Cronaca
Il Gip ha deciso: Arciuli resta in carcere, la compagna torna libera
Nei confronti del 22enne, il giudice De Cristofaro ha anche emesso un'ordinanza di custodia cautelare
Giovinazzo - domenica 17 ottobre 2021
9.50
Daniele Arciuli resta rinchiuso in carcere, mentre la compagna torna in libertà. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari, Rossana De Cristofaro, ha convalidato l'arresto dell'evaso, fuggito dal carcere di Trani il 26 agosto scorso e catturato, 58 giorni più tardi, in un basso di via Carroccio, in centro a Triggiano.
Nei confronti della coppia, lo stesso giudice del Tribunale di Bari ha convalidato gli arresti eseguiti dagli agenti della Squadre Mobili di Bari e di Bat, coordinati dal pubblico ministero Silvia Curione (il 22enne in carcere e la 21enne ai domiciliari) e ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare per Arciuli, mentre nei confronti della sua compagna, che dopo l'arresto era finita ai domiciliari accusata di favoreggiamento, non è stata disposta alcuna misura restrittiva: è tornata in libertà.
I due, venerdì mattina, nel corso dell'udienza di convalida, hanno preferito non rispondere agli interrogativi del giudice. Sulla sua latitanza, durata quasi due mesi, Arciuli ha scelto la linea del silenzio, avvalendosi della facoltà di non rispondere e giustificando l'evasione dal penitenziario di Trani con «il desiderio di crearsi una famiglia». Entrambi difesi dall'avvocato Giuseppe Buquicchio, i due non hanno quindi ammesso o smentito nulla di quanto viene loro attributo dagli inquirenti.
Il 22enne è tornato in carcere, stavolta a Bari, dove dovrà finire di scontare una condanna per l'omicidio del 21enne Gaetano Spera, commesso il 24 marzo 2015 a Giovinazzo quando era ancora minorenne con fine pena nel novembre 2024. A questo si aggiungerà il nuovo reato commesso evadendo dal carcere di Trani.
Nei confronti della coppia, lo stesso giudice del Tribunale di Bari ha convalidato gli arresti eseguiti dagli agenti della Squadre Mobili di Bari e di Bat, coordinati dal pubblico ministero Silvia Curione (il 22enne in carcere e la 21enne ai domiciliari) e ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare per Arciuli, mentre nei confronti della sua compagna, che dopo l'arresto era finita ai domiciliari accusata di favoreggiamento, non è stata disposta alcuna misura restrittiva: è tornata in libertà.
I due, venerdì mattina, nel corso dell'udienza di convalida, hanno preferito non rispondere agli interrogativi del giudice. Sulla sua latitanza, durata quasi due mesi, Arciuli ha scelto la linea del silenzio, avvalendosi della facoltà di non rispondere e giustificando l'evasione dal penitenziario di Trani con «il desiderio di crearsi una famiglia». Entrambi difesi dall'avvocato Giuseppe Buquicchio, i due non hanno quindi ammesso o smentito nulla di quanto viene loro attributo dagli inquirenti.
Il 22enne è tornato in carcere, stavolta a Bari, dove dovrà finire di scontare una condanna per l'omicidio del 21enne Gaetano Spera, commesso il 24 marzo 2015 a Giovinazzo quando era ancora minorenne con fine pena nel novembre 2024. A questo si aggiungerà il nuovo reato commesso evadendo dal carcere di Trani.