Sociale
"Il Dono moltiplica la vita"
Sabato scorso l'incontro-dibattito sul tema, organizzato da Aido e Fratres
Giovinazzo - giovedì 5 ottobre 2017
6.38
L'incontro organizzato, sabato 30 settembre, dalle locali sezioni dell'Aido e dalla Fratres sul tema donazione, dal titolo "Il Dono moltiplica la vita", ha avuto un duplice ottimo risultato: grande presenza di pubblico ha gremito la sala degli incontri della Cittadella della Cultura e tanta gente è stata informata su questo delicato tema, in una serata patrocinata dal Comune di Giovinazzo e dal Centro Regionale Trapianti Puglia.
L'incontro- dibattito, moderato dal dott. Antonio Scioli, che segue l'Aido nei suoi progetti, è stato aperto, dopo i saluti dei presidenti delle due associazioni Franco Depalma e Pasquale Arbore, da Mons. Domenico Cornacchia. Il Vescovo è intervenuto sottolineando il pensiero della Chiesa rispetto alla donazione : «La necessità di fare della propria vita un dono in maniera ordinaria e straordinaria rappresenta per il cattolico un segno tangibile del proprio credo», ha affermato.
Per fare chiarezza su questo dono e scacciar via le paure, il Vescovo, potenziale donatore da 41 anni, iscritto all'Aido presso la sede di Matera, si è così espresso: «La nostra vita non è un bene assoluto che ci appartiene e dobbiamo renderci conto che non siamo padroni in toto, non possiamo quindi farne quel che vogliamo. La vita va restituita dopo essere stata vissuta nei migliori dei modi è stato il suo messaggio -. Questi incontri vanno moltiplicati - ha concluso - perché l'informazione è formazione. Il poco che seminiamo in queste circostanze può crescere, il nulla no».
Con il suo intervento la dottoressa Chiara Musajo Somma, coordinatrice del centro Regionale trapianti Puglia, è entrata nello specifico dei numeri, davvero positivi e confortanti, riguardo le donazioni sia in campo nazionale che regionale nonostante le liste d'attesa a volte lunghe. Un risultato che la dottoressa definisce sorprendente, sta ottenendo il progetto a carattere nazionale "Una scelta in comune", che permette di fornire il proprio consenso alla donazione degli organi quando ci si reca a rinnovare documenti d'identità presso gli uffici comunali. A Giovinazzo, infatti, da quando è partito, circa sei mesi fa, ha raccolto 392 consensi alla donazione pari al 81% di coloro che si sono recati in Comune per rinnovo della carta d'identità.
La dottoressa Gabriella Ingenito, dirigente medico presso il Reparto anestesia e rianimazione dell'Ospedale Di Venere, in modo semplice e lineare ha parlato forse del più delicato momento che precede la donazione: la diagnosi di morte encefalica, riuscendo a chiarire molte perplessità relative ai passaggi necessari prima di dichiarare la morte cerebrale di una persona.
Il Sindaco, Tommaso Depalma, ha elogiato l'opera di volontariato sul territorio e la condivisione di intenti che le due associazioni stanno portando avanti ultimamente su progetti comuni. Un momento emozionante è stato quello in cui sono state ascoltate le testimonianze di parenti di donatori e di chi ne ha beneficiato: una vera lezione di vita.
Commozione tra il pubblico, che però ha così potuto comprendere con chiarezza tante sfaccettature relative alla donazione degli organi. Un tema che non passa mai di moda e deve restare al centro del dibattito etico in Italia.
L'incontro- dibattito, moderato dal dott. Antonio Scioli, che segue l'Aido nei suoi progetti, è stato aperto, dopo i saluti dei presidenti delle due associazioni Franco Depalma e Pasquale Arbore, da Mons. Domenico Cornacchia. Il Vescovo è intervenuto sottolineando il pensiero della Chiesa rispetto alla donazione : «La necessità di fare della propria vita un dono in maniera ordinaria e straordinaria rappresenta per il cattolico un segno tangibile del proprio credo», ha affermato.
Per fare chiarezza su questo dono e scacciar via le paure, il Vescovo, potenziale donatore da 41 anni, iscritto all'Aido presso la sede di Matera, si è così espresso: «La nostra vita non è un bene assoluto che ci appartiene e dobbiamo renderci conto che non siamo padroni in toto, non possiamo quindi farne quel che vogliamo. La vita va restituita dopo essere stata vissuta nei migliori dei modi è stato il suo messaggio -. Questi incontri vanno moltiplicati - ha concluso - perché l'informazione è formazione. Il poco che seminiamo in queste circostanze può crescere, il nulla no».
Con il suo intervento la dottoressa Chiara Musajo Somma, coordinatrice del centro Regionale trapianti Puglia, è entrata nello specifico dei numeri, davvero positivi e confortanti, riguardo le donazioni sia in campo nazionale che regionale nonostante le liste d'attesa a volte lunghe. Un risultato che la dottoressa definisce sorprendente, sta ottenendo il progetto a carattere nazionale "Una scelta in comune", che permette di fornire il proprio consenso alla donazione degli organi quando ci si reca a rinnovare documenti d'identità presso gli uffici comunali. A Giovinazzo, infatti, da quando è partito, circa sei mesi fa, ha raccolto 392 consensi alla donazione pari al 81% di coloro che si sono recati in Comune per rinnovo della carta d'identità.
La dottoressa Gabriella Ingenito, dirigente medico presso il Reparto anestesia e rianimazione dell'Ospedale Di Venere, in modo semplice e lineare ha parlato forse del più delicato momento che precede la donazione: la diagnosi di morte encefalica, riuscendo a chiarire molte perplessità relative ai passaggi necessari prima di dichiarare la morte cerebrale di una persona.
Il Sindaco, Tommaso Depalma, ha elogiato l'opera di volontariato sul territorio e la condivisione di intenti che le due associazioni stanno portando avanti ultimamente su progetti comuni. Un momento emozionante è stato quello in cui sono state ascoltate le testimonianze di parenti di donatori e di chi ne ha beneficiato: una vera lezione di vita.
Commozione tra il pubblico, che però ha così potuto comprendere con chiarezza tante sfaccettature relative alla donazione degli organi. Un tema che non passa mai di moda e deve restare al centro del dibattito etico in Italia.