Cronaca
Furti in appartamento, attenti ai pezzettini di plastica sotto le porte
Quattro i georgiani fermati dai Carabinieri: due bloccati a Bari, gli altri due a Potenza. Era chiamata la "banda della compieta"
Giovinazzo - venerdì 23 agosto 2019
22.41
Sgominata la banda dei georgiani che tra nord barese, Murgia, Basilicata e Calabria svaligiava appartamenti: nei sopralluoghi sugli obiettivi, i banditi lasciavano sotto le porte degli appartamenti dei pezzetti di plastica fluorescenti che, se non risultavano spostati nei giorni successivi, davano il via libera allo scasso.
Nei giorni scorsi, infatti, i Carabinieri della Compagnia di Andria hanno eseguito un fermo di indiziati di delitto della polizia giudiziaria, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trani, nei confronti di 4 pregiudicati georgiani A.R. di 39 anni, D.L. di 37 anni, B.Z. di 45 anni, D.N. di 39 anni, ritenuti responsabili di associazione per delinquere finalizzata alla ricettazione ed ai furti in appartamento.
L'attività d'indagine ha avuto origine nel gennaio 2019 dopo alcuni furti e rapine compiuti, durante le ore notturne, in appartamenti dei Comuni di Minervino Murge e Spinazzola. Le indagini svolte dai militari della Compagnia di Andria hanno consentito di giungere all'identificazione dei 4 georgiani che, stante alle risultanze finora acquisite ed agli accertamenti ancora in corso, si sono resi responsabili di numerose scorribande in provincia di Bari, Barletta, Andria e Trani, Potenza ed anche in Calabria.
Gli stessi agivano sempre con lo stesso "modus operandi". Il gruppo, infatti, era solito fare dei sopralluoghi sugli obiettivi da colpire, lasciando, sotto le porte degli appartamenti presi di mira, dei pezzetti di plastica fluorescenti che, se non risultavano spostati nei giorni successivi, davano il via libera allo scasso poiché stavano a significare che nell'appartamento non era entrato nessuno.
Di solito l'orario in cui i malfattori entravano in azione era intorno intorno alle ore 01.30 ed alle ore 02.00 di notte e generalmente gli obiettivi erano appartamenti in condominio.
I militari della Compagnia di Andria, in collaborazione con i colleghi del Comando Provinciale Carabinieri di Potenza, epilogo della capillare attività investigativa da cui è emerso il grave quadro indiziario, riuscivano così ad attribuire, per il momento, ai 4 georgiani, oltre ad un furto avvenuto in Gioia del Colle il 6 luglio scorso, anche 3 furti avvenuti a Potenza il 9 il 10 ed il 17 agosto scorsi e 3 tentati furti sventati dai militari operanti sempre a Potenza il giorno del loro arresto.
Il 18 agosto scorso, infatti, su disposizioni di Antonio Aiello, sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Trani che ha coordinato le indagini, i militari della Compagnia di Andria davano esecuzione ai fermi di polizia giudiziaria in argomento.
In particolare, alle prime luci dell'alba i suddetti militari, supportati da quelli del Comando Provinciale di Potenza, hanno bloccato un'autovettura con a bordo B.Z. e D.N. nel centro lucano, pronti ad entrare in azione, mentre gli altri due complici A.R. e D.L. sono stati bloccati nei pressi della loro abitazione, situata nella città di Bari, mentre stavano partendo per raggiungere i due sodali a Potenza.
L'immediata perquisizione personale e domiciliare dell'abitazione di Bari, consentiva il recupero di refurtiva consistente in numerosi monili in oro, orologi e valuta estera, per un valore complessivo di circa diecimila euro. Rinvenuti anche un estrattore di cilindretti per serrature di porte di abitazione, due piastrine metalliche a forma di serratura, una lima, chiavi blindate, nonché numerosi cellulari di vecchia generazione ed un telefono cellulare Iphone 5.
Sulle rapine e furti in abitazione avvenuti a Minervino Murge ed a Spinazzola, così come su altri analoghi delitti consumati con lo stesso "modus operandi" avvenuti nelle zone sopra citate, sono ancora in corso indagini da parte dei Carabinieri volte a comprovare le responsabilità degli arrestati. I quattro cittadini stranieri, che per il loro operare notturno sono stati definiti "I quattro della compieta", sono stati reclusi presso la casa circondariale di Trani.
I fermi di indiziati di delitto sono stati poi tutti convalidati dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani, confermando così l'impianto accusatorio e la custodia cautelare in carcere.
Nei giorni scorsi, infatti, i Carabinieri della Compagnia di Andria hanno eseguito un fermo di indiziati di delitto della polizia giudiziaria, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trani, nei confronti di 4 pregiudicati georgiani A.R. di 39 anni, D.L. di 37 anni, B.Z. di 45 anni, D.N. di 39 anni, ritenuti responsabili di associazione per delinquere finalizzata alla ricettazione ed ai furti in appartamento.
L'attività d'indagine ha avuto origine nel gennaio 2019 dopo alcuni furti e rapine compiuti, durante le ore notturne, in appartamenti dei Comuni di Minervino Murge e Spinazzola. Le indagini svolte dai militari della Compagnia di Andria hanno consentito di giungere all'identificazione dei 4 georgiani che, stante alle risultanze finora acquisite ed agli accertamenti ancora in corso, si sono resi responsabili di numerose scorribande in provincia di Bari, Barletta, Andria e Trani, Potenza ed anche in Calabria.
Gli stessi agivano sempre con lo stesso "modus operandi". Il gruppo, infatti, era solito fare dei sopralluoghi sugli obiettivi da colpire, lasciando, sotto le porte degli appartamenti presi di mira, dei pezzetti di plastica fluorescenti che, se non risultavano spostati nei giorni successivi, davano il via libera allo scasso poiché stavano a significare che nell'appartamento non era entrato nessuno.
Di solito l'orario in cui i malfattori entravano in azione era intorno intorno alle ore 01.30 ed alle ore 02.00 di notte e generalmente gli obiettivi erano appartamenti in condominio.
I militari della Compagnia di Andria, in collaborazione con i colleghi del Comando Provinciale Carabinieri di Potenza, epilogo della capillare attività investigativa da cui è emerso il grave quadro indiziario, riuscivano così ad attribuire, per il momento, ai 4 georgiani, oltre ad un furto avvenuto in Gioia del Colle il 6 luglio scorso, anche 3 furti avvenuti a Potenza il 9 il 10 ed il 17 agosto scorsi e 3 tentati furti sventati dai militari operanti sempre a Potenza il giorno del loro arresto.
Il 18 agosto scorso, infatti, su disposizioni di Antonio Aiello, sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Trani che ha coordinato le indagini, i militari della Compagnia di Andria davano esecuzione ai fermi di polizia giudiziaria in argomento.
In particolare, alle prime luci dell'alba i suddetti militari, supportati da quelli del Comando Provinciale di Potenza, hanno bloccato un'autovettura con a bordo B.Z. e D.N. nel centro lucano, pronti ad entrare in azione, mentre gli altri due complici A.R. e D.L. sono stati bloccati nei pressi della loro abitazione, situata nella città di Bari, mentre stavano partendo per raggiungere i due sodali a Potenza.
L'immediata perquisizione personale e domiciliare dell'abitazione di Bari, consentiva il recupero di refurtiva consistente in numerosi monili in oro, orologi e valuta estera, per un valore complessivo di circa diecimila euro. Rinvenuti anche un estrattore di cilindretti per serrature di porte di abitazione, due piastrine metalliche a forma di serratura, una lima, chiavi blindate, nonché numerosi cellulari di vecchia generazione ed un telefono cellulare Iphone 5.
Sulle rapine e furti in abitazione avvenuti a Minervino Murge ed a Spinazzola, così come su altri analoghi delitti consumati con lo stesso "modus operandi" avvenuti nelle zone sopra citate, sono ancora in corso indagini da parte dei Carabinieri volte a comprovare le responsabilità degli arrestati. I quattro cittadini stranieri, che per il loro operare notturno sono stati definiti "I quattro della compieta", sono stati reclusi presso la casa circondariale di Trani.
I fermi di indiziati di delitto sono stati poi tutti convalidati dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani, confermando così l'impianto accusatorio e la custodia cautelare in carcere.