Religioni
Giovinazzo in preghiera per la Madonna del Rosario
Ieri sera l'attesa processione per le vie della città
Giovinazzo - lunedì 3 ottobre 2022
16.03
Il carro addobbato ha fatto il giro delle strade centrali di Giovinazzo, ricordando quanto la gente di questa cittadina sia devota alla Beata Vergine del Rosario.
Ieri sera 2 ottobre è andata in scena la processione organizzata dall'omonima confraternita, sotto la supervisione del parroco di San Domenico, don Pietro Rubini. Partenza dalla centralissima parrocchia di piazza Vittorio Emanuele II alle prime luci della sera e della sacra effigie per vie della città. Da piazza Vittorio Emanuele II a via Agostino Gioia, passando poi per via Sasso, via Marconi, piazza Sant'Agostino, via Balilla, via Marziani, via Cappuccini, prima di ritornare in piazza Vittorio Emanuele II, percorrere piazza Umberto I, un tratto di via Marina, per poi transitare in piazza Costantinopoli ed imboccare via Spirito Santo e rientrare nell'omonima collegiata.
Giochi pirici all'uscita da San Domenico e le notte della Bassa Musica "Città di Molfetta" e dell'Orchestra di Fiati "Filippo Cortese" di Giovinazzo a dare la dimensione di una festa ritrovata, dopo i durissimi anni pandemici.
Non è un caso che l'effigie esca dalla chiesa che si affaccia sulla piazza, perché il culto della Madonna del Rosario è fatto risalire all'apparizione di Maria a San Domenico nel 1208 a Prouville, nel primo convento da lui fondato.
È festeggiata il 7 ottobre perché quella data del 1571 coincide con il successo nell'epica battaglia di Lepanto, in cui la flotta della Lega Santa (formata da Spagna, Repubblica di Venezia e Stato della Chiesa) sconfisse quella dell'Impero Ottomano dopo incessanti preghiere alla Vergine. Da allora, per volere di Pio V, è festeggiata anche come Santa Maria della Vittoria, ma la denominazione di Madonna del Rosario risalirebbe al suo successore, Gregorio XIII.
Ancora una volta a Giovinazzo la devozione della famiglia Montaruli, allestitrice del carro floreale da diversi anni, ha mostrato all'intera cittadinanza quanto il culto per la Madonna del Rosario sia vivo in alcuni gruppi familiari e quanto questa tradizione sia sentita.
Giovinazzo ha dunque rivolto il suo sguardo alla Madonna, chiedendole protezione in un momento storico in cui i venti di guerra e morte soffiano forti sull'umanità già provata dalla pandemia.
Ieri sera 2 ottobre è andata in scena la processione organizzata dall'omonima confraternita, sotto la supervisione del parroco di San Domenico, don Pietro Rubini. Partenza dalla centralissima parrocchia di piazza Vittorio Emanuele II alle prime luci della sera e della sacra effigie per vie della città. Da piazza Vittorio Emanuele II a via Agostino Gioia, passando poi per via Sasso, via Marconi, piazza Sant'Agostino, via Balilla, via Marziani, via Cappuccini, prima di ritornare in piazza Vittorio Emanuele II, percorrere piazza Umberto I, un tratto di via Marina, per poi transitare in piazza Costantinopoli ed imboccare via Spirito Santo e rientrare nell'omonima collegiata.
Giochi pirici all'uscita da San Domenico e le notte della Bassa Musica "Città di Molfetta" e dell'Orchestra di Fiati "Filippo Cortese" di Giovinazzo a dare la dimensione di una festa ritrovata, dopo i durissimi anni pandemici.
Non è un caso che l'effigie esca dalla chiesa che si affaccia sulla piazza, perché il culto della Madonna del Rosario è fatto risalire all'apparizione di Maria a San Domenico nel 1208 a Prouville, nel primo convento da lui fondato.
È festeggiata il 7 ottobre perché quella data del 1571 coincide con il successo nell'epica battaglia di Lepanto, in cui la flotta della Lega Santa (formata da Spagna, Repubblica di Venezia e Stato della Chiesa) sconfisse quella dell'Impero Ottomano dopo incessanti preghiere alla Vergine. Da allora, per volere di Pio V, è festeggiata anche come Santa Maria della Vittoria, ma la denominazione di Madonna del Rosario risalirebbe al suo successore, Gregorio XIII.
Ancora una volta a Giovinazzo la devozione della famiglia Montaruli, allestitrice del carro floreale da diversi anni, ha mostrato all'intera cittadinanza quanto il culto per la Madonna del Rosario sia vivo in alcuni gruppi familiari e quanto questa tradizione sia sentita.
Giovinazzo ha dunque rivolto il suo sguardo alla Madonna, chiedendole protezione in un momento storico in cui i venti di guerra e morte soffiano forti sull'umanità già provata dalla pandemia.