Attualità
Gli amministratori del Sud a Napoli il 25 aprile. Ci sarà anche Giovinazzo
Presente il Vicepresidente del Consiglio comunale Pietro Sifo per affermare il valore della coesione nazionale e della equa distribuzione delle risorse
Giovinazzo - giovedì 22 aprile 2021
Comunicato Stampa
Una delegazione dei cinquecento sindaci del Sud che hanno deciso di aderire alla Rete "Recovery Sud" sarà a Napoli il 25 aprile per onorare il 76esimo anniversario della Liberazione. Anche il Comune di Giovinazzo sarà presente nel capoluogo partenopeo e verrà rappresentato dal vicepresidente del Consiglio comunale, Pietro Sifo (nella foto con Alfonso Arbore in una marcia di qualche anno fa).
La presenza dei sindaci nella città simbolo del Mezzogiorno è motivata dalla necessità di rappresentare il disagio degli amministratori per le modalità poco chiare e non abbastanza condivise con le quali si rischia di determinare l'assegnazione delle risorse del Recovery Plan. Nei giorni scorsi, infatti, i primi cittadini si sono rivolti a tutti gli interlocutori istituzionali possibili per segnalare il pericolo che la distribuzione dei finanziamenti del Next Generation Eu non rispecchiassero i criteri stabiliti dall'Unione Europea che prevedevano di stanziare i finanziamenti non solo in rapporto alla popolazione ma anche in ragione del tasso di disoccupazione e dell'inverso del Pil procapite.
Come recentemente ha ammesso lo stesso Ministro del Sud, Mara Carfagna, se si fossero seguiti questi criteri, all'Italia meridionale si sarebbe dovuto attribuire più del 60 per cento delle risorse. Tuttavia, la quota attualmente stabilita si è attestata al 40%.
Una ripartizione iniqua che si aggiunge ad altre disparità più volte denunciate negli ultimi anni - come la mancata perequazione del fondo di solidarietà comunale e la non approvazione dei livelli essenziali delle prestazioni - e che rischia di far perdere al Sud l'ultimo treno per superare lo storico gap con il resto d'Italia. In questi mesi i sindaci di Recovery Sud hanno avviato una ricognizione delle necessità manifestate dai territori a cominciare dalle infrastrutture assolutamente carenti e dal diffuso basso livello di erogazione dei servizi sociali. Ma è emerso anche lo spaccato di un'Italia che pullula di progetti e buone prassi, germogli che, se adeguatamente coltivati, potrebbero determinare la rinascita del Mezzogiorno trainando il resto della nazione.
Per affermare dunque la necessità della coesione, in un giorno nel quale si ricorda l'Italia nata dalle ceneri del nazifascismo, domenica prossima, alle 12 in piazza Plebiscito, i sindaci di tutto il Meridione - in delegazione per non dar luogo ad assembramenti - si uniranno a Luigi De Magistris nel celebrare il 25 aprile e consegneranno al Prefetto di Napoli un documento con le proposte dei sindaci da inoltrare al Presidente del Consiglio, Mario Draghi, affinché rimoduli il piano destinando al Mezzogiorno le risorse necessarie a eliminare, in via definitiva, il divario storico dal resto del Paese, affrancandosi una volta per tutte dal novero delle aree più povere d'Europa.
La presenza dei sindaci nella città simbolo del Mezzogiorno è motivata dalla necessità di rappresentare il disagio degli amministratori per le modalità poco chiare e non abbastanza condivise con le quali si rischia di determinare l'assegnazione delle risorse del Recovery Plan. Nei giorni scorsi, infatti, i primi cittadini si sono rivolti a tutti gli interlocutori istituzionali possibili per segnalare il pericolo che la distribuzione dei finanziamenti del Next Generation Eu non rispecchiassero i criteri stabiliti dall'Unione Europea che prevedevano di stanziare i finanziamenti non solo in rapporto alla popolazione ma anche in ragione del tasso di disoccupazione e dell'inverso del Pil procapite.
Come recentemente ha ammesso lo stesso Ministro del Sud, Mara Carfagna, se si fossero seguiti questi criteri, all'Italia meridionale si sarebbe dovuto attribuire più del 60 per cento delle risorse. Tuttavia, la quota attualmente stabilita si è attestata al 40%.
Una ripartizione iniqua che si aggiunge ad altre disparità più volte denunciate negli ultimi anni - come la mancata perequazione del fondo di solidarietà comunale e la non approvazione dei livelli essenziali delle prestazioni - e che rischia di far perdere al Sud l'ultimo treno per superare lo storico gap con il resto d'Italia. In questi mesi i sindaci di Recovery Sud hanno avviato una ricognizione delle necessità manifestate dai territori a cominciare dalle infrastrutture assolutamente carenti e dal diffuso basso livello di erogazione dei servizi sociali. Ma è emerso anche lo spaccato di un'Italia che pullula di progetti e buone prassi, germogli che, se adeguatamente coltivati, potrebbero determinare la rinascita del Mezzogiorno trainando il resto della nazione.
Per affermare dunque la necessità della coesione, in un giorno nel quale si ricorda l'Italia nata dalle ceneri del nazifascismo, domenica prossima, alle 12 in piazza Plebiscito, i sindaci di tutto il Meridione - in delegazione per non dar luogo ad assembramenti - si uniranno a Luigi De Magistris nel celebrare il 25 aprile e consegneranno al Prefetto di Napoli un documento con le proposte dei sindaci da inoltrare al Presidente del Consiglio, Mario Draghi, affinché rimoduli il piano destinando al Mezzogiorno le risorse necessarie a eliminare, in via definitiva, il divario storico dal resto del Paese, affrancandosi una volta per tutte dal novero delle aree più povere d'Europa.