Religioni
Gesù Bambino torna a nascere nell'Istituto Vittorio Emanuele II
Toccante cerimonia con don Pietro Rubini nella serata della Vigilia di Natale
Giovinazzo - domenica 25 dicembre 2022
1.17
Erano decenni che non accadeva, lì dove sono passate tante vite di giovani e giovanissimi, lì dove un tempo c'era il convitto.
Vigilia di Natale dalle forti emozioni all'interno dell'Istituto Vittorio Emanuele II, con la nascita di Gesù Bambino nel presepe monumentale. Un fatto nuovo eppure antico, che in un tempo che non tornerà era annuale ricorrenza.
Una iniziativa resa possibile dalla volontà del Delegato metropolitano alla struttura, Nicola De Matteo, e da don Pietro Rubini, parroco di San Domenico. Ieri sera con loro c'era una nutrita delegazione dell'Associazione Italiana Amici del Presepio, guidati dal presidente Alberto Fiorentino, autore alla fisarmonica della "Santa Allegrezza", il pezzo più amato dai giovinazzesi nel periodo natalizio.
Presenti anche il presidente del Consiglio comunale, Francesco Cervone, in rappresentanza di tutte le forze politiche presenti nella massima assise, e Agostino Picicco, scrittore, giornalista, dell'Università Cattolica di Milano, il quale ha inteso portare all'intera cittadinanza i saluti dell'Associazione Pugliesi nel capoluogo meneghino. «Devo ringraziare don Pietro Rubini e l'AIAP di Giovinazzo per aver fatto rivivere l'atmosfera natalizia di un tempo - ha detto Nicola De Matteo, Delegato dell'IVE - con la cerimonia della nascita del Bambin Gesù all'interno del presepe monumentale ricostruito nell'istituto Vittorio Emanuele II di Giovinazzo. Con sobrietà e devozione l'iniziativa ha fatto vivere un momento di intimità religiosa nell'antico maniero del 1704».
Don Pietro Rubini ha citato tre pensieri del Venerabile don Tonino Bello sul Natale che hanno commosso i presenti e richiamato al vero senso della venuta del Cristo in mezzo a noi, a quella luce che non può mai esaurirsi nei nostri cuori.
«Nel ringraziare il Delegato Nicola De Matteo desidero ricordare i tanti conflitti che affliggono vari paesi del mondo - ha concluso Don Pietro Rubini - e la pace non va solo sbandierata, ma va ricercata all'interno di ognuno di noi. Dobbiamo aprire il cuore alla speranza e rifiutare la guerra». Una speranza che ha il volto, oggi soprattutto, di un Bambino.
Vigilia di Natale dalle forti emozioni all'interno dell'Istituto Vittorio Emanuele II, con la nascita di Gesù Bambino nel presepe monumentale. Un fatto nuovo eppure antico, che in un tempo che non tornerà era annuale ricorrenza.
Una iniziativa resa possibile dalla volontà del Delegato metropolitano alla struttura, Nicola De Matteo, e da don Pietro Rubini, parroco di San Domenico. Ieri sera con loro c'era una nutrita delegazione dell'Associazione Italiana Amici del Presepio, guidati dal presidente Alberto Fiorentino, autore alla fisarmonica della "Santa Allegrezza", il pezzo più amato dai giovinazzesi nel periodo natalizio.
Presenti anche il presidente del Consiglio comunale, Francesco Cervone, in rappresentanza di tutte le forze politiche presenti nella massima assise, e Agostino Picicco, scrittore, giornalista, dell'Università Cattolica di Milano, il quale ha inteso portare all'intera cittadinanza i saluti dell'Associazione Pugliesi nel capoluogo meneghino. «Devo ringraziare don Pietro Rubini e l'AIAP di Giovinazzo per aver fatto rivivere l'atmosfera natalizia di un tempo - ha detto Nicola De Matteo, Delegato dell'IVE - con la cerimonia della nascita del Bambin Gesù all'interno del presepe monumentale ricostruito nell'istituto Vittorio Emanuele II di Giovinazzo. Con sobrietà e devozione l'iniziativa ha fatto vivere un momento di intimità religiosa nell'antico maniero del 1704».
Don Pietro Rubini ha citato tre pensieri del Venerabile don Tonino Bello sul Natale che hanno commosso i presenti e richiamato al vero senso della venuta del Cristo in mezzo a noi, a quella luce che non può mai esaurirsi nei nostri cuori.
«Nel ringraziare il Delegato Nicola De Matteo desidero ricordare i tanti conflitti che affliggono vari paesi del mondo - ha concluso Don Pietro Rubini - e la pace non va solo sbandierata, ma va ricercata all'interno di ognuno di noi. Dobbiamo aprire il cuore alla speranza e rifiutare la guerra». Una speranza che ha il volto, oggi soprattutto, di un Bambino.