Musica
Il 21 dicembre un concerto per sostenere l'A.Ge.B.E.O.
Comune ed Associazione Polifonica insieme per costruire il Villaggio dell'Accoglienza
Giovinazzo - martedì 19 dicembre 2017
Come già accaduto in altre circostanze, anche durante queste festività natalizie, il Comune di Giovinazzo ha deciso di sostenere l'A.Ge.B.E.O., l'Associazione Genitori Bambini Emato-Oncologici e Amici di Vincenzo per contribuire alla costruzione del Villaggio dell'Accoglienza (in foto il suo cantiere) riservato ai piccoli pazienti affetti da leucemia e alle loro famiglie.
Giovedì 21 dicembre, alle ore 20.15, nella Concattedrale di Santa Maria Assunta (in foto) si terrà il concerto dell'Associazione Polifonica. Durante l'evento, patrocinato dall'Assessorato alla Cultura nell'ambito del cartellone degli eventi natalizi, verranno raccolti fondi da destinare all'associazione del presidente Michele Farina. L'ingresso è libero fino ad esaurimento posti.
A.Ge.B.E.O. e amici di Vincenzo è un'associazione Onlus che dal 2003, grazie all'instancabile perseveranza di Michele Farina e degli oltre 150 volontari coinvolti, aiuta quotidianamente nei bisogni pratici e psicologici le famiglie che vivono con i propri bambini il dramma della leucemia infantile.
L'associazione è stata fondata nel 1990 da genitori che vivevano il dramma sulla loro pelle ed in questi anni è stata protagonista di tantissime raccolte fondi ed eventi a sostegno della sua missione: stare vicini alle famiglie ed ai piccoli pazienti, dentro e soprattutto fuori i reparti ospedalieri.
Il Villaggio dell'Accoglienza dovrebbe sorgere nella zona di via Camillo Rosalba a Bari, non troppo distante dal Policlinico, al confine tra i quartieri Picone e Poggiofranco. Si tratta di un'area verde di circa 3000 metri quadri, composta da dieci unità, di cui otto abitative. Il complesso avrà anche una zona destinata alla reception, agli uffici ed alla guardiania ed un altro padiglione riservato alle attività riabilitative. L'idea di base è quella di dare la possibilità ad alcune famiglie ed ai piccoli degenti, di vivere un luogo pensato per lasciarli spensierati durante le lunghe e dure cure presso il nosocomio barese.
Un progetto meraviglioso che i giovinazzesi non possono non sostenere. Il 21 dicembre c'è da andare ad un concerto, lo dobbiamo alla gente che vive questo dramma, lo dobbiamo a noi stessi.
Giovedì 21 dicembre, alle ore 20.15, nella Concattedrale di Santa Maria Assunta (in foto) si terrà il concerto dell'Associazione Polifonica. Durante l'evento, patrocinato dall'Assessorato alla Cultura nell'ambito del cartellone degli eventi natalizi, verranno raccolti fondi da destinare all'associazione del presidente Michele Farina. L'ingresso è libero fino ad esaurimento posti.
A.Ge.B.E.O. e amici di Vincenzo è un'associazione Onlus che dal 2003, grazie all'instancabile perseveranza di Michele Farina e degli oltre 150 volontari coinvolti, aiuta quotidianamente nei bisogni pratici e psicologici le famiglie che vivono con i propri bambini il dramma della leucemia infantile.
L'associazione è stata fondata nel 1990 da genitori che vivevano il dramma sulla loro pelle ed in questi anni è stata protagonista di tantissime raccolte fondi ed eventi a sostegno della sua missione: stare vicini alle famiglie ed ai piccoli pazienti, dentro e soprattutto fuori i reparti ospedalieri.
Il Villaggio dell'Accoglienza dovrebbe sorgere nella zona di via Camillo Rosalba a Bari, non troppo distante dal Policlinico, al confine tra i quartieri Picone e Poggiofranco. Si tratta di un'area verde di circa 3000 metri quadri, composta da dieci unità, di cui otto abitative. Il complesso avrà anche una zona destinata alla reception, agli uffici ed alla guardiania ed un altro padiglione riservato alle attività riabilitative. L'idea di base è quella di dare la possibilità ad alcune famiglie ed ai piccoli degenti, di vivere un luogo pensato per lasciarli spensierati durante le lunghe e dure cure presso il nosocomio barese.
Un progetto meraviglioso che i giovinazzesi non possono non sostenere. Il 21 dicembre c'è da andare ad un concerto, lo dobbiamo alla gente che vive questo dramma, lo dobbiamo a noi stessi.