Cronaca
Giovinazzo si compatta contro la pressione mafiosa
Conferenza stampa congiunta con Avviso Pubblico ed associazionismo antiracket a Palazzo di Città
Giovinazzo - sabato 6 aprile 2024
22.15
Nella mattinata di ieri, 5 aprile, il sindaco di Giovinazzo, Michele Sollecito, ha tenuto nell'Aula consiliare "Luciano Pignatelli" una conferenza stampa dopo i roghi a due locali sul litorale di Ponente. Presenti l'assessore alle Attività Produttive Alfonso Arbore, il presidente del consiglio comunale Francesco Cervone, esponenti e capigruppo di maggioranza e opposizione, il coordinatore Antiracket di Molfetta Renato De Scisciolo, oltre al vice presidente nazionale di Avviso Pubblico, Michele Abbaticchio, e al coordinatore metropolitano della stessa realtà, il sindaco di Corato, Corrado De Benedittis.
La pressione malavitosa si è fatta non da oggi intensa su Giovinazzo, territorio fertile soprattutto in estate. Sollecito ha ribadito come le istituzioni cittadine tutte siano vicine agli imprenditori: «Non vogliamo piegare la testa davanti alla criminalità - ha ribadito - Ogni tentativo di avvicinare un nostro esercente sarà denunciato, il messaggio deve arrivare chiaro. Noi non scendiamo a patti con nessuno e pensiamo che Giovinazzo debba continuare ad avere un tessuto sociale sostanzialmente sano, che non può essere intaccato dalla malavita- Sugli imprenditori estivi - ha concluso il sindaco - grava però la grande responsabilità di collaborare con le istituzioni, accompagnando al loro operato il rispetto delle regole del buon vivere civile».
Sollecito e Michele Abbaticchio hanno quindi espresso solidarietà agli imprenditori colpiti ribadendo grande fiducia nell'operato delle forze dell'ordine e della magistratura, in ore in cui - apprendiamo noi della redazione Viva Network - l'indagine sui roghi continua ad andare avanti grazie ai Carabinieri della locale Stazione sotto il coordinamento della Compagnia di Molfetta.
Per l'ex sindaco di Bitonto, la drastica riduzione delle denunce di pizzo «significa scarsa fiducia nello Stato. Gli incendi - ha spiegato Abbaticchio - sono l'assalto alla comunità, con l'obiettivo delle mafie di disgregare il tessuti sociale, insinuandosi come garante al posto dello Stato. Quindi bisogna denunciare, essere coesi, è l'unico modo che li fa desistere».
Gli ha fatto eco il coordinatore Antiracket di Molfetta Renato De Scisciolo, che ha ricordato come «i Capriati, prima a Molfetta, nella zona industriale, ora a Giovinazzo, stiano da tempo provando a prendere piede nel Nord Barese. Se i responsabili dei due roghi saranno individuati - ha annunciato - ci costituiremo parte civile».
Il sindaco di Corato e coordinatore metropolitano di Avviso Pubblico, Corrado De Benedittis, dopo aver evidenziato quanto in taluni contesti sia presente una pressione di piccoli gruppi criminali, non necessariamente legati a grandi clan, ha rilanciato la necessità di un tavolo di confronto comune tra le varie città del Nord Barese e l'idea di un impiego - che peraltro già avviene in diverse realtà - della vigilanza privata a sostegno delle forze dell'ordine, spesso sotto organico.
Giovinazzo ha risposto alla provocazione criminale, ora c'è bisogno che le istituzioni sovracomunali diano una mano agli amministratori locali e che l'associazionismo, rappresentato in Aula Pignatelli, non giochi più a nascondino. Gli appetiti dei clan dei quartieri a nord di Bari si stanno riversando su Giovinazzo, è tempo di prenderne atto e di agire senza ulteriori tentennamenti. Quanto ai fatti di strettissima attualità, è utile un'analisi attenta da parte degli inquirenti al fine di individuare le reali responsabilità.
Sotto il nostro articolo l'intervista al sindaco Michele Sollecito.
La pressione malavitosa si è fatta non da oggi intensa su Giovinazzo, territorio fertile soprattutto in estate. Sollecito ha ribadito come le istituzioni cittadine tutte siano vicine agli imprenditori: «Non vogliamo piegare la testa davanti alla criminalità - ha ribadito - Ogni tentativo di avvicinare un nostro esercente sarà denunciato, il messaggio deve arrivare chiaro. Noi non scendiamo a patti con nessuno e pensiamo che Giovinazzo debba continuare ad avere un tessuto sociale sostanzialmente sano, che non può essere intaccato dalla malavita- Sugli imprenditori estivi - ha concluso il sindaco - grava però la grande responsabilità di collaborare con le istituzioni, accompagnando al loro operato il rispetto delle regole del buon vivere civile».
Sollecito e Michele Abbaticchio hanno quindi espresso solidarietà agli imprenditori colpiti ribadendo grande fiducia nell'operato delle forze dell'ordine e della magistratura, in ore in cui - apprendiamo noi della redazione Viva Network - l'indagine sui roghi continua ad andare avanti grazie ai Carabinieri della locale Stazione sotto il coordinamento della Compagnia di Molfetta.
Per l'ex sindaco di Bitonto, la drastica riduzione delle denunce di pizzo «significa scarsa fiducia nello Stato. Gli incendi - ha spiegato Abbaticchio - sono l'assalto alla comunità, con l'obiettivo delle mafie di disgregare il tessuti sociale, insinuandosi come garante al posto dello Stato. Quindi bisogna denunciare, essere coesi, è l'unico modo che li fa desistere».
Gli ha fatto eco il coordinatore Antiracket di Molfetta Renato De Scisciolo, che ha ricordato come «i Capriati, prima a Molfetta, nella zona industriale, ora a Giovinazzo, stiano da tempo provando a prendere piede nel Nord Barese. Se i responsabili dei due roghi saranno individuati - ha annunciato - ci costituiremo parte civile».
Il sindaco di Corato e coordinatore metropolitano di Avviso Pubblico, Corrado De Benedittis, dopo aver evidenziato quanto in taluni contesti sia presente una pressione di piccoli gruppi criminali, non necessariamente legati a grandi clan, ha rilanciato la necessità di un tavolo di confronto comune tra le varie città del Nord Barese e l'idea di un impiego - che peraltro già avviene in diverse realtà - della vigilanza privata a sostegno delle forze dell'ordine, spesso sotto organico.
Giovinazzo ha risposto alla provocazione criminale, ora c'è bisogno che le istituzioni sovracomunali diano una mano agli amministratori locali e che l'associazionismo, rappresentato in Aula Pignatelli, non giochi più a nascondino. Gli appetiti dei clan dei quartieri a nord di Bari si stanno riversando su Giovinazzo, è tempo di prenderne atto e di agire senza ulteriori tentennamenti. Quanto ai fatti di strettissima attualità, è utile un'analisi attenta da parte degli inquirenti al fine di individuare le reali responsabilità.
Sotto il nostro articolo l'intervista al sindaco Michele Sollecito.