Eventi e cultura
Giulia Notarangelo all'Odeion di Giovinazzo
Il 10 giugno alle 19.00 nuovo appuntamento con il ciclo "Mi nutro di cultura"
Giovinazzo - giovedì 9 giugno 2022
8.14
Venerdì 10 giugno, alle ore 19.00, presso la Fondazione Defeo Trapani, nell'ambito del programma "Mi nutro di cultura", la poetessa Giulia Notarangelo dialogherà con Gianni Antonio Palumbo, nell'Auditorium Odeion, in via delle Filatrici 32.
Argomento della conversazione sarà in particolar modo la silloge Quel che resta, Tabula Fati, Chieti 2021. Le letture saranno curate dal professor Franco Martini; il programma musicale sarà condotto dal sassofonista Gabriele Mastropasqua.
Barese, laureata in Lettere Moderne presso l'Università di Bari, Giulia Notarangelo è stata per lunghi anni docente di lettere nella scuola media. Poetessa e saggista nell'ambito della critica letteraria, è redattrice della rivista "La Vallisa". Ha pubblicato numerose recensioni sul sito di Storia Medievale dell'Università di Bari. La sua opera d'esordio La teca di cristallo (Tabula fati, Chieti 2015) ha vinto il Premio dell'Editoria Abruzzese "Città di Roccamorice" 2016, il Premio "Nabokov" 2016 per la Poesia e si è classificata al terzo posto al "Premio internazionale di Poesia Emozioni Poetiche" 2017. La seconda silloge, Come se il tempo (Tabula fati, Chieti 2018), ha conseguito il Premio per l'editoria abruzzese 2018, per autori non abruzzesi. Nel 2021 ha pubblicato, ancora con Tabula Fati, "Quel che resta", che sta raccogliendo lusinghieri apprezzamenti tra i critici e i lettori. È inserita nel volume La poesia delle donne in Puglia, curato da Daniele Giancane.
Quel che resta è una raccolta connotata da forte tensione metaletteraria, in cui colpisce la felice propensione dell'autrice alla brevitas e all'icasticità espressiva. Tra ironia e declinazione dei miti personali di Notarangelo (tra cui il motivo dell'aridità esistenziale e del "deserto / dei cuori") non manca, come ha evidenziato Gianni Antonio Palumbo sul Giano bifronte critico, "il richiamo ai luoghi fisici della Puglia, terra a cui l'autrice leva il suo canto d'amore, rimemorandola nel 'fontanone / di Giovinazzo', scenario dell'evocazione della nonna Giulia", o ancora nel "canto innalzato a Santo Spirito, teatro dell'azzurro ('Il terrazzo / sul mare / sorridente'), ma anche icona della perdita e della melancolia ('Il viale / degli oleandri / che non c'è')".
Dopo la presentazione vi sarà una degustazione a cura del Gran Bar Pugliese.
Ingresso con abbonamento o biglietto al costo di 10 euro nel rispetto della normativa sanitaria vigente. Info e prenotazioni al 340 1062022.
Argomento della conversazione sarà in particolar modo la silloge Quel che resta, Tabula Fati, Chieti 2021. Le letture saranno curate dal professor Franco Martini; il programma musicale sarà condotto dal sassofonista Gabriele Mastropasqua.
Barese, laureata in Lettere Moderne presso l'Università di Bari, Giulia Notarangelo è stata per lunghi anni docente di lettere nella scuola media. Poetessa e saggista nell'ambito della critica letteraria, è redattrice della rivista "La Vallisa". Ha pubblicato numerose recensioni sul sito di Storia Medievale dell'Università di Bari. La sua opera d'esordio La teca di cristallo (Tabula fati, Chieti 2015) ha vinto il Premio dell'Editoria Abruzzese "Città di Roccamorice" 2016, il Premio "Nabokov" 2016 per la Poesia e si è classificata al terzo posto al "Premio internazionale di Poesia Emozioni Poetiche" 2017. La seconda silloge, Come se il tempo (Tabula fati, Chieti 2018), ha conseguito il Premio per l'editoria abruzzese 2018, per autori non abruzzesi. Nel 2021 ha pubblicato, ancora con Tabula Fati, "Quel che resta", che sta raccogliendo lusinghieri apprezzamenti tra i critici e i lettori. È inserita nel volume La poesia delle donne in Puglia, curato da Daniele Giancane.
Quel che resta è una raccolta connotata da forte tensione metaletteraria, in cui colpisce la felice propensione dell'autrice alla brevitas e all'icasticità espressiva. Tra ironia e declinazione dei miti personali di Notarangelo (tra cui il motivo dell'aridità esistenziale e del "deserto / dei cuori") non manca, come ha evidenziato Gianni Antonio Palumbo sul Giano bifronte critico, "il richiamo ai luoghi fisici della Puglia, terra a cui l'autrice leva il suo canto d'amore, rimemorandola nel 'fontanone / di Giovinazzo', scenario dell'evocazione della nonna Giulia", o ancora nel "canto innalzato a Santo Spirito, teatro dell'azzurro ('Il terrazzo / sul mare / sorridente'), ma anche icona della perdita e della melancolia ('Il viale / degli oleandri / che non c'è')".
Dopo la presentazione vi sarà una degustazione a cura del Gran Bar Pugliese.
Ingresso con abbonamento o biglietto al costo di 10 euro nel rispetto della normativa sanitaria vigente. Info e prenotazioni al 340 1062022.