Politica
Gaetano Depalo scrive ad Antonello Natalicchio
Precisazioni dopo il comizio del Partito Democratico di due domeniche fa
Giovinazzo - martedì 20 ottobre 2015
13.24
Il comizio del Partito Democratico di due domeniche fa non smette di lasciare strascichi.
Davanti a sostenitori e simpatizzanti, anche l'ex Sindaco, Antonello Natalicchio, aveva sentito il dovere morale, prima che politico, di manifestare il proprio pensiero riguardo ad accadimenti avvenuti sotto la sua Amministrazione. Non aveva risparmiato stoccate e, pronta, era arrivata la scorsa settimana una lettera aperta dell'attuale Vice-Sindaco, Michele Sollecito.
Oggi a rispondere a Natalicchio è Gaetano Depalo, da qualche mese ufficialmente Segretario cittadino di Forza Italia, ma già in politica da qualche anno come attivista. Nella nota arrivata in redazione Depalo scrive: «Egr. Professore, affermazioni di basso profilo politico si possono accettare solo da neofiti, ma non certo da chi ha una personalità di spessore nonché lunga esperienza in ambito amministrativo, ciò senza ironia. Appare chiaro, che la sua ascesa in campo (durante l'ultimo comizio PD, ndr) si è resa necessaria per coprire le carenze argomentative di un partito che ormai fonda la sua battaglia sul dileggio personale e sulla poca partecipazione in aula sui temi concreti».
L'affondo di Depalo si riferisce ad un periodo del secondo mandato di Natalicchio, in cui il Professore era fuori Giovinazzo per impegni lavorativi. Ed infatti il forzista evidenzia che non si possono attribuire al personale del Comune troppe responsabilità: «È di palmare evidenza che lei, Professore, durante il suo secondo mandato, quale primo cittadino, anche Preside in quel di Gattico (località in provincia di Novara, ndr), non poteva che essere distante dalle problematiche che si consumavano nel suo feudo politico. Non per questo, però, può attribuire a cuor leggero responsabilità di mancata vigilanza a carico di soggetti terzi».
Secondo Depalo «gli obblighi derivanti dal mandato conferitole dai cittadini non possono e non devono essere posti in secondo piano rispetto ad impegni professionali personali».
«A tal proposito - punge Depalo - le sue dichiarazioni rese nel dibattimento che riguardava la tanto commentata zona D1.1, (trattasi di atti pubblici inconfutabili) si commentano da sole: "Scusatemi, nel 2007 in campagna elettorale si diffuse in città una lettera anonima in cui si parlava della esistenza di un giro di tangenti legate a questa lottizzazione. Quella è stata la prima volta in cui come dire...". Detta risposta a seguito di una precisa domanda di un difensore dal seguente tenore: "Lei personalmente ha avuto ufficialmente notizia di indagini della magistratura oppure della Polizia Giudiziaria inerenti la lottizzazione?"».
L'affondo è di quelli pesanti, a cui la nostra redazione lascia il margine per una risposta del diretto interessato, in una logica di dialettica politica democratica e di corretta informazione. La Segreteria cittadina di Forza Italia infatti continua: «Quanto lei riferisce conclama la sua assenza totale rispetto al potere - dovere di controllo del territorio. Dovere, sia ovvio, materiale, ma soprattutto morale, che non si colma additando, per attaccare uno scritto a firma della segreteria locale di Forza Italia, un soggetto che all'epoca da lei riferita durante il comizio, esprimeva, nell'espletamento del suo ruolo, quale dipende pubblico (geometra-funzionario), pareri chiaramente contrari già prima dell'anno 2005, data che corrisponde al trasferimento del detto funzionario presso il Settore Lavori Pubblici che, come di certo saprà, non ha nessun collegamento con il Settore Urbanistico».
«Avrei apprezzato - continua Depalo -, amicizia a prescindere, che le valutazioni venissero fatte restando sui fatti, senza divagare su soggetti che hanno un ineccepibile ed onorato passato lavorativo nel loro curriculum. Non si ammanti di buonismo - è l'attacco - perché i mentori e gli ispiratori che sono stati alla base delle scelte edilizio-urbanistiche della sua evanescente Amministrazione sono noti».
Nel ricostruire quel periodo, Gaetano Depalo cerca anche di chiarire alcuni aspetti che riguardano la sua parte politica, a cui Antonello Natalicchio non aveva risparmiato stoccate durante il comizio di piazza Porto: «In ultimo - sottolinea - mi permetta di ricordarle che sono divenuto responsabile locale dell'allora Popolo delle Libertà nell'anno 2011, epoca ben lontana da quella richiamata nel suo intervento in pubblica piazza. Verifichi prima di distorcere i fatti. Per quanto concerne, invece, il suo passaggio circa l'operato dei Consiglieri in carica, nel da lei richiamato periodo, giova rammentarle che i Consiglieri comunali rispondono in proprio del loro agire, poiché esiste un principio chiamato libero arbitro, secondo cui ognuno agisce secondo scienza e coscienza, lasciando ad altri, in democrazia funziona così, il compito di giudicare. Alla stessa maniera - è la chiosa ironica - con cui lei ed il suo operato sono stati giudicati durante le ultime consultazioni amministrative».
Come già accaduto per la lettera di Michele Sollecito, sentiamo l'esigenza di chiedere, come già anticipato in questo articolo, un intervento, se riterrà opportuno, da parte dell'ex primo cittadino, in maniera da chiarire la sua posizione in merito alle dichiarazioni contestategli.
Da parte nostra resta la convinzione che si sia entrati in una lunghissima campagna elettorale che, già dalla prossima primavera-estate inizierà ad infiammare gli animi già surriscaldati a Giovinazzo. La speranza è che, come spesso accaduto in passato da ogni parte, la colpa per il clima irrespirabile non venga poi imputato sempre a noi operatori dell'informazione locale.
Davanti a sostenitori e simpatizzanti, anche l'ex Sindaco, Antonello Natalicchio, aveva sentito il dovere morale, prima che politico, di manifestare il proprio pensiero riguardo ad accadimenti avvenuti sotto la sua Amministrazione. Non aveva risparmiato stoccate e, pronta, era arrivata la scorsa settimana una lettera aperta dell'attuale Vice-Sindaco, Michele Sollecito.
Oggi a rispondere a Natalicchio è Gaetano Depalo, da qualche mese ufficialmente Segretario cittadino di Forza Italia, ma già in politica da qualche anno come attivista. Nella nota arrivata in redazione Depalo scrive: «Egr. Professore, affermazioni di basso profilo politico si possono accettare solo da neofiti, ma non certo da chi ha una personalità di spessore nonché lunga esperienza in ambito amministrativo, ciò senza ironia. Appare chiaro, che la sua ascesa in campo (durante l'ultimo comizio PD, ndr) si è resa necessaria per coprire le carenze argomentative di un partito che ormai fonda la sua battaglia sul dileggio personale e sulla poca partecipazione in aula sui temi concreti».
L'affondo di Depalo si riferisce ad un periodo del secondo mandato di Natalicchio, in cui il Professore era fuori Giovinazzo per impegni lavorativi. Ed infatti il forzista evidenzia che non si possono attribuire al personale del Comune troppe responsabilità: «È di palmare evidenza che lei, Professore, durante il suo secondo mandato, quale primo cittadino, anche Preside in quel di Gattico (località in provincia di Novara, ndr), non poteva che essere distante dalle problematiche che si consumavano nel suo feudo politico. Non per questo, però, può attribuire a cuor leggero responsabilità di mancata vigilanza a carico di soggetti terzi».
Secondo Depalo «gli obblighi derivanti dal mandato conferitole dai cittadini non possono e non devono essere posti in secondo piano rispetto ad impegni professionali personali».
«A tal proposito - punge Depalo - le sue dichiarazioni rese nel dibattimento che riguardava la tanto commentata zona D1.1, (trattasi di atti pubblici inconfutabili) si commentano da sole: "Scusatemi, nel 2007 in campagna elettorale si diffuse in città una lettera anonima in cui si parlava della esistenza di un giro di tangenti legate a questa lottizzazione. Quella è stata la prima volta in cui come dire...". Detta risposta a seguito di una precisa domanda di un difensore dal seguente tenore: "Lei personalmente ha avuto ufficialmente notizia di indagini della magistratura oppure della Polizia Giudiziaria inerenti la lottizzazione?"».
L'affondo è di quelli pesanti, a cui la nostra redazione lascia il margine per una risposta del diretto interessato, in una logica di dialettica politica democratica e di corretta informazione. La Segreteria cittadina di Forza Italia infatti continua: «Quanto lei riferisce conclama la sua assenza totale rispetto al potere - dovere di controllo del territorio. Dovere, sia ovvio, materiale, ma soprattutto morale, che non si colma additando, per attaccare uno scritto a firma della segreteria locale di Forza Italia, un soggetto che all'epoca da lei riferita durante il comizio, esprimeva, nell'espletamento del suo ruolo, quale dipende pubblico (geometra-funzionario), pareri chiaramente contrari già prima dell'anno 2005, data che corrisponde al trasferimento del detto funzionario presso il Settore Lavori Pubblici che, come di certo saprà, non ha nessun collegamento con il Settore Urbanistico».
«Avrei apprezzato - continua Depalo -, amicizia a prescindere, che le valutazioni venissero fatte restando sui fatti, senza divagare su soggetti che hanno un ineccepibile ed onorato passato lavorativo nel loro curriculum. Non si ammanti di buonismo - è l'attacco - perché i mentori e gli ispiratori che sono stati alla base delle scelte edilizio-urbanistiche della sua evanescente Amministrazione sono noti».
Nel ricostruire quel periodo, Gaetano Depalo cerca anche di chiarire alcuni aspetti che riguardano la sua parte politica, a cui Antonello Natalicchio non aveva risparmiato stoccate durante il comizio di piazza Porto: «In ultimo - sottolinea - mi permetta di ricordarle che sono divenuto responsabile locale dell'allora Popolo delle Libertà nell'anno 2011, epoca ben lontana da quella richiamata nel suo intervento in pubblica piazza. Verifichi prima di distorcere i fatti. Per quanto concerne, invece, il suo passaggio circa l'operato dei Consiglieri in carica, nel da lei richiamato periodo, giova rammentarle che i Consiglieri comunali rispondono in proprio del loro agire, poiché esiste un principio chiamato libero arbitro, secondo cui ognuno agisce secondo scienza e coscienza, lasciando ad altri, in democrazia funziona così, il compito di giudicare. Alla stessa maniera - è la chiosa ironica - con cui lei ed il suo operato sono stati giudicati durante le ultime consultazioni amministrative».
Come già accaduto per la lettera di Michele Sollecito, sentiamo l'esigenza di chiedere, come già anticipato in questo articolo, un intervento, se riterrà opportuno, da parte dell'ex primo cittadino, in maniera da chiarire la sua posizione in merito alle dichiarazioni contestategli.
Da parte nostra resta la convinzione che si sia entrati in una lunghissima campagna elettorale che, già dalla prossima primavera-estate inizierà ad infiammare gli animi già surriscaldati a Giovinazzo. La speranza è che, come spesso accaduto in passato da ogni parte, la colpa per il clima irrespirabile non venga poi imputato sempre a noi operatori dell'informazione locale.