata la fiction sono l'Umbria, l'Abruzzo e Cinecittà, ma Giovinazzo rimane in qualche modo sullo sfondo. È inevitabile non ricordare infatti gli studi recenti di Michele Bonserio in cui si associa il personaggio di Guglielmo da Baskerville a Guglielmo da Alnwick, vescovo della nostra cittadina dal 1330 al 1333.
Un'associazione del tutto particolare e quanto mai calzante, per cui l'interpretazione di John Turturro, legato anch'egli a Giovinazzo, può considerarsi il completamento di un lusinghiero, seppur piccolo, omaggio alla nostra città.
Il Nome della Rosa andrà in onda stasera e per altri tre lunedì alle ore 21.25.