Attualità
Il business più bello? È la beneficenza
Su Facebook l'accusa del consigliere Bonvino ai Nipoti della Nonna. La replica
Giovinazzo - martedì 31 maggio 2016
10.01
È dal 1996 che lo staff della sagra del Panino della Nonna dona in beneficenza i propri utili: sul proprio sito, www.sagradelpanino.it, c'è l'elenco dei beneficiari: la parrocchia Immacolata, la Caritas, il Gruppo Terza Età, l'Emergenza Radio, l'Associazione Nazionale Tumori, l'Associazione Italiana Leucemie e i Medici senza Frontiere.
Non solo donazioni, ma anche opere per la collettività: l'acquisto di una campana dedicata a don Tonino Bello, il progetto Albania, contributi per il restauro della chiesa Madonna degli Angeli, il restauro della chiesa di Costantinopoli, il restauro dell'organo della Cattedrale, l'acquisto di un'ambulanza per l'Emergenza Radio, il restauro della chiesa del Padre Eterno, l'acquisto e l'installazione delle panchine di piazza Spinelli e, per ultimo, l'acquisto di due defibrillatori automatici per il PalaPansini e il De Pergola.
«Per noi la beneficenza non è solo un gesto nobile, ma un vero e proprio dovere nei confronti della comunità - si legge sul portale de I Nipoti della Nonna -. Cambiare la vita di una persona, riorganizzare una zona della nostra città, sostenere un'associazione per assistere i malati o dando il proprio contributo per istruire i ragazzi e tenerli lontano dalla strada, è per noi il fine ultimo di questa manifestazione».
Eppure c'è chi non la pensa così. Anzi, accusa l'associazione giovinazzese di «fare business vendendo i panini». Parliamo del consigliere comunale Filippo Bonvino, non nuovo a queste uscite, che su Facebook aggiunge: «Quando si vende per il fisco - scrive - si fanno scontrini e dichiarazione di redditi come fanno in tutti i bar, pub ed esercizi commerciali o si va incontro ai controlli della Guardia di Finanza».
Una macchia per la realtà cittadina retta da Tommaso Caccavo, una serie di frasi non piacevoli rivolte ai suoi soci e i quasi 200 volontari della sagra, divenuta negli anni una reale macchina di solidarietà. «La sagra del Panino della Nonna, l'evento di maggior rilievo organizzato dall'associazione, - si legge in una nota - pone al centro dei suoi obiettivi la promozione del territorio e dei suoi prodotti gastronomici affiancando a questi un imprescindibile aspetto benefico.
Non a caso solo nelle ultime diciassette edizioni sono stati devoluti in beneficenza o destinati ad opere per la collettività oltre 85.000 euro; una cifra documentabile fino all'ultimo centesimo e tangibile in tante associazioni/progetti ai quali si rinnova con queste risorse in ogni edizione vicinanza e collaborazione.
Negli anni oltre ad un sempre crescente riconoscimento di critica e pubblico e ad un'eccezionale ricaduta d'immagine ed economica sulla città si è dato spazio ad importanti collaborazioni tra cui spiccano quella con l'Associazione Italiana Celiachia e con EcoFesta Puglia, associazione quest'ultima che ci ha permesso di rendere eco-sostenibile la manifestazione e raggiungere risultati di raccolta differenziata straordinari rispetto a quelli che sono gli standard della nostra città.
Si ricorda inoltre, al consigliere Filippo Bonvino in particolare, che la nostra associazione sin dalla sua costituzione non ha nessuno scopo di lucro e in passato è stata soggetta a più verifiche, tra cui anche quella della Guardia di Finanza che ha superato senza nessun tipo di problema.
Il consigliere, visto il ruolo pubblico che ricopre, è bene che sappia infatti che la normativa di legge prevede che la finalità delle attività di somministrazione alimenti e bevande, quando non assume carattere commerciale, è legata quasi sempre alla raccolta fondi sia per l'attività istituzione dell'ente organizzatore sia per finalità di varia beneficenza.
Per raccolta fondi si intendono i fondi raccolti pubblicamente da parte di associazioni o comitati in concomitanza di celebrazioni, ricorrenze o campagne di sensibilizzazione, anche mediante dazioni di beni di modico valore o servizi ai sovventori. Detti fondi devono pervenire da raccolte occasionali, i cui requisiti (di occasionalità) possono essere individuati in base a condizioni e limiti indicati con apposito Decreto Ministeriale ai sensi dell'art. 17 , comma 3, legge 23-8-1988 n. 2000".
Infine tutti i soci dell'associazione I Nipoti della Nonna non smetteranno mai di essere grati all'instancabile Gianfranco Stufano per il lavoro svolto a tutti i livelli dal 1996 ad oggi e continuano a puntare forte sul suo operato tanto da poter essere d'esempio per i più giovani che si affacciano con grande spirito collaborativo alla nostra associazione».
Insomma, il business più bello? È la beneficenza!
Non solo donazioni, ma anche opere per la collettività: l'acquisto di una campana dedicata a don Tonino Bello, il progetto Albania, contributi per il restauro della chiesa Madonna degli Angeli, il restauro della chiesa di Costantinopoli, il restauro dell'organo della Cattedrale, l'acquisto di un'ambulanza per l'Emergenza Radio, il restauro della chiesa del Padre Eterno, l'acquisto e l'installazione delle panchine di piazza Spinelli e, per ultimo, l'acquisto di due defibrillatori automatici per il PalaPansini e il De Pergola.
«Per noi la beneficenza non è solo un gesto nobile, ma un vero e proprio dovere nei confronti della comunità - si legge sul portale de I Nipoti della Nonna -. Cambiare la vita di una persona, riorganizzare una zona della nostra città, sostenere un'associazione per assistere i malati o dando il proprio contributo per istruire i ragazzi e tenerli lontano dalla strada, è per noi il fine ultimo di questa manifestazione».
Eppure c'è chi non la pensa così. Anzi, accusa l'associazione giovinazzese di «fare business vendendo i panini». Parliamo del consigliere comunale Filippo Bonvino, non nuovo a queste uscite, che su Facebook aggiunge: «Quando si vende per il fisco - scrive - si fanno scontrini e dichiarazione di redditi come fanno in tutti i bar, pub ed esercizi commerciali o si va incontro ai controlli della Guardia di Finanza».
Una macchia per la realtà cittadina retta da Tommaso Caccavo, una serie di frasi non piacevoli rivolte ai suoi soci e i quasi 200 volontari della sagra, divenuta negli anni una reale macchina di solidarietà. «La sagra del Panino della Nonna, l'evento di maggior rilievo organizzato dall'associazione, - si legge in una nota - pone al centro dei suoi obiettivi la promozione del territorio e dei suoi prodotti gastronomici affiancando a questi un imprescindibile aspetto benefico.
Non a caso solo nelle ultime diciassette edizioni sono stati devoluti in beneficenza o destinati ad opere per la collettività oltre 85.000 euro; una cifra documentabile fino all'ultimo centesimo e tangibile in tante associazioni/progetti ai quali si rinnova con queste risorse in ogni edizione vicinanza e collaborazione.
Negli anni oltre ad un sempre crescente riconoscimento di critica e pubblico e ad un'eccezionale ricaduta d'immagine ed economica sulla città si è dato spazio ad importanti collaborazioni tra cui spiccano quella con l'Associazione Italiana Celiachia e con EcoFesta Puglia, associazione quest'ultima che ci ha permesso di rendere eco-sostenibile la manifestazione e raggiungere risultati di raccolta differenziata straordinari rispetto a quelli che sono gli standard della nostra città.
Si ricorda inoltre, al consigliere Filippo Bonvino in particolare, che la nostra associazione sin dalla sua costituzione non ha nessuno scopo di lucro e in passato è stata soggetta a più verifiche, tra cui anche quella della Guardia di Finanza che ha superato senza nessun tipo di problema.
Il consigliere, visto il ruolo pubblico che ricopre, è bene che sappia infatti che la normativa di legge prevede che la finalità delle attività di somministrazione alimenti e bevande, quando non assume carattere commerciale, è legata quasi sempre alla raccolta fondi sia per l'attività istituzione dell'ente organizzatore sia per finalità di varia beneficenza.
Per raccolta fondi si intendono i fondi raccolti pubblicamente da parte di associazioni o comitati in concomitanza di celebrazioni, ricorrenze o campagne di sensibilizzazione, anche mediante dazioni di beni di modico valore o servizi ai sovventori. Detti fondi devono pervenire da raccolte occasionali, i cui requisiti (di occasionalità) possono essere individuati in base a condizioni e limiti indicati con apposito Decreto Ministeriale ai sensi dell'art. 17 , comma 3, legge 23-8-1988 n. 2000".
Infine tutti i soci dell'associazione I Nipoti della Nonna non smetteranno mai di essere grati all'instancabile Gianfranco Stufano per il lavoro svolto a tutti i livelli dal 1996 ad oggi e continuano a puntare forte sul suo operato tanto da poter essere d'esempio per i più giovani che si affacciano con grande spirito collaborativo alla nostra associazione».
Insomma, il business più bello? È la beneficenza!