Vita di città
I Magi sono arrivati: concluso ieri sera il Presepe Vivente dei frati
Ultima rappresentazione dopo l'annullamento di quella odierna
Giovinazzo - domenica 5 gennaio 2020
0.35
C'era anche un giovanissimo San Francesco d'Assisi ad attendere i Re Magi all'interno della capanna, culmine del percorso del Presepe Vivente ideato dall'Ordine Francescano secolare.
Ieri sera è stata messa in scena, dagli encomiabili volontari della famiglia francescana, la seconda ed ultima rappresentazione della Natività allestita all'interno della pineta del convento di via Crocifisso. Ancora una volta buona l'affluenza da via Molfetta per assistere all'arrivo anticipato di 24 ore dei Magi, fotografatissimi dai più piccoli soprattutto.
Tanti i quadri presenti nel percorso che ha ricostruito un presepe ispirato a quello dal 1223 a Greccio, cittadina del reatino, in cui fu allestito il primo voluto dal Santo di Assisi.
I giovinazzesi ed i visitatori provenienti dai paesi viciniori non hanno fatto mancare il loro affetto, divisi in gruppi da venti unità ed accompagnati da attente guide che hanno illustrato ciò che avrebbero visto.
Giovinazzo ha così nuovamente celebrato, per l'ottavo anno e nonostante le mille traversie che hanno affrontato gli organizzatori per via del maltempo, il miracolo della Vita che si rinnova, del Dio vivente che nasce in mezzo a noi, tra noi, tra gli ultimi di noi e si fa uomo tra i suoi pari. Un messaggio eterno, che travalica fedi e culture e che l'Ordine Francescano secolare non ha mai smesso di veicolare. Contro gli stereotipi, contro l'odio dei nostri tempi, quel Bambino in braccio a Giuseppe e Maria è simbolo sempiterno di Pace e del Bene che prevale sul male.
Ieri sera è stata messa in scena, dagli encomiabili volontari della famiglia francescana, la seconda ed ultima rappresentazione della Natività allestita all'interno della pineta del convento di via Crocifisso. Ancora una volta buona l'affluenza da via Molfetta per assistere all'arrivo anticipato di 24 ore dei Magi, fotografatissimi dai più piccoli soprattutto.
Tanti i quadri presenti nel percorso che ha ricostruito un presepe ispirato a quello dal 1223 a Greccio, cittadina del reatino, in cui fu allestito il primo voluto dal Santo di Assisi.
I giovinazzesi ed i visitatori provenienti dai paesi viciniori non hanno fatto mancare il loro affetto, divisi in gruppi da venti unità ed accompagnati da attente guide che hanno illustrato ciò che avrebbero visto.
Giovinazzo ha così nuovamente celebrato, per l'ottavo anno e nonostante le mille traversie che hanno affrontato gli organizzatori per via del maltempo, il miracolo della Vita che si rinnova, del Dio vivente che nasce in mezzo a noi, tra noi, tra gli ultimi di noi e si fa uomo tra i suoi pari. Un messaggio eterno, che travalica fedi e culture e che l'Ordine Francescano secolare non ha mai smesso di veicolare. Contro gli stereotipi, contro l'odio dei nostri tempi, quel Bambino in braccio a Giuseppe e Maria è simbolo sempiterno di Pace e del Bene che prevale sul male.