La discarica di Giovinazzo
La discarica di Giovinazzo
Territorio

Il comitato per la Salute Pubblica chiede chiarezza sulla discarica

Di seguito il comunicato integrale

Discarica di San Pietro Pago e rifiuti. Un tema caldissimo a Giovinazzo. Sempre, ben oltre le stagioni. Di seguito pubblichiamo una nota del comitato "Per la Salute Pubblica - No alla discarica". All'Amministrazione comunale, agli Assessorati competenti, alla stessa azienda menzionata tutta la disponibilità della nostra redazione per eventuali repliche.

«Il 19 giugno u.s. la Daneco Impianti s.p.a., sollecitata dal Servizio Ecologia della Regione Puglia e a seguito della Conferenza dei servizi del 25 maggio 2015, ha inviato ai vari enti competenti una proposta per uniformare i profili di chiusura finale dei lotti I, II, III e VI.

Daneco vorrebbe elevare i profili di chiusura, a "schiena d'asino", dei lotti I, II e III fino a raggiungere quelli del lotto VI. Propone di utilizzare RBD (rifiuto biostabilizzato da discarica), RBM (rifiuto biostabilizzato maturo) o in alternativa materiale inerte. Il nuovo spessore dovrebbe essere di circa 1,5 - 2 metri e permetterebbe una nuova volumetria di circa 30.000 - 35.000 metri cubi. In pratica, cioè, dopo aver "strappato" un improvvido consenso (mai formalizzato) ad innalzare il livello del VI lotto, Daneco Impianti chiederebbe ora, facendolo apparire come inevitabile per l'adeguata chiusura dell'impianto, di innalzare i livelli dei primi tre lotti per allinearli a quello del VI.

La missiva è indirizzata anche al Comune di Giovinazzo (Sindaco, Assessore all'Ambiente, Dirigente 3° Settore e R.U.P.) proprietario della discarica. Per tentare di fare chiarezza su questa intricata vicenda che sembra non dover avere mai fine, ripercorriamone insieme alcune tappe principali:

- Con vari provvedimenti del 2011 Daneco Impianti fu autorizzata, in deroga a varie norme, alla prosecuzione dell'esercizio, ad abbancare rifiuti tra gli spazi di raccordo dei vari lotti e a uniformarne i profili, ma sempre a condizione di utilizzare compost di qualità o terreno vegetale in sostituzione del RBM;
- Con Ordinanza del Presidente della Regione Puglia n. 4/2013 (con già Sindaco Depalma) si autorizzò l'esercizio senza soluzione di continuità mediante innalzamento del profilo di chiusura del VI lotto per ulteriori volumetrie pari a 71.000 metri cubi, ma a condizione che Daneco Impianti inviasse entro 15 giorni la documentazione necessaria per procedere alla modifica dell'Autorizzazione Integrata Ambientale;
- In data 22 agosto 2013 Daneco Impianti presentò richiesta di procedimento coordinato V.I.A. - A.I.A. per autorizzazione a modifica sostanziale e per il recupero di rifiuti non pericolosi; tale procedimento non è stato mai formalmente autorizzato dagli Uffici competenti della regione Puglia;
- In data 27 giugno 2014 Daneco Impianti presentò ulteriore richiesta per ottenere:- la sopraelevazione delle quote di chiusura finale per uniformarle a quelli del lotto VI già autorizzato;
- La realizzazione dello strato di regolarizzazione dei lotti I, II, III e VI mediante l'impiego, fino ad un massimo del 30% in peso, dei materiali rinvenuti nel corso dei lavori di scavo del V lotto di discarica;
- L'eliminazione dell'attuale viabilità di accesso alle aree impiantistiche e la sua sostituzione con una nuova viabilità;
- In data 6 novembre 2014 il Sindaco, con propria Ordinanza Sindacale n. 62, autorizzò lo sversamento dei rifiuti dei comuni dell'ATO (20 comuni) nei lotti I, II e III, nonostante i numerosi elementi di criticità e illegittimità denunciati da più parti (anche dalla cittadinanza, attraverso manifestazioni e raccolta di firme);
- In data 9 gennaio 2015, a seguito di parere sfavorevole dell'ARPA per l'insussistenza dei requisiti minimi di sicurezza dei suddetti tre lotti, il Consiglio Comunale deliberò la revoca della predetta Ordinanza sindacale;
- In data 17 febbraio 2015 ARPA Puglia espresse parere sfavorevole al rinnovo dell'autorizzazione all'esercizio per l'impianto "transitorio" di trattamento rifiuti evidenziandone i caratteri di precarietà e quindi la sua ammissibilità solo se riferita ad una fase transitoria di limitata durata (l'impianto ha già funzionato per oltre 5 anni);
- In data 14 maggio 2015 è stato avviato il procedimento per il riesame dell'A.I.A. rilasciata con DD 507 del 13/10/2009 per la parte relativa all'impianto di trattamento meccanico biologico provvisorio.

Con tali premesse e a fronte di questa ennesima richiesta di copertura e rimodellamento dei profili finali, è lecito chiedersi: quando si arriverà alle fasi di chiusura e post chiusura definitiva della discarica?

Ancora, è lecito chiedersi - dal momento che il Comune di Giovinazzo, proprietario della discarica, partecipa alle varie Conferenze di Servizio propedeutiche alla definizione delle autorizzazioni richieste dal gestore Daneco Impianti - a nome di chi lì parla il Sindaco di Giovinazzo? Suo personale? Della sua maggioranza? Di un Consiglio comunale, espressione della volontà cittadina, ma mai interpellato, contrariamente al passato quando il Sindaco dell'epoca ricevette un chiaro mandato con le delibere 38 e 39 del 24 settembre 2009?

Chiaramente il gestore Daneco Impianti prova in tutti i modi a sfruttare al massimo la discarica, anche contro l'esplicito no della cittadinanza: non è chiaro a quale logica obbedisce il comportamento del Comune di Giovinazzo, proprietario della discarica e rappresentante dell'intera città. Non vi può essere confusione tra i due ruoli.

Cosa fa il Sindaco Depalma? Sta solo a guardare per poi dire che le decisioni cascano dall'alto ed a lui non rimane altro che dar seguito a provvedimenti decisi altrove?

Giovinazzo si è espressa in materia e con chiarezza. La discarica in quanto tale va chiusa al più presto e posta in sicurezza. Non ci piace la politica del silenzio e dei fatti compiuti. È un inganno. Giovinazzo ha già parlato in modo limpido e netto. Aspettiamo dai nostri rappresentanti risposte e fatti altrettanto limpidi e netti».
  • Comitato salute pubblica
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