Eventi e cultura
Giornate FAI d'Autunno, oggi a Giovinazzo è aperto Palazzo Saraceno
Visita guidata al "Pozzo dei Mori" nel giardino pensile in via Gelso. Tutte le info
Giovinazzo - domenica 14 ottobre 2018
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Dopo un sabato al Casino Messere, lungo le ex statale 16 adriatica che conduce al quartiere barese di Santo Spirito, il Gruppo FAI di Giovinazzo si sposterà quest'oggi nel cuore del borgo antico, in via Gelso, dove verrà aperto al pubblico il Palazzo Saraceno con annesso giardino pensile, che ospita il "pozzo dei Mori". Si tratta delle seconda delle Giornate FAI d'Autunno, in programma in questo fine settimana in tutta Italia e che interesseranno 660 siti sparsi per oltre 150 località di ogni regione.
L'apertura dei luoghi a Giovinazzo avverrà tra le 9.00 di questa mattina e sino alle 19.30. A fare da ciceroni i ragazzi del Liceo Classico-Scientifico "Matteo Spinelli", impegnati in un percorso di alternanza scuola-lavoro. Di seguito vi riportiamo ancora una volta la scheda del Palazzo Saraceno, ricordando che tutti i percorsi ideati dal FAI hanno come tema principale la campagna #salvalacqua, che intende sensibilizzare i visitatori sull'importanza di questa risorsa che non è infinita e che va tutelata al pari di altre risorse fondamentali per la vita. Ecco perché la scelta di visitare pozzi, cisterne e depuratori.
Vi riportiamo, inoltre, la scheda tecnica della fontana del villaggio della chiesa dell'Immacolata, a Molfetta, altro sito aperto quest'oggi in due fasce orarie distinte. (G.B.)
Il "pozzo dei Mori" e il Palazzo Saraceno Palazzo Saraceno, Giovinazzo, centro antico, Via Gelso n. 29 Domenica 14 ottobre ‐ ore 9.00‐19.30
Il pozzo, nel giardino pensile del Palazzo Saraceno, con la vera poligonale decorata in bassorilievo da quattro teste di mori (saraceni), celebra l'episodio della famiglia Da Girifalco che assunse il nome dei Saraceno allorquando un esponente della casata riuscì a debellare un guerriero saraceno. La presenza delle teste dei mori si ritrova, oltre che negli stemmi della famiglia, anche nell'apparato decorativo. Costruito tra il XV e XVI sec il Palazzo, con decorazioni e stilemi di chiara influenza catalana, è una delle testimonianze di architettura palaziale rinascimentale che si caratterizza oltre per la fascia basamentale in bugnato, per la presenza in facciata di epigrafi intimidatorie, ammonimento per chiunque volesse nuocere la famiglia Saraceno, come ad esempio i Paglia, il cui palazzo si trova proprio di fronte. Inoltre, la presenza di un'epigrafe che riporta alcuni versi dell'Inferno dantesco dimostra la volontà della famiglia di far sfoggio al proprio uno spessore culturale.
L'Immacolata, fontana del villaggio CHIESA E CISTERNA Molfetta, Piazza dell'Immacolata Domenica 14 ottobre ‐ ore 11.00‐13.00 e 15.30‐18.30
Piazza Immacolata, nel cuore di Molfetta, prende il nome dalla prospiciente chiesa e costituisce elemento di cerniera fra il tessuto settecentesco e l'ottocentesco ampliamento. Tra chiesa e piazza si crea un legame non solo urbanistico e architettonico ma soprattutto funzionale. Nella nostra terra assetata, dove le raccolte pubbliche d'acqua rappresentano nell''800 il segno tangibile della modernità e dell'applicazione dei regolamenti d'igiene, la costruzione contestuale della piazza con la cisterna pubblica e della Chiesa dell'Immacolata rende possibile l'utilizzo delle acque provenienti dalle coperture dell'edificio per alimentare la stessa cisterna: la chiesa si fa "fontana del villaggio" in ogni senso. L'osservazione di tale rapporto simbiotico ci permette di dare la giusta attenzione ai due manufatti: la chiesa che presenta ancora segni del convogliamento dell'acqua e la cisterna pubblica. Nella chiesa si ammira l'organo del XVI sec proveniente dalla chiesa di San Francesco.
L'apertura dei luoghi a Giovinazzo avverrà tra le 9.00 di questa mattina e sino alle 19.30. A fare da ciceroni i ragazzi del Liceo Classico-Scientifico "Matteo Spinelli", impegnati in un percorso di alternanza scuola-lavoro. Di seguito vi riportiamo ancora una volta la scheda del Palazzo Saraceno, ricordando che tutti i percorsi ideati dal FAI hanno come tema principale la campagna #salvalacqua, che intende sensibilizzare i visitatori sull'importanza di questa risorsa che non è infinita e che va tutelata al pari di altre risorse fondamentali per la vita. Ecco perché la scelta di visitare pozzi, cisterne e depuratori.
Vi riportiamo, inoltre, la scheda tecnica della fontana del villaggio della chiesa dell'Immacolata, a Molfetta, altro sito aperto quest'oggi in due fasce orarie distinte. (G.B.)
Il "pozzo dei Mori" e il Palazzo Saraceno Palazzo Saraceno, Giovinazzo, centro antico, Via Gelso n. 29 Domenica 14 ottobre ‐ ore 9.00‐19.30
Il pozzo, nel giardino pensile del Palazzo Saraceno, con la vera poligonale decorata in bassorilievo da quattro teste di mori (saraceni), celebra l'episodio della famiglia Da Girifalco che assunse il nome dei Saraceno allorquando un esponente della casata riuscì a debellare un guerriero saraceno. La presenza delle teste dei mori si ritrova, oltre che negli stemmi della famiglia, anche nell'apparato decorativo. Costruito tra il XV e XVI sec il Palazzo, con decorazioni e stilemi di chiara influenza catalana, è una delle testimonianze di architettura palaziale rinascimentale che si caratterizza oltre per la fascia basamentale in bugnato, per la presenza in facciata di epigrafi intimidatorie, ammonimento per chiunque volesse nuocere la famiglia Saraceno, come ad esempio i Paglia, il cui palazzo si trova proprio di fronte. Inoltre, la presenza di un'epigrafe che riporta alcuni versi dell'Inferno dantesco dimostra la volontà della famiglia di far sfoggio al proprio uno spessore culturale.
L'Immacolata, fontana del villaggio CHIESA E CISTERNA Molfetta, Piazza dell'Immacolata Domenica 14 ottobre ‐ ore 11.00‐13.00 e 15.30‐18.30
Piazza Immacolata, nel cuore di Molfetta, prende il nome dalla prospiciente chiesa e costituisce elemento di cerniera fra il tessuto settecentesco e l'ottocentesco ampliamento. Tra chiesa e piazza si crea un legame non solo urbanistico e architettonico ma soprattutto funzionale. Nella nostra terra assetata, dove le raccolte pubbliche d'acqua rappresentano nell''800 il segno tangibile della modernità e dell'applicazione dei regolamenti d'igiene, la costruzione contestuale della piazza con la cisterna pubblica e della Chiesa dell'Immacolata rende possibile l'utilizzo delle acque provenienti dalle coperture dell'edificio per alimentare la stessa cisterna: la chiesa si fa "fontana del villaggio" in ogni senso. L'osservazione di tale rapporto simbiotico ci permette di dare la giusta attenzione ai due manufatti: la chiesa che presenta ancora segni del convogliamento dell'acqua e la cisterna pubblica. Nella chiesa si ammira l'organo del XVI sec proveniente dalla chiesa di San Francesco.