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Vita di città
Giovinazzo romantica e sospesa nel tempo nello scatto di Daniele Cagnetta
La foto è entrata in finale nel concorso "Riscatti Urbani"
Giovinazzo - giovedì 27 marzo 2025
Sospesa in un tempo indecifrabile. Potrebbe essere stata scattata due giorni fa, mesi addietro o decenni fa. C'è tutto il romanticismo dei luoghi del borgo antico giovinazzese nello scatto di Daniele Cagnetta intitolato "Controra", finalista al concorso "Riscatti Urbani".
Una "controra" come ce ne sono tante dalle nostre parti, ma che, complice il bianco e nero, proietta in una dimensione (a)temporale. Lo scatto dell'agosto 2024, sotto l'arco che da via Cattedrale porta sulla passeggiata panoramica di via Marina, è meraviglioso perché centra due obiettivi: la quotidianità dei gesti in posti assolati di Puglia, dove ci si ripara come si può dal caldo asfissiante nelle ore centrali delle giornate agostane, e la semplicità delle dimensione familiare che pare uscire dai soggetti immortalati in penombra.
Il relax dell'adulto, l'inquieta bellezza degli anni giovanili dei ragazzini, la pietra che trasuda storia sono un mix perfetto per far viaggiare la mente riportandola a ciò che è stato e non torna più, ad una Giovinazzo romantica, di quel romanticismo che sa di album riposti troppo a lungo nel cassetto, e sospesa tra passato e presente.
Senza l'inganno dell'ossessiva presenza della tecnologia matrigna, senza lo stress quotidiano, i ritmi lenti del Sud, di un Mezzogiorno ancora uguale a se stesso, si ripetono e si perpetrano di generazione in generazione, facendone filosofia di vita.
A Daniele Cagnetta il merito indiscutibile di essere arrivato all'osservatore esterno senza infingimenti e di aver provocato ricordi belli e purtroppo lontani.
Una "controra" come ce ne sono tante dalle nostre parti, ma che, complice il bianco e nero, proietta in una dimensione (a)temporale. Lo scatto dell'agosto 2024, sotto l'arco che da via Cattedrale porta sulla passeggiata panoramica di via Marina, è meraviglioso perché centra due obiettivi: la quotidianità dei gesti in posti assolati di Puglia, dove ci si ripara come si può dal caldo asfissiante nelle ore centrali delle giornate agostane, e la semplicità delle dimensione familiare che pare uscire dai soggetti immortalati in penombra.
Il relax dell'adulto, l'inquieta bellezza degli anni giovanili dei ragazzini, la pietra che trasuda storia sono un mix perfetto per far viaggiare la mente riportandola a ciò che è stato e non torna più, ad una Giovinazzo romantica, di quel romanticismo che sa di album riposti troppo a lungo nel cassetto, e sospesa tra passato e presente.
Senza l'inganno dell'ossessiva presenza della tecnologia matrigna, senza lo stress quotidiano, i ritmi lenti del Sud, di un Mezzogiorno ancora uguale a se stesso, si ripetono e si perpetrano di generazione in generazione, facendone filosofia di vita.
A Daniele Cagnetta il merito indiscutibile di essere arrivato all'osservatore esterno senza infingimenti e di aver provocato ricordi belli e purtroppo lontani.