
Vita di città
I bimbi della parrocchia Sant'Agostino per i malati Covid
E la rete si commuove per un gesto semplice, ma dal grande significato
Giovinazzo - martedì 6 aprile 2021
14.43
La sensibilità è forse la caratteristica più importante nei bimbi. Vedono e sentono interiormente cose a cui troppo spesso gli adulti sembrano assuefarsi. Di certo i bambini non si possono arrendere al dolore, non alla loro età.
Quelli di quarta classe delle scuole primarie della parrocchia Sant'Agostino di Giovinazzo, grazie all'impulso delle catechiste, hanno voluto mandare il loro augurio ai malati Covid del reparto dedicato dell'Ospedale San Paolo di Bari. Messaggi semplici eppure così importanti per persone che devono venir fuori da una situazione complicata.
Sulle tute anti-contagio di medici ed infermieri hanno scritto i loro pensieri di incoraggiamento e le foto pubblicate sulla pagina della parrocchia guidata da don Massimiliano Fasciano hanno commosso il web.
Foto che speriamo presto diventino importante materiale fotografico d'archivio per ricordare un periodo buio dal quale saremo riusciti ad uscire. Allora i nostri bimbi potranno tornare ad abbracciarsi, a fare catechismo in una stessa aula, a giocare insieme, a riprendersi quella vita che un morbo cattivo (e forse adulti non esattamente attenti al bene altrui) ha tolto loro.
Quelli di quarta classe delle scuole primarie della parrocchia Sant'Agostino di Giovinazzo, grazie all'impulso delle catechiste, hanno voluto mandare il loro augurio ai malati Covid del reparto dedicato dell'Ospedale San Paolo di Bari. Messaggi semplici eppure così importanti per persone che devono venir fuori da una situazione complicata.
Sulle tute anti-contagio di medici ed infermieri hanno scritto i loro pensieri di incoraggiamento e le foto pubblicate sulla pagina della parrocchia guidata da don Massimiliano Fasciano hanno commosso il web.
Foto che speriamo presto diventino importante materiale fotografico d'archivio per ricordare un periodo buio dal quale saremo riusciti ad uscire. Allora i nostri bimbi potranno tornare ad abbracciarsi, a fare catechismo in una stessa aula, a giocare insieme, a riprendersi quella vita che un morbo cattivo (e forse adulti non esattamente attenti al bene altrui) ha tolto loro.