Marolla, Piscitelli e Vaccari
Marolla, Piscitelli e Vaccari
Eventi e cultura

Giandomenico Vaccari a Giovinazzo per il suo "Il muro scialbo"

Venerdì sera la presentazione in Sala San Felice

La perfetta fusione tra elementi di vita personale, ricordi e narrazione fantastica è il contenuto del libro "Il muro scialbo", romanzo d'esordio di Giandomenico Vaccari, personalità dalla carriera eccellente: di­ret­to­re ar­ti­sti­co del Teatro San Car­lo di Na­po­li e del Teatro Ver­di di Trie­ste, oltre che Con­su­len­te ar­ti­sti­co del Tea­tro del­l'O­pe­ra di Roma, So­vrin­ten­den­te del Teatro Petruzzelli di Bari e at­tual­men­te del­l'Or­che­stra Sin­fo­ni­ca Si­ci­lia­na. È questa per lui la prima interessante esperienza di scrittore, nella quale ha versato perle di cultura attraverso citazioni e riferimenti musicali e letterari pregevoli.
La presentazione del romanzo si è svolta a Giovinazzo in Sala San Felice venerdì 24 febbraio, iniziativa che ha goduto del patrocinio della Città di Giovinazzo ed ha ricevuto i saluti istituzionali all'autore dall'Assessora alla Cultura, Cristina Piscitelli, la quale ha dato valore alla lettura e alla bellezza racchiusa nei libri, oltre a ricordare la sua conoscenza personale con Giandomenico Vaccari quando è stato vicepresidente di Apulia Film Commission.

La presentazione

L'autore ha dialogato con il noto giornalista Michele Marolla, penna eccellente della nostra città, che ha compiuto con lui un viaggio all'interno del libro per scoprirne svariate peculiarità. Il romanzo, intenso nel suo stile narrativo e nel suo linguaggio particolarmente forbito, è stato preso in esame dal giornalista che ha tirato fuori i punti e i temi più attraenti del romanzo con grande stile e con piacevoli e sempre opportuni interventi, prime fra tutti le note in riferimento alla carriera illustre dell'autore. «Regista, direttore artistico e tanto altro ancora, persona di estrema sensibilità artistica, conosco da cinquant'anni Giandomenico Vaccari e oggi lo scopro scrittore - ha affermato Michele Marolla -. È stato il primo a scoprire Giovinazzo, dove nel 1974 ha girato un film nel centro storico, il primo a capire che in quei vicoli del borgo antico la bellezza del vecchio andava valorizzata e preservata. Da lì sono nate frequentazioni giovinazzesi perché lui è stato molto legato alla nostra città».
Nel suo saluto introduttivo, Vaccari ha quindi evidenziato il legame d'amicizia e professionale con Cristina Piscitelli, con Michele Marolla e in modo particolare con Lucrezia Caputo, cara amica dai tempi del liceo classico a Bari. «Volli girare un film con la mia cinepresa Super 8 su una vicenda familiare, trovai il vostro centro storico adatto alla storia che volevo raccontare - ha affermato l'autore Vaccari -. Il film non fu completato ma ci siamo divertiti molto».

Il libro

Michele Marolla ha illustrato la carriera ricchissima dell'autore. Nel romanzo si narra di una fissazione perversa che lega il protagonista, Andrea Flebas, a Nicole, cantante lirica. Il libro contiene tratti autobiografici rilevanti che vengono fuori dai vari episodi; ogni capitolo ha un titolo che fa riferimento alla tragedia greca.
«Flebas incontra una donna dominatrice, da questa relazione non esce mai, lui masochista sembra che sia un destino che non gli dà la forza di reagire -ha raccontato l'autore -. La donna, Nicole, è ambiziosa e non è eccezionale fisicamente; con lei Andrea tesse un rapporto ossessivo, quando s'incontrano lui aveva bisogno di qualcuno che lo portasse in quel tipo di storia. Con Nicole stabilisce un patto faustiano, lesivo per la sua personalità. Flebas è dirigente dei teatri d'opera dove ci sono artisti che non pensano alla loro storia affettiva sentimentale ma alla loro carriera. Da questo romanzo viene fuori la mia formazione classica tutta internazionale: tutti abbiamo uno scrittore che fa parte della nostra vita, io Francis Scott Fitzgerald autore di "Tenera è la notte". Il libro è scritto in prima persona, Andrea Flebas racconta, va in analisi da uno psichiatra, si è perso in un amore ossessivo e malato, però ci ha messo del suo, pur capendo il profilo del male non è riuscito a farne a meno».

Il titolo

Il titolo del libro, ha fatto notare l'autore, che è la cosa più difficile da trovare, fa preciso riferimento al suo impegno lavorativo nel Teatro Petruzzelli. «Stavo portando in scena l'opera lirica "Salomè" nel 2011- ha affermato Vaccari -: ad un certo punto c'è un dialogo tra Salomè e Giovanni, lei cerca dì sedurlo, lui le dice: "tu sei una peccatrice". Salomè risponde: "tu sei un muro scialbo". Questa espressione mi ha ispirato e ho intitolato il libro così».

Catarsi e riferimento al passato barese

Nel romanzo tante le citazioni presenti, tra cui Oscar Wilde, Freud, frutto di una cultura personale innaffiata di passioni letterarie e cinematografiche; non sono mancati i riferimenti alla dissoluzione del passato; il libro è aperto si capiscono i tormenti, i disagi, il nostro modo di porsi, espressione della nostra essenza individuale.
Quanto ad una possibile catarsi dell'autore nello scrivere questo romanzo, Vaccari non ha dubbi: «Ci sono riferimenti alla mia vita, io metà di Bologna metà di Catanzaro, ma legatissimo ad una città bellissima come Bari». E così Vaccari ha raccontato il momento buio del rogo del Petruzzelli, pagina nerissima di una città affascinante con tanti lati nascosti e oscuri.

Eros e letteratura

La descrizione del rapporto sentimentale è un po' cruda: «Noi non siamo fatti di carne e ossa ma siamo fatti di desiderio - ha concluso Vaccari -. Ho voluto rappresentare la descrizione del desiderio dei due protagonisti. Io penso che la verità stia nei nostri pensieri e nel nostro corpo, non ho voluto celare nel libro questi aspetti, certe cose a mio parere vanno dette. Nel mio libro ho voluto parlare di quello che rappresenta per me il sentimento amoroso, spesso è uno scambio materiale, perché c'è di tutto nel rapporto d'amore».
  • Giandomenico Vaccari
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