Scuola
I grandi della pittura secondo i bimbi dell'I.C. "Bosco-Buonarroti"
A curare il progetto la pittrice Katia Gentile coadiuvata dagli insegnanti
Giovinazzo - martedì 5 giugno 2018
L'arte di Claude Monet, Paul Klee e Vasilij Kandinskij è stata per i bambini una bella occasione di conoscenza, un vero tuffo in linguaggi pittorici apprezzati in tutto il mondo.
Tutto questo sapere e conoscenza sono stati alla base del progetto didattico sull'arte, promosso dall'Istituto Comprensivo "Bosco-Buonarroti" a cui hanno partecipato gli alunni delle classi di prima, di seconda e di terza della scuola primaria "San Giovanni Bosco", seguiti dalle loro insegnanti.
Gli incontri con l'arte, scaturiti dal progetto dedicato alla bellissima disciplina, sono stati curati dalla pittrice Katia Gentile, ideatrice di tutto il percorso progettuale che ha illustrato il linguaggio artistico dei tre pittori e che ha anche raccontato la loro vita e la loro storia, facendone emergere il lato umano oltre che la personalità. Interessanti gli approfondimenti, per esempio, sull'amicizia tra Klee e Kandinskij oppure sull'amore per la natura di Monet.
Al termine delle attività previste dal progetto è stata organizzata, con il patrocinio dell'Assessorato alle Politiche Educative guidato da Michele Sollecito, una bellissima mostra degli elaborati pittorici dei bambini.
In Sala San Felice sono stati esposti nel weekend appena trascorso un'infinità di lavori dei giovani alunni. Abbiamo scambiato due battute con Katia Gentile sulla genesi del progetto e su ciò che ha significati: «Nell'Arte c'è tanto contenuto - ha affermato la pittrice giovinazzese -.
Ho raccontato tanto ai bambini su questo mondo ed è stata una esperienza entusiasmante, giunta alla seconda edizione. Ho spiegato loro il difficile percorso esperienziale degli Impressionisti poiché non utilizzavano il disegno alla base di un quadro, non dipingevano gli elementi in modo dettagliato.
A questo proposito mi piace citare il pensiero di Flavio Caroli (un critico d'arte ravennate, ndr) - ci ha detto -: "nell'Impressionismo l'uomo esprime, per la prima volta, la poesia dell'attimo che passa, della luce che sfiora e cambia, senza sosta, la materia delle cose. L'impressionismo inventa le ombre colorate, negando il chiaroscuro della pratica accademica."
Per esempio la ninfea, fiore amato da Monet, è stata da lui ritratta con tocchi pittorici con una luce differente a seconda delle ore in cui il soggetto è stato dipinto. Nelle opere di Monet - ha spiegato - c'è quindi molta luce, tanta atmosfera ed i soggetti non sono definiti nei tratti. Il suo è uno stile che mi appassiona molto».
Sui pannelli espositivi, ammirati anche da un nutrito gruppo di genitori e di bambini, tante bellissime "opere" dei piccoli artisti ispirate a quelle tele di Claude Monet: l'alba, il tramonto, le ninfee, il ponte giapponese, il battello-studio di Monet, Camille con ombrello ed originali copertine.
Proseguendo nel percorso espositivo erano ammirabili anche i cerchi di Itten sullo studio del colore ed ancora "La città" di Klee, nelle splendide rivisitazioni degli alunni ed anche i dipinti fantasiosi su Kandinskij, ricchi di colore e creatività.
Si è trattato di un bel vedere sul quale sia l'Assessore Michele Sollecito che il preside Michele Bonasia si sono espressi più che positivamente visto il valore formativo dell'esperienza didattica che la scuola ha offerto ai suoi alunni.
«Il progetto Arte ha convinto tutti dai piccoli ai grandi. Anche l'entusiasmo dei genitori è da considerare come un punto a favore. È stata un'esperienza formativa a trecentosessanta gradi - ha affermato Danilo D'Aniello, papà di un alunno - anche perché i bambini hanno sperimentato la manipolazione associata alla scoperta delle cromie, alla conoscenza del colore, delle geometrie e della simmetria. Si è trattato di un approccio all'arte che rende i nostri figli già pronti da piccoli a recepire l'input artistico. L'esperienza a contatto con l'arte è per me fondamentale perché con i colori, con la fantasia e con la creatività essa rende la vita più bella».
In un corner della sala San Felice sono state esposte le opere realizzate con l'aerografo della stessa pittrice Katia Gentile, che tra poco parteciperà a Ravenna all'edizione 2018 del Festival di Aerografia sotto la guida del maestro Mario Romani. Con Giovinazzo nel cuore verso traguardi sempre più alti.
Tutto questo sapere e conoscenza sono stati alla base del progetto didattico sull'arte, promosso dall'Istituto Comprensivo "Bosco-Buonarroti" a cui hanno partecipato gli alunni delle classi di prima, di seconda e di terza della scuola primaria "San Giovanni Bosco", seguiti dalle loro insegnanti.
Gli incontri con l'arte, scaturiti dal progetto dedicato alla bellissima disciplina, sono stati curati dalla pittrice Katia Gentile, ideatrice di tutto il percorso progettuale che ha illustrato il linguaggio artistico dei tre pittori e che ha anche raccontato la loro vita e la loro storia, facendone emergere il lato umano oltre che la personalità. Interessanti gli approfondimenti, per esempio, sull'amicizia tra Klee e Kandinskij oppure sull'amore per la natura di Monet.
Al termine delle attività previste dal progetto è stata organizzata, con il patrocinio dell'Assessorato alle Politiche Educative guidato da Michele Sollecito, una bellissima mostra degli elaborati pittorici dei bambini.
In Sala San Felice sono stati esposti nel weekend appena trascorso un'infinità di lavori dei giovani alunni. Abbiamo scambiato due battute con Katia Gentile sulla genesi del progetto e su ciò che ha significati: «Nell'Arte c'è tanto contenuto - ha affermato la pittrice giovinazzese -.
Ho raccontato tanto ai bambini su questo mondo ed è stata una esperienza entusiasmante, giunta alla seconda edizione. Ho spiegato loro il difficile percorso esperienziale degli Impressionisti poiché non utilizzavano il disegno alla base di un quadro, non dipingevano gli elementi in modo dettagliato.
A questo proposito mi piace citare il pensiero di Flavio Caroli (un critico d'arte ravennate, ndr) - ci ha detto -: "nell'Impressionismo l'uomo esprime, per la prima volta, la poesia dell'attimo che passa, della luce che sfiora e cambia, senza sosta, la materia delle cose. L'impressionismo inventa le ombre colorate, negando il chiaroscuro della pratica accademica."
Per esempio la ninfea, fiore amato da Monet, è stata da lui ritratta con tocchi pittorici con una luce differente a seconda delle ore in cui il soggetto è stato dipinto. Nelle opere di Monet - ha spiegato - c'è quindi molta luce, tanta atmosfera ed i soggetti non sono definiti nei tratti. Il suo è uno stile che mi appassiona molto».
Sui pannelli espositivi, ammirati anche da un nutrito gruppo di genitori e di bambini, tante bellissime "opere" dei piccoli artisti ispirate a quelle tele di Claude Monet: l'alba, il tramonto, le ninfee, il ponte giapponese, il battello-studio di Monet, Camille con ombrello ed originali copertine.
Proseguendo nel percorso espositivo erano ammirabili anche i cerchi di Itten sullo studio del colore ed ancora "La città" di Klee, nelle splendide rivisitazioni degli alunni ed anche i dipinti fantasiosi su Kandinskij, ricchi di colore e creatività.
Si è trattato di un bel vedere sul quale sia l'Assessore Michele Sollecito che il preside Michele Bonasia si sono espressi più che positivamente visto il valore formativo dell'esperienza didattica che la scuola ha offerto ai suoi alunni.
«Il progetto Arte ha convinto tutti dai piccoli ai grandi. Anche l'entusiasmo dei genitori è da considerare come un punto a favore. È stata un'esperienza formativa a trecentosessanta gradi - ha affermato Danilo D'Aniello, papà di un alunno - anche perché i bambini hanno sperimentato la manipolazione associata alla scoperta delle cromie, alla conoscenza del colore, delle geometrie e della simmetria. Si è trattato di un approccio all'arte che rende i nostri figli già pronti da piccoli a recepire l'input artistico. L'esperienza a contatto con l'arte è per me fondamentale perché con i colori, con la fantasia e con la creatività essa rende la vita più bella».
In un corner della sala San Felice sono state esposte le opere realizzate con l'aerografo della stessa pittrice Katia Gentile, che tra poco parteciperà a Ravenna all'edizione 2018 del Festival di Aerografia sotto la guida del maestro Mario Romani. Con Giovinazzo nel cuore verso traguardi sempre più alti.