Politica
Galizia sbotta: «Non sono un voltagabbana»
Il leader de La Nostra Città Giovinazzo polemizza con quanti lo accusano di aver sostenuto Sollecito al ballottaggio
Giovinazzo - mercoledì 3 agosto 2022
«Non avrei mai voluto polemizzare, non è una pratica che mi appassiona perché la reputo sterile perdita di tempo.
Tuttavia l'accusa di essere un voltagabbana è un giudizio che non può essere ignorato, soprattutto se proveniente da chi non è in grado di fare politica e vive solo di protagonismo».
Non ha dubbi Antonio Galizia: chi lo accusa di essere passato da una parte all'altra degli schieramenti politici presentatisi gli scorsi 12 e 26 giugno alle urne, non ha lo spessore politico per farlo.
«Nascondere la verità e accusare gli altri di comportamenti censurabili solo per nascondere la propria incapacità di fare politica non può essere ignorato - continua Galizia, leader della lista La Nostra Città Giovinazzo - . Per quanto mi riguarda, e lo chiarisco solo per rispetto degli elettori che hanno avuto fiducia nella lista, avevo anticipato che mi sarei impegnato politicamente se Officina22 fosse stato un laboratorio politico e avesse aperto ai moderati. Chiarii, immediatamente, che per poter andare tutti insieme e vincere bisognava trovare l'unità sul candidato Sindaco e che, così facendo, avremmo vinto al primo turno. A riprova di quanto affermavo, al primo turno i due schieramenti hanno superato abbondantemente il 60%. Mi ero speso per fare comprendere che partecipare alle elezioni divisi avrebbe solo danneggiato i due schieramenti. Ero e sono convinto che spostare la politica troppo a sinistra - è la sottolineatura già operata prima del ballottaggio - per progetti personali e fare accordi segreti non è mai indicatore di buona politica».
Poi Galizia torna a parlare della candidatura di de Gennaro: «Il sogno di Daniele de Gennaro era quello di essere alleato con Sinistra Italiana, al primo turno, per accordi poco chiari o comunque mai rivelati, e poi con il PD, al ballottaggio, con accordo segreto per denigrare gli elettori delle due liste dei moderati. L'importante era l'accordo con il PD (un vecchio sogno nel cassetto).
Vorrei ricordare a Primavera Alternativa che accusare di tradimento, denigrare ed ignorare il contendente politico - è poi una posizione che fa riferimento al voto del 26 giugno - non è politicamente corretto e denota cattivo gusto e limitata arguzia politica.
Ho appoggiato Michele Sollecito e la sua coalizione perché ho ritenuto, per il bene di Giovinazzo, che fosse il Sindaco più capace e idoneo - è una presa di posizione che chiarisce definitivamente la scelta di campo di Galizia e dei suoi al ballottaggio -. La vittoria di Daniele de Gennaro sarebbe stata una sconfitta per tutta Giovinazzo. Daniele sarebbe stato vittima della vittoria e schiavo di una sinistra estrema e inconcludente», è l'affondo che mira soprattutto al partito del segretario regionale Nico Bavaro.
Infine Galizia rimarca la capacità di Sollecito, che viene dal mondo cattolico, di centrare l'obiettivo guardando alle forze moderate: «Ringrazio Michele Sollecito per aver creduto nei pochi voti dei moderati e per la sua umiltà nel chiedere aiuto. Le forze moderate saranno sempre l'ago della bilancia, ignorare e denigrare chi è moderato è politicamente scorretto e democraticamente mortificante», è la conclusione di Galizia.
Tuttavia l'accusa di essere un voltagabbana è un giudizio che non può essere ignorato, soprattutto se proveniente da chi non è in grado di fare politica e vive solo di protagonismo».
Non ha dubbi Antonio Galizia: chi lo accusa di essere passato da una parte all'altra degli schieramenti politici presentatisi gli scorsi 12 e 26 giugno alle urne, non ha lo spessore politico per farlo.
«Nascondere la verità e accusare gli altri di comportamenti censurabili solo per nascondere la propria incapacità di fare politica non può essere ignorato - continua Galizia, leader della lista La Nostra Città Giovinazzo - . Per quanto mi riguarda, e lo chiarisco solo per rispetto degli elettori che hanno avuto fiducia nella lista, avevo anticipato che mi sarei impegnato politicamente se Officina22 fosse stato un laboratorio politico e avesse aperto ai moderati. Chiarii, immediatamente, che per poter andare tutti insieme e vincere bisognava trovare l'unità sul candidato Sindaco e che, così facendo, avremmo vinto al primo turno. A riprova di quanto affermavo, al primo turno i due schieramenti hanno superato abbondantemente il 60%. Mi ero speso per fare comprendere che partecipare alle elezioni divisi avrebbe solo danneggiato i due schieramenti. Ero e sono convinto che spostare la politica troppo a sinistra - è la sottolineatura già operata prima del ballottaggio - per progetti personali e fare accordi segreti non è mai indicatore di buona politica».
Poi Galizia torna a parlare della candidatura di de Gennaro: «Il sogno di Daniele de Gennaro era quello di essere alleato con Sinistra Italiana, al primo turno, per accordi poco chiari o comunque mai rivelati, e poi con il PD, al ballottaggio, con accordo segreto per denigrare gli elettori delle due liste dei moderati. L'importante era l'accordo con il PD (un vecchio sogno nel cassetto).
Vorrei ricordare a Primavera Alternativa che accusare di tradimento, denigrare ed ignorare il contendente politico - è poi una posizione che fa riferimento al voto del 26 giugno - non è politicamente corretto e denota cattivo gusto e limitata arguzia politica.
Ho appoggiato Michele Sollecito e la sua coalizione perché ho ritenuto, per il bene di Giovinazzo, che fosse il Sindaco più capace e idoneo - è una presa di posizione che chiarisce definitivamente la scelta di campo di Galizia e dei suoi al ballottaggio -. La vittoria di Daniele de Gennaro sarebbe stata una sconfitta per tutta Giovinazzo. Daniele sarebbe stato vittima della vittoria e schiavo di una sinistra estrema e inconcludente», è l'affondo che mira soprattutto al partito del segretario regionale Nico Bavaro.
Infine Galizia rimarca la capacità di Sollecito, che viene dal mondo cattolico, di centrare l'obiettivo guardando alle forze moderate: «Ringrazio Michele Sollecito per aver creduto nei pochi voti dei moderati e per la sua umiltà nel chiedere aiuto. Le forze moderate saranno sempre l'ago della bilancia, ignorare e denigrare chi è moderato è politicamente scorretto e democraticamente mortificante», è la conclusione di Galizia.