Politica
Giovinazzo 5 Stelle fa chiarezza
Dopo alcuni articoli apparsi sui media locali
Giovinazzo - venerdì 12 agosto 2016
12.57
Il Movimento 5 Stelle in salsa giovinazzese cerca di far chiarezza dopo una spaccatura interna, fraintesa da molti sui principali social network.
In un comunicato scrivono: «"…Un libero gruppo di cittadini, senza alcun organo di rappresentanza o direttivo". È stato questo il primo pensiero di alcuni giovinazzesi quando nell'estate 2012 hanno deciso di riunirsi per portare anche a Giovinazzo i princìpi e le idee del Movimento 5 Stelle, quando questo era ancora un soggetto politico semi-sconosciuto, o al massimo deriso da chi si interessava di politica nazionale. Insomma, ancora prima che ci fosse l'inaspettato boom di consenso elettorale delle elezioni politiche 2013. Sono passati 4 anni da quel giorno, e in questo lasso di tempo, quel gruppo si è mobilitato in decine e decine di circostanze legate alla vita cittadina, raccogliendo firme sotto il sole cocente di agosto o il freddo di gennaio, organizzando gazebo informativi e promuovendo iniziative su temi ambientali e sociali, richiedendo atti e suggerendo progetti all'amministrazione comunale, opponendosi alla malapolitica e assecondando le iniziative condivise con altre realtà del territorio, il tutto in totale trasparenza e senza badare a ideologie politiche o interessi elettorali. Si è fatta attività di denuncia, si è partecipato a campagne referendarie, e non per ultimo a campagne elettorali in forma di comitato per il M5S alle elezioni europee 2014 e alle regionali 2015. Tutte queste attività, ampiamente documentate in rete, sono andate avanti sempre con lo stesso spirito ed entusiasmo, rafforzate dalla assoluta onestà intellettuale e pratica di tutti gli attivisti che nel tempo vi hanno aderito».
«Si assecondavano le iniziative lodevoli e al contempo si criticavano (suggerendo alternative) quelle deprecabili, senza mai partecipare al gioco delle parti "opposizione/maggioranza" che il modello politico attuale cerca sempre di imporre. Siamo stati vicino all'amministrazione quando si è parlato di temi ambientali, o vicini alle opposizioni quando si è parlato di incuria di alcune zone della città. E tutto questo senza mai cedere a compromessi, apparentamenti o "inciuci" di qualsiasi natura. Per la cronaca - evidenziano i pentastellati -, dopo un singolo incontro al quale ha partecipato l'intero gruppo, per ovvi motivi si è arrivati anche a rifiutare il nostro ingresso in maggioranza con l'attuale Amministrazione comunale, finalizzato a collaborare nella stesura del Documento Unico Programmatico. Posizione che come noto, è stata poi occupata da Forza Italia».
Poi i 5 Stelle spiegano cosa sia accaduto nelle ultime settimane, con la fuoriuscita di alcuni esponenti: «Negli ultimi dieci mesi circa però, le nostre attività hanno rallentato per via di una serie di motivazioni personali che hanno interessato diversi membri del gruppo. Questo rallentamento ha creato un clima noioso e privo di stimoli che a sua volta ha generato incomprensioni e tensioni tra alcuni attivisti. Sarebbe inutile in questa sede entrare nel dettaglio di tutti gli argomenti, ma possiamo citare l'ultimo caso scatenante, forse ritenuto il più incisivo rispetto alla situazione creatasi. Qualche settimana fa, alcuni componenti del gruppo hanno rilevato una situazione poco chiara relativamente ai lavori eseguiti sui lungomari, ed in particolare sullo stato delle condotte di scarico delle acque reflue urbane. Tale situazione - raccontano - è stata da subito ritenuta problematica, ma le reazioni all'interno del gruppo sono state discordanti: alcuni, spinti da un presunto rischio ambientale mastodontico, propendevano verso una denuncia alle autorità competenti, poi diventata un colloquio con il sindaco ed infine un comunicato stampa. Altri invece, frenati dalle varie interpretazioni che la materia può avere, come anche confermato in via ufficiosa dall'Ufficio Tecnico Comunale, hanno insistito sul fatto che la più probabile soluzione al problema avrebbe comportato ostacoli non indifferenti rispetto alla riapertura dei lungomari. Stando alle notizie in nostro possesso, staremmo parlando di cifre espresse in milioni di euro, nonché di procedure burocratiche infinite, come quelle già patite fin'ora proprio in merito ai lungomari, di fatto rubati alla città ormai da troppo tempo».
Dopo questi eventi ben sette attivisti su undici si sono allontanati dal gruppo. Quindi era giunto un comunicato, pubblicato anche dalla nostra testata, che rimarcava le distanze tra chi aveva deciso di uscire e chi invece era rimasto. In particolare, «si faceva riferimento al "primo atto politico" di un meetup giovinazzese, declassando quanto fatto negli ultimi 4 anni e non specificando le vicende che hanno portato ad una divisione del gruppo. Si sono fatti riferimenti rispetto all'ingresso di soggetti che possono "inquinare lo spirito movimentista" (citiamo testualmente) quando per assurdo proprio gli autori del comunicato sono cronologicamente gli ultimi entrati a far parte del gruppo, e tra i quali figura anche un candidato consigliere comunale premiato alle ultime elezioni amministrative con 8 preferenze, e che alle europee 2014 ha tentato anche la strada del M5S lanciando la propria candidatura alle primarie interne, senza neanche aver mai partecipato ad un banchetto o ad una raccolta firme con il resto del gruppo locale. Nel suddetto comunicato si elencava anche una lista dei promotori di questo "rinnovato meetup" cercando una sorta di legittimazione secondo uno stile lontano dalle idee del movimento, a nostro avviso quasi personalistico. Ci risulta inoltre (ma non ne abbiamo certezza) che siano stati presentati documenti con il logo del Movimento 5 Stelle. E, secondo lo statuto che tutti gli iscritti accettano in fase di registrazione, nessuno può rappresentare il movimento utilizzandone logo e nome su documenti ufficiali in assenza di una regolare lista certificata».
In sostanza ci sarebbero due fronti divisi e con idee differenti sulle questioni cittadine. Però i pentastellati di "lungo corso" ci tengono a ribadire pubblicamente: «Per queste motivazioni, ma anche per una rinnovata voglia di partecipazione, il gruppo Giovinazzo 5 Stelle costituito dalla maggior parte dei membri che da sempre ne hanno fatto parte (esclusi quindi i promotori del meetup costituito a luglio 2016, a meno di un anno dalle amministrative 2017) vuole rendere noto alla cittadinanza e a quanti in questi giorni ci chiedevano cosa fosse successo, che "siamo ancora qui". Le strade a volte possono dividersi, le opinioni possono essere contrastanti, ma quando si è armati di buon senso e si agisce onestamente, non si può che rispedire le accuse -velate- al mittente e rimettersi in carreggiata proseguendo con le attività di sempre. E questo anche grazie a cittadini che finalmente vengono allo scoperto e decidono di dedicarsi all'attivismo, anch'essi aderendo ad "..un libero gruppo di cittadini, senza alcun organo di rappresentanza o direttivo».
In un comunicato scrivono: «"…Un libero gruppo di cittadini, senza alcun organo di rappresentanza o direttivo". È stato questo il primo pensiero di alcuni giovinazzesi quando nell'estate 2012 hanno deciso di riunirsi per portare anche a Giovinazzo i princìpi e le idee del Movimento 5 Stelle, quando questo era ancora un soggetto politico semi-sconosciuto, o al massimo deriso da chi si interessava di politica nazionale. Insomma, ancora prima che ci fosse l'inaspettato boom di consenso elettorale delle elezioni politiche 2013. Sono passati 4 anni da quel giorno, e in questo lasso di tempo, quel gruppo si è mobilitato in decine e decine di circostanze legate alla vita cittadina, raccogliendo firme sotto il sole cocente di agosto o il freddo di gennaio, organizzando gazebo informativi e promuovendo iniziative su temi ambientali e sociali, richiedendo atti e suggerendo progetti all'amministrazione comunale, opponendosi alla malapolitica e assecondando le iniziative condivise con altre realtà del territorio, il tutto in totale trasparenza e senza badare a ideologie politiche o interessi elettorali. Si è fatta attività di denuncia, si è partecipato a campagne referendarie, e non per ultimo a campagne elettorali in forma di comitato per il M5S alle elezioni europee 2014 e alle regionali 2015. Tutte queste attività, ampiamente documentate in rete, sono andate avanti sempre con lo stesso spirito ed entusiasmo, rafforzate dalla assoluta onestà intellettuale e pratica di tutti gli attivisti che nel tempo vi hanno aderito».
«Si assecondavano le iniziative lodevoli e al contempo si criticavano (suggerendo alternative) quelle deprecabili, senza mai partecipare al gioco delle parti "opposizione/maggioranza" che il modello politico attuale cerca sempre di imporre. Siamo stati vicino all'amministrazione quando si è parlato di temi ambientali, o vicini alle opposizioni quando si è parlato di incuria di alcune zone della città. E tutto questo senza mai cedere a compromessi, apparentamenti o "inciuci" di qualsiasi natura. Per la cronaca - evidenziano i pentastellati -, dopo un singolo incontro al quale ha partecipato l'intero gruppo, per ovvi motivi si è arrivati anche a rifiutare il nostro ingresso in maggioranza con l'attuale Amministrazione comunale, finalizzato a collaborare nella stesura del Documento Unico Programmatico. Posizione che come noto, è stata poi occupata da Forza Italia».
Poi i 5 Stelle spiegano cosa sia accaduto nelle ultime settimane, con la fuoriuscita di alcuni esponenti: «Negli ultimi dieci mesi circa però, le nostre attività hanno rallentato per via di una serie di motivazioni personali che hanno interessato diversi membri del gruppo. Questo rallentamento ha creato un clima noioso e privo di stimoli che a sua volta ha generato incomprensioni e tensioni tra alcuni attivisti. Sarebbe inutile in questa sede entrare nel dettaglio di tutti gli argomenti, ma possiamo citare l'ultimo caso scatenante, forse ritenuto il più incisivo rispetto alla situazione creatasi. Qualche settimana fa, alcuni componenti del gruppo hanno rilevato una situazione poco chiara relativamente ai lavori eseguiti sui lungomari, ed in particolare sullo stato delle condotte di scarico delle acque reflue urbane. Tale situazione - raccontano - è stata da subito ritenuta problematica, ma le reazioni all'interno del gruppo sono state discordanti: alcuni, spinti da un presunto rischio ambientale mastodontico, propendevano verso una denuncia alle autorità competenti, poi diventata un colloquio con il sindaco ed infine un comunicato stampa. Altri invece, frenati dalle varie interpretazioni che la materia può avere, come anche confermato in via ufficiosa dall'Ufficio Tecnico Comunale, hanno insistito sul fatto che la più probabile soluzione al problema avrebbe comportato ostacoli non indifferenti rispetto alla riapertura dei lungomari. Stando alle notizie in nostro possesso, staremmo parlando di cifre espresse in milioni di euro, nonché di procedure burocratiche infinite, come quelle già patite fin'ora proprio in merito ai lungomari, di fatto rubati alla città ormai da troppo tempo».
Dopo questi eventi ben sette attivisti su undici si sono allontanati dal gruppo. Quindi era giunto un comunicato, pubblicato anche dalla nostra testata, che rimarcava le distanze tra chi aveva deciso di uscire e chi invece era rimasto. In particolare, «si faceva riferimento al "primo atto politico" di un meetup giovinazzese, declassando quanto fatto negli ultimi 4 anni e non specificando le vicende che hanno portato ad una divisione del gruppo. Si sono fatti riferimenti rispetto all'ingresso di soggetti che possono "inquinare lo spirito movimentista" (citiamo testualmente) quando per assurdo proprio gli autori del comunicato sono cronologicamente gli ultimi entrati a far parte del gruppo, e tra i quali figura anche un candidato consigliere comunale premiato alle ultime elezioni amministrative con 8 preferenze, e che alle europee 2014 ha tentato anche la strada del M5S lanciando la propria candidatura alle primarie interne, senza neanche aver mai partecipato ad un banchetto o ad una raccolta firme con il resto del gruppo locale. Nel suddetto comunicato si elencava anche una lista dei promotori di questo "rinnovato meetup" cercando una sorta di legittimazione secondo uno stile lontano dalle idee del movimento, a nostro avviso quasi personalistico. Ci risulta inoltre (ma non ne abbiamo certezza) che siano stati presentati documenti con il logo del Movimento 5 Stelle. E, secondo lo statuto che tutti gli iscritti accettano in fase di registrazione, nessuno può rappresentare il movimento utilizzandone logo e nome su documenti ufficiali in assenza di una regolare lista certificata».
In sostanza ci sarebbero due fronti divisi e con idee differenti sulle questioni cittadine. Però i pentastellati di "lungo corso" ci tengono a ribadire pubblicamente: «Per queste motivazioni, ma anche per una rinnovata voglia di partecipazione, il gruppo Giovinazzo 5 Stelle costituito dalla maggior parte dei membri che da sempre ne hanno fatto parte (esclusi quindi i promotori del meetup costituito a luglio 2016, a meno di un anno dalle amministrative 2017) vuole rendere noto alla cittadinanza e a quanti in questi giorni ci chiedevano cosa fosse successo, che "siamo ancora qui". Le strade a volte possono dividersi, le opinioni possono essere contrastanti, ma quando si è armati di buon senso e si agisce onestamente, non si può che rispedire le accuse -velate- al mittente e rimettersi in carreggiata proseguendo con le attività di sempre. E questo anche grazie a cittadini che finalmente vengono allo scoperto e decidono di dedicarsi all'attivismo, anch'essi aderendo ad "..un libero gruppo di cittadini, senza alcun organo di rappresentanza o direttivo».