Politica
Il ministro Azzolina: «Si riaprano le scuole in Puglia»
Scontro istituzionale col presidente Emiliano: «417 alunni positivi su una popolazione studentesca di 562mila alunni. Pensare di risolvere il problema chiudendo è una mera illusione»
Giovinazzo - giovedì 29 ottobre 2020
12.45
Lo scontro fra istituzioni sul tema dell'apertura delle scuole in Puglia emerge prepotentemente nelle ultime ore, a seguito della decisione del presidente della Regione Michele Emiliano di sospendere le attività in presenza fatta eccezione per i laboratori e per le esigenze di frequenza degli studenti con bisogni educativi speciali (link all'articolo).
Il ministro dell'istruzione Lucia Azzolina, in una nota diffusa sui social nella tarda mattinata di giovedì 29 ottobre, ha fortemente e pubblicamente stigmatizzato la scelta compiuta. «La Regione Puglia ha sospeso le attività didattiche in presenza definendo "impressionante" il numero dei contagi. Eppure, secondo quanto ci ha comunicato, si tratta di 417 alunni risultati positivi su una popolazione studentesca di 562 mila» ha affermato la componente del Governo guidato dal pugliese Giuseppe Conte. «La stessa Regione ha poi ammesso che il problema in realtà non è la diffusione del virus all'interno delle scuole ma l'organizzazione del lavoro della sanità regionale» ha aggiunto.
«Pensare di risolvere il problema chiudendo le scuole è una mera illusione. Perché i ragazzi escono, anzi usciranno di più e rischieranno di contagiarsi. A scuola invece, non solo ci sono misure di sicurezza, ma anche protocolli che permettono controllo e tracciamento» ha sostenuto il ministro, tuonando: «Si riaprano al più presto le scuole, evitando conseguenze gravi, presenti e future, per gli studenti e per le famiglie».
Parole pesanti come macigni: «Sono sommersa in queste ore da messaggi di sconforto, delusione e amarezza. La comunità scolastica pugliese nei mesi scorsi ha lavorato tantissimo per preparare le scuole alla riapertura. Dimostrando spirito di sacrificio e responsabilità. La stessa che oggi è richiesta a tutti gli attori istituzionali per non togliere alle bambine e ai bambini momenti di socialità, studio, impegno e crescita. La scuola non è "un problema" come qualcuno ha scritto. La scuola è futuro e speranza» ha concluso Azzolina.
Il ministro dell'istruzione Lucia Azzolina, in una nota diffusa sui social nella tarda mattinata di giovedì 29 ottobre, ha fortemente e pubblicamente stigmatizzato la scelta compiuta. «La Regione Puglia ha sospeso le attività didattiche in presenza definendo "impressionante" il numero dei contagi. Eppure, secondo quanto ci ha comunicato, si tratta di 417 alunni risultati positivi su una popolazione studentesca di 562 mila» ha affermato la componente del Governo guidato dal pugliese Giuseppe Conte. «La stessa Regione ha poi ammesso che il problema in realtà non è la diffusione del virus all'interno delle scuole ma l'organizzazione del lavoro della sanità regionale» ha aggiunto.
«Pensare di risolvere il problema chiudendo le scuole è una mera illusione. Perché i ragazzi escono, anzi usciranno di più e rischieranno di contagiarsi. A scuola invece, non solo ci sono misure di sicurezza, ma anche protocolli che permettono controllo e tracciamento» ha sostenuto il ministro, tuonando: «Si riaprano al più presto le scuole, evitando conseguenze gravi, presenti e future, per gli studenti e per le famiglie».
Parole pesanti come macigni: «Sono sommersa in queste ore da messaggi di sconforto, delusione e amarezza. La comunità scolastica pugliese nei mesi scorsi ha lavorato tantissimo per preparare le scuole alla riapertura. Dimostrando spirito di sacrificio e responsabilità. La stessa che oggi è richiesta a tutti gli attori istituzionali per non togliere alle bambine e ai bambini momenti di socialità, studio, impegno e crescita. La scuola non è "un problema" come qualcuno ha scritto. La scuola è futuro e speranza» ha concluso Azzolina.